Situazione familiare complicata e gravidanza sotto stress.

Gent.ma Dottoressa,
Sono una ragazza di 27 anni in dolce attesa di sette mesi. A parte qualche problema di salute all’inizio della gravidanza che mi ha obbligato alla maternità anticipata tutto procedeva piuttosto bene fin quando ai primi di ottobre la mia mamma è stata ricoverata e agli inizi di novembre le è stato diagnosticato un tumore maligno al fegato che si diffuso ai polmoni e alle ossa. All’inizio non mi era stato detto per evitarmi troppo stress, ma poi un medico di famiglia che ci ha seguiti per la richiesta di vari pareri sulla cura della mia mamma, mi ha detto che purtroppo non ci sono possibilità di guarigione. Ha già iniziato i cicli di chemioterapia, e fra alti e bassi riesce a procedere abbastanza benino. Da quando è tornata a casa la mia mamma non è più autosufficiente nelle faccende quotidiane e per fortuna mia zia viene tutti i giorni ad aiutarla. Io avendo problemi di pressione bassa fin dall’inizio non ho mai potuto aiutarla molto e mi rendo conto che stare da lei tutto il giorno è molto pesante per me fisicamente. E questo mi fa soffrire molto, perchè vorrei fare di più, ma non riesco.
Insomma da quando è iniziato questo calvario non mi sto più godendo la mia gravidanza come avrei voluto e immaginato, se non a piccoli tratti. Il pensiero di perderla mi fa star male e prego sempre che il tempo passi in fretta e che la situazione non peggiori almeno non prima che io partorisca (termine parto previsto per metà marzo). Inoltre da un anno a questa parte mio padre è molto peggiorato caratterialmente e ciò che è successo in questi ultimi mesi non ha fatto che peggiorarlo ancora di più. Ha e sta reagendo male. I miei genitori avendo un’attività commerciale hanno sempre lavorato insieme e quindi per mio padre è stata davvero dura ritrovarsi da solo di punto in bianco a dover gestire la situazione. Già da qualche anno ho notato che effettua acquisti inutili e a fine mese si ritrova sempre con qualche difficoltà economica sia della casa che dell’attività. Mia madre finora lo ha sempre assecondato per non litigarci (e capisco che è stato uno sbaglio) e ha sempre creduto alle sue bugie. Lo ha sempre giustificato anche in qualche acquisto davvero futile.
Mia sorella che abita ancora in casa con i miei genitori ci litiga di continuo da diverso tempo, ormai lei non ha più pazienza e non riesce a non rispondergli male, anzi molte volte gli risponde ancora prima che apra bocca. È talmente esausta che non sa più come fare. Ovviamente da quando mia mamma si è ammalata la situazione è peggiorata ancora di più. Mio padre non è più interessato alla gestione dell’attività commerciale e invece di preoccuparsi dei problemi economici passa il tempo a spendere i soldi in cose futili e a girare per centri commerciali. Abbiamo capito che i suoi vuoti li sta compensando con questi acquisti che, purtroppo, sono anche sfrenati, è diventata per lui un’ossessione. Non torna a casa mai e dico mai a mani vuote. Abbiamo parlato di questa situazione con questo medico di famiglia e secondo lui mio padre purtroppo sta rischiando un esaurimento nervoso.
Il problema è che questo stress lo porta in casa e questo assolutamente non va bene per mia madre che deve cercare di stare tranquilla.
Insomma mi sento frustrata per tutta questa situazione. Sto andando da una psicologa tramite l’ASL del paese in cui vivo. Finora ho avuto solo 2 incontri in cui sono riuscita solo a sfogarmi.
Non so cosa fare…procedo fra alti e bassi con l’umore. Quando so e vedo che mia mamma sta piuttosto bene io mi sento serena, ma non appena c’è una giornata in cui la vedo affaticata e molto stanca (sicuramente per via della chemioterapia) o che sta male mi viene l’ansia. Non faccio altro che pregare per un miracolo per la mia mamma…e le confesso che l’unica cosa che al momento mi conforta è la mia fede.
Inoltre sono molto preoccupata per via di mio padre che sta reagendo nei modi più sbagliati e che non ascolta più nessuno.
L’altro giorno sono andata a trovare mia madre ed era in lacrime e disperata mi ha detto che non riesce più a sopportare mio padre. Lui è solo fonte di stress per lei e non le è di nessun aiuto.
Non so cosa fare…sono disperata.
Spero che la nascita della mia bambina forse riesca a portare un po’ di tranquillità.
Preciso inoltre che mio padre assolutamente non vuole farsi aiutare da psicologi, anche se mia madre gliel’ha proposto piangendo l’altra sera dopo l’ennesima litigata fra lui e mia sorella.
Ho paura di ciò che potrà accadere…non riesco sempre a vivere giorno per giorno e a non pensare al futuro dei prossimi mesi, come già consigliatomi. Mi dicono che devo concentrarmi sulla mia bambina e cercare di essere "egoista" ma non ce la faccio sono troppo preoccupata per la situazione, soprattutto perchè io e mia sorella non sappiamo cosa fare per poter aiutare mio padre e convincerlo ad andare da uno specialista che lo aiuti. Ho anche parlato con una sorella di mio padre, la quale gli ha accennato il fatto di andare dallo psicologo. Trova solo scuse per non affrontare il problema. I suoi atteggiamenti sono irritanti e molte volte usa parole dure con mia sorella e non ha il minimo rispetto per mia madre e per lei. Le tratta male e a volte le insulta. Durante il giorno gira per centri commerciali invece di badare al negozio e approfittare dell’orario di chiusura per sistemare i vari aspetti economici e burocratici. Trova sempre scuse per non farlo.
Gentile Dottoressa Le chiedo un consiglio, vorrei soltanto capire cosa possiamo fare.
Molte volte ci tratteniamo dal nervoso, ma a volte verrebbe voglia anche a me di insultarlo. Insomma non è più il padre affidabile di una volta.
E per tutta questa situazione sto soffrendo molto, soprattutto perchè mi chiedo come farò a concentrarmi sulla mia bambina quando nascerà se la situazione non cambia.
Grazie per l’ascolto.
Saluti
Jessica


Cara Jessica,
A te va tutto il mio affetto!
Non deve essere facile, in un momento delicato come la gravidanza, con tutti i cambiamenti che ci sono da fare in questi nove mesi, doversi occupare di così tanti e tali problemi esterni.
La malattia di tua madre e quella di tuo padre, seppure diversissime, sono estremamente preoccupanti e toccano due temi assai delicati considerato che sei in gravidanza: la paura della morte e della perdita della tua mamma, quella da cui sei stata allevata e che sarà il tuo esempio su cui costruirti come madre, e l’inaffidabilità di tuo padre, troppo in ansia in questo momento per poter essere in grado di capire le esigenze altrui.
Nel mezzo a questi dolori e preoccupazioni, tre donne: due giovani (e una giovanissima!), che lottano quotidianamente per la loro vita, nel tentativo di raggiungere un equilibrio condivisibile da tutti.
E il punto, cara amica, è proprio lì: adesso è il momento che voi tre (tu, tua sorella e la meravigliosa creatura che cresce in te), sentiate fortemente il senso del vostro essere qui oggi, e difendiate il più possibile il vostro compito. Non potete interferire nelle liti tra i vostri genitori, non potete costringere vostro padre a recarsi dal medico (non si può obbligare una persona a curarsi un disturbo a meno che non sia in grave pericolo di vita), potete solo passare un po’ di tempo insieme, senza litigare, con la vostra mamma, che ha il diritto di passare i suoi giorni nella migliore delle serenità.
La malattia è un duro momento, ma è necessario accoglierla per permettere a chi ne è colpito di continuare a vivere le piccole e grandi cose della vita.
Io spero che la tua mamma viva abbastanza a lungo da vedere sua nipote, ma vorrei che ogni giorno che passa da qui in avanti fosse dedicato ad assaporare il bello, e non a discutere (senza soluzione) con vostro padre.
Credo che questo sia l’unico modo per poter dare un senso a ciò che accade, senza trascurare nessuno (neanche te stessa e la tua pancia!).
Se dovessi accorgerti che questo compito ti sembra troppo difficile, ti consiglio di rivolgerti ad un terapeuta esperto di emdr, in modo da elaborare le situazioni più difficili e prepararti al parto con la serenità che merita.

Ti abbraccio forte, e fammi sapere come procede, se vuoi.
Claudia

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