il rispetto verso i figli
Nemmeno io. Quoto il consiglio di Vavi, chiamala tu PRIMA DI PRANZO.vavi ha scritto:Un'altra idea, chiamala tu prima del pranzo.
Boh io lo trovo cosi' strano alla fine tua madre ti chiama, ti pensa, si preoccupa per te e tu ti lamenti dell'orario.... no niente non capisco.
O, coinsiglio un pò stronzo, non rispondere a pranzo.
Io a pranzo non rispondo a nessuno.
ma perchè tu ti concentri sulla telefonata che era un esempio e a prescindere lei non chiama per sentire come stiamo ma per dirmi cavolate di poco conto ma questo è un dettagliovavi ha scritto:Un'altra idea, chiamala tu prima del pranzo.
Boh io lo trovo cosi' strano alla fine tua madre ti chiama, ti pensa, si preoccupa per te e tu ti lamenti dell'orario.... no niente non capisco.
io mi riferisco ad altro allo scavalcare sia me che mio marito in ambito di figli,sembra e dico sembra che lei non riesca a capire che adesso noi siamo una famiglia che possiamo avere degli impegni , che siano importanti o meno ma che magari ci piace passare una giornata insieme con i bambini ad esempio, per lei è assurdo, è questo ( ma non solo lei come ho detto anche i miei suoceri fanno così) che loro non capsicono non capiscono che magari dopo una settimana di lavoro in cui i bambini li vediamo poco ( specialmente mio marito) vogliamo organizzare qualcosa tra di noi per goderceli un pò, loro non pensano minimamente a noi come famiglia pensano solo alle loro esigenze di nonni
Qui c'entra anche il non accettare un modello di famiglia e di vita diverso dal proprio, pensando che i figli debbano ricrearlo identico.
Penso a quando mia suocera trovava da ridire perché il sabato andavamo a fare la spesa insieme: per noi era un momento da condividere, un'occasione per stare insieme, e quindi non era solo una scocciatura e una fatica, come invece sarebbe stato se fossi andata io da sola.
Per lei era una perdita di tempo, che "avremmo potuto" (quello che rimaneva a casa) usare in modo più utile.
In generale, poi, devo dire che capisco il fastidio che nasce dal percepire che chi ti è vicino non vuole accettarti così come sei, come individuo indipendente nel fare le proprie scelte (cosa che invece riconosce lecita agli estranei).
Però oh... il punto è che non ci si può fare nulla. L'unica è trovare delle strategie per viverla al meglio possibile, di volta in volta. O chiamarla prima, appunto, se proprio è obbligatorio per lei sentirvi a pranzo (due secondi, tutto ok, ci sentiamo stasera ciao ciao), o mandarle un messaggio (stesso concetto :-D), o dirle chiaramente (perché no?) che a pranzo non hai tempo e non rispondi e che non deve pensare che sia successo qualcosa... insomma, basta essere chiari.
Per gli episodi in cui chiedono direttamente al bimbo, è semplice: "potete per favore evitare di dirlo direttamente a lui che poi ci rimane male se non si può? Volete farlo rimanere male?"
e, se già accaduto "mi dispiace tesoro ma noi avevamo altri progetti, i nonni hanno sbagliato a dirtelo senza chiedere prima a noi, gliel'ho detto che non devono farlo perché poi tu ci rimani male"
:-PPP
Saremo anche noi così? Mah, io non lo sono già adesso, francamente. Non mi interessa di imporre nulla ai miei figli (a livello, ad esempio, di gusti e di idee), ho i miei interessi e i miei impegni e non ho bisogno (per ora, e spero di essere sempre così) di controllare la vita degli altri. Non mi ci sento proprio in quei panni.
Penso a quando mia suocera trovava da ridire perché il sabato andavamo a fare la spesa insieme: per noi era un momento da condividere, un'occasione per stare insieme, e quindi non era solo una scocciatura e una fatica, come invece sarebbe stato se fossi andata io da sola.
Per lei era una perdita di tempo, che "avremmo potuto" (quello che rimaneva a casa) usare in modo più utile.
In generale, poi, devo dire che capisco il fastidio che nasce dal percepire che chi ti è vicino non vuole accettarti così come sei, come individuo indipendente nel fare le proprie scelte (cosa che invece riconosce lecita agli estranei).
Però oh... il punto è che non ci si può fare nulla. L'unica è trovare delle strategie per viverla al meglio possibile, di volta in volta. O chiamarla prima, appunto, se proprio è obbligatorio per lei sentirvi a pranzo (due secondi, tutto ok, ci sentiamo stasera ciao ciao), o mandarle un messaggio (stesso concetto :-D), o dirle chiaramente (perché no?) che a pranzo non hai tempo e non rispondi e che non deve pensare che sia successo qualcosa... insomma, basta essere chiari.
Per gli episodi in cui chiedono direttamente al bimbo, è semplice: "potete per favore evitare di dirlo direttamente a lui che poi ci rimane male se non si può? Volete farlo rimanere male?"
e, se già accaduto "mi dispiace tesoro ma noi avevamo altri progetti, i nonni hanno sbagliato a dirtelo senza chiedere prima a noi, gliel'ho detto che non devono farlo perché poi tu ci rimani male"
:-PPP
Saremo anche noi così? Mah, io non lo sono già adesso, francamente. Non mi interessa di imporre nulla ai miei figli (a livello, ad esempio, di gusti e di idee), ho i miei interessi e i miei impegni e non ho bisogno (per ora, e spero di essere sempre così) di controllare la vita degli altri. Non mi ci sento proprio in quei panni.
secondo me ti sei spiegata benissimo!!
Ogni famiglia ha le sue regole implicite, dettate da orari, impegni, tran-tran quotidiano e anche tua mamma deve capire che cosí facendo ti rende la pausa pranzo difficile.
Forse non a tutti questo atteggiamento dá fastidio e anzi lo vedono solo come una leggerezza che basta discutere con calma, ma dalle tue parole secondo me si capisce che la vivi male, proprio perchétua madre sembra non voler capire le esigenze tue e della tua famiglia.
l´idea di chiamarla tu prima del pranzo mi sembra un ottimo compromesso.
Ogni famiglia ha le sue regole implicite, dettate da orari, impegni, tran-tran quotidiano e anche tua mamma deve capire che cosí facendo ti rende la pausa pranzo difficile.
Forse non a tutti questo atteggiamento dá fastidio e anzi lo vedono solo come una leggerezza che basta discutere con calma, ma dalle tue parole secondo me si capisce che la vivi male, proprio perchétua madre sembra non voler capire le esigenze tue e della tua famiglia.
l´idea di chiamarla tu prima del pranzo mi sembra un ottimo compromesso.