Ginocchia valghe e lipoma

Gentilissima dottoressa Daniela,

le scrivo per avere il suo parere su due problemi riguardanti mio figlio.

 

A Francesco, 3 anni, la pediatra di base ha riscontrato già dallo scorso anno i piedi piatti e le ginocchia valghe. Il problema, soprattutto quello delle ginocchia, è facilmente riconoscibile anche da noi genitori semplicemente guardandolo (le invio comunque una foto per darle un'idea di come sono). Dovremo effettuare una visita specialistica ortopedica per valutare l'eventuale necessità di un plantare o quant'altro. Mi sto già ponendo, comunque, alcune domande. Ad esempio, mi piacerebbe sapere se questo difetto possa regredire da solo col tempo oppure se possa solo essere "tenuto sotto controllo", quindi non peggiorare ma nemmeno migliorare. Inoltre mi chiedevo se, eventualmente, acquistare per lui un paio di pattini (sono molto di moda tra le noimamme ultimamente!) possa comportare una maggiore sollecitazione delle ginocchia e quindi influire negativamente sul problema.

 

Francesco ha poi un altro problema. Fin da pochi mesi dopo la nascita al bimbo è comparsa una cisti nella parte inferiore dell'arcata sopraccigliare destra (non le so dire esattamente quando, io me ne sono accorta quando lui aveva 4 mesi, ma guardando le foto sembra possibile che la comparsa sia precedente). Le mando anche in questo caso un'immagine.

E' stata fatta inizialmente un'ecografia per cercare di capire la natura di questo ingrossamento ed è risultato che si tratta di una formazione liquido-adiposa (mi scuso per la terminologia poco tecnica ma non ho ora sottomano il referto).

All'inizio dello scorso anno abbiamo fatto una doppia visita oculistica: la prima dottoressa ci ha fatto capire che sarebbe stato meglio rimuovere prima possibile la cisti ma ci ha invitati ad un nuovo appuntamento alla presenza di un altro medico. Quest'ultimo ci ha invece sconsigliato la rimozione (salvo ingrossamenti, arrossamenti e peggioramenti in generale), parlandoci anche della possibilità di recidive e quindi di una non completa soluzione del problema anche nel caso si fosse deciso in tal senso.

Io da allora non ho riscontrato particolari ingrossamenti della cisti ad occhio nudo. Essa è visibile in modo diverso a seconda dei giorni e dei momenti. In ogni caso, almeno per il momento, non reputo che esteticamente costituisca un problema gravissimo, quindi mi concentro solo sull'aspetto clinico.

A lei sono capitati casi del genere? Cosa ne pensa? E' più propensa all'intervento di rimozione o all'attesa? Ritiene possibile che la cisti possa regredire spontaneamente? O comunque prima o poi pensa che si debba intervenire chirurgicamente? In tal caso, a suo parere, è meglio attendere che il bimbo raggiunga una certa età o cambia poco?

 

La ringrazio infinitamente per l'ascolto.

Silvia

 


 

Cara Silvia, ti dico subito che i due problemi del tuo bimbo, in realtà non sono nè gravi né complessi. Per quanto riguarda il lipoma (la cisti che mi descrivi), per quello che posso vedere dalla foto, non può creare nient'altro che un problema estetico. Non sempre i lipomi tendono ad aumentare di volume, ma comunque,se lo fanno, la loro crescita è lenta. Per quanto ne so io, però, molto difficilmente tendono a regredire. In linea di massima, pur essendo neoformazioni assolutamente benigne, prima o poi si finisce per toglierle per motivi sostanzialmente estetici più che funzionali. La posizione di quello di Francesco è tale da fare pensare che forse sarebbe meglio toglierlo. Ma hai tutto il tempo per pensarci e, nel frattempo, valutarne l'eventuale ingrossamento. Quando ne avrai voglia, affronta l'argomento con tuo marito e, perché no, anche con Francesco e rivolgiti, magari, ad un chirurgo plastico affinché non rimangano cicatrici antiestetiche. A lui, infatti, potresti rivolgerti anche prima di prendere la decisione di operarlo, per avere un ulteriore parere. In un adulto sarebbe un interventino ambulatoriale; nei bambini è necessaria l'anestesia totale perché si spaventano e quindi ci vorrà un breve ricovero. Rivolgiti comunque ad una struttura pediatrica (il chirurgo plastico può essere anche quello per adulti, non l'anestesista).

Per quanto riguarda il valgismo, a tre anni è fisiologico. I neonati, infatti, nascono con le ginocchia vare (gambine piegate all'interno), poi il varismo si riduce fino a quasi scomparire verso i due anni, epoca in cui, di solito, i bimbi hanno le gambe dritte. In seguito, l'angolo che si forma tra l'asse del femore e quello della tibia continua a mutare fino a creare il tipico valgismo, più o meno accentuato, dei bambini dai 3 ai 6 anni. Infine , dopo i sei anni, si assiste, di solito, al raddrizzamento definitivo delle gambe. Un'accentuazione di questo andamento fisiologico si può avere per vari motivi di solito riconducibili ad alterazione della cartilagine di accrescimento del femore e della tibia da pregresso trauma oppure da malattie metaboliche più rare e più complesse come, per es., il rachitismo, che in realtà, nei nostri paesi non esiste quasi più.

Che fare allora? Controllare il sovrappeso (tanto per cambiare), fare un'ecografia alle ginocchia se l'ortopedico ritenesse opportuno e movimento, movimento, movimento…

La correzione del piede piatto, ove presente, effettuata con idoneo plantare, non serve a molto al fine della correzione del valgismo, anzi, molti ortopedici sostengono ormai che non serva a nulla se non a correggere passivamente l'eccessiva riduzione o scomparsa dell'arcata plantare quando il bambino è in ortostatismo (in piedi).

Nella prima infanzia, la muscolatura della pianta del piede è morbida e poco tonica. Si può notare, infatti, che quando il bambino è sdraiato, i suoi piedini sono ben conformati e la pianta, anche se ancora non molto incavata come nel piede adulto, non è completamente piatta (salvo nei primissimi mesi quando il grasso riempie tutto l'incavo plantare), però, quando lo stesso bambino si mette in piedi, i piedini sembrano piatti e la caviglia di piega verso l'interno. Si tratta del piede piatto fisiologico che scomparirà con gli anni (dopo i sei, otto anni).

Per rinforzare la muscolatura della pianta dei piedi non vi è nulla di meglio da fare che farla lavorare molto facendo camminare e correre il bambino scalzo su terreni morbidi come sabbia o erba folta il più possibile, non usare le scarpe molto precocemente, fargli usare i pedali del triciclo o della bici, sui quali il piede effettua movimenti di prensione simili a quelli che fanno le scimmie quando si agrappano ai rami, farlo camminare e correre in punta dei piedi (per questo si consiglia di riporre i giochi preferiti del bambino su ripiani abbastanza alti da obbligarlo a mettersi in punta di piedi per raggiungerli), farlo camminare, appunto, in punta di piedi, inventando magari un gioco ad hoc, e, quando è più grandicello, fargli afferrare gli oggetti con le dita dei piedi. Questo gioco è fattibilissimo al mare, sdraiati sulla sabbia, e risulta molto divertente.

Il plantare non è altro che una correzione passiva del difetto muscolare e poco o nulla serve ai fini della correzione del valgismo. Il piede piatto persistente negli anni si corregge solo chirurgicamente, in modo, attualmente, molto poco invasivo, con una piccola vite che impedisce alla caviglia di piegarsi verso l'interno. Ma lo si fa non prima degli 8-10 anni di età.

Per quanto riguarda i pattini, beh, stimolano il movimento e in questo senso fanno bene, ma nei bambini piccoli, meno si usano scarpe rigide meglio è. Sempre che tu intenda pattini tradizionali. In realtà mi sembra un po piccolo per questo gioco. Oppure sono io che sono troppo vecchia, non so.

In conclusione: videat del chirurgo plastico senza fretta e senza impegno per la cisti; movimento adeguato e costante per le ginocchia valghe e l'eventuale piede piatto con videat ortopedico più urgente qualora il valgismo fosse asimmetrico, cioè più accentuato su un ginocchio piuttosto che sull'altro; nessun plantare particolare,meno che mai quelli commerciali, consigliati dai rivenditori di scarpe per bambini, a meno che non nsia proprio l'ortopedico a consigliarlo (ma devi andar da un ortopedico che sappia il fatto suo però!) Un caro saluto, Daniela

 

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