Non vuole più dormire nel suo lettino

Buongiorno,
ho un bimbo di 11 mesi (nato prematuro 35 settimane) che allatto ancora al seno e con il quale ho dei problemi legati al sonno.

Fino a qualche settimana fa, pur allattandolo di notte (anche 4 volte talvolta), ha sempre dormito nel suo lettino senza protestare. Adesso invece vorrebbe addormentarsi in braccio e poi restare nel lettone.

Eppure da quando è nato ho sempre evitato, per quanto mi era possibile, di farlo addormentare in braccio (tranne quando si addormentava durante l’allattamento).

E’ possibile che si tratti della crisi dell’ottavo mese anche se mio figlio ha già 11 mesi? 

Inizialmente pensavo di insistere e farlo dormire nel lettino, ma non sono sicura che sia la soluzione migliore farlo piangere tanto. E pensavo di accontentarlo un po’ facendolo addormentare in braccio per poi metterlo nel suo lettino, ma sono confusa.

Cosa mi consiglia?

La ringrazio moltissimo.
Patrizia

Può darsi che il bimbo stia sperimentando il distacco dalla mamma perché ora gattona sempre meglio e speditamente e, magari, inizia anche a fare i primi passi con le prime piccole inevitabili cadute.

Può darsi che accusi alcuni fastidi legati alla dentizione.

Tutto questo unito alle problematiche psicologiche della crescita che iniziano attorno all’ottavo mese possono fargli desiderare un contatto fisico consolatorio durante alcuni suoi risvegli notturni.

Anche alcuni sogni durante i quali elabora le sensazioni e le esperienze vissute durante il giorno possono avere un contenuto ansiogeno.

Accontentalo nei limiti del possibile ma nello stesso tempo cerca di modificare il tuo rapporto con lui nel senso di abituarlo alle consolazioni attraverso le parole e le carezze che puoi fargli stando seduta accanto a lui quando sta nel suo lettino, inventandoti qualche rituale che favorisca un sereno addormentamento, aiutandolo, cioè, a separarsi da te almeno fisicamente piano piano senza traumi.

Anche le poppate notturne dovrebbero pian piano diradarsi fino a scomparire, se possibile. In un bambino svezzato 4 mi sembrano un po troppe. Non penso che il bimbo abbia bisogno di poppare quattro volte di notte dopo avere adeguatamente cenato.

E se i suoi pianti rivelano un bisogno di contatto materno, dovrebbero cambiare le modalità di questo contatto, rendendo più ricchi gli scambi verbali, per esempio, oppure accompagnandolo verso l’acquisizione di rituali autoconsolatori.

È anche la mamma che deve iniziare a staccarsi dal suo bimbo dove per staccarsi intendo imparare a comunicare con lui in un altro modo oltre che offrendo il proprio seno.

Se è vero, infatti, che ogni bambino ha i suoi tempi e che anche ogni mamma matura la consapevolezza di tutte le mutevoli sfumature del suo ruolo con tempi modulati su quelli del proprio figlio, è altrettanto vero che prima o poi uno dei due deve pur cominciare.

Osservando il tuo bimbo e ascoltando quello che ti suggerisce l’intuito, capirai da sola come comportarti e quando è giunto il momento di iniziare a cambiare abitudini.

Abituarlo ad addormentarsi in braccio non mi sembra, però, la migliore delle idee, a meno che, così facendo, tu non ti accorga che il bimbo, messo poi nel suo lettino, dorme più tranquillo e più a lungo.

Se questo non dovesse succedere e le richieste di contatto fisico dovessero essere sempre più pressanti, vorrà dire che non stai andando nella giusta direzione e che il bimbo ha bisogno di una spintarella per continuare la sua crescita psicologica perché da solo, lasciato libero di decidere, non riesce a staccarsi da te.

Allora sarai tu a dover condurre il gioco.

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