Continua presenza di catarro

 

Cara dottoressa buonasera,

le scrivo per il mio Gabriele che ha fatto 4 anni venerdì scorso. Il problema per cui le scrivo è la continua presenza di catarro dal mese di settembre, fino all’anno scorso il suo problema principale era la gola con solo due episodi di broncospasmo, quest’anno invece ha iniziato con raffreddori con conseguente chiusura dei bronchi. Siamo già a tre episodi in meno di tre mesi. La dottoressa, di cui io mi fido molto, mi ha prescritto in tutti gli episodi il broncovaleas e il flixotide da fare per 20 giorni.

L’ultimo episodio risale a lunedì scorso, lo ha visitato perché aveva una tosse secca e ha detto che si trattava solo muco retronasale. Mi ha detto di fare dei lavaggi con soluzione fisiologica con 25 gocce di fluibron, perché mio figlio non sopporta gli spruzzi nel naso. La situazione sembrava migliorare con la tosse fino a venerdì quando ha cominciato nuovamente a tossire ripetutamente.

Lo porto nuovamente a visita e riscontra la gola infiammatissima e broncospasmo. mi ha dato l’antibiotico, broncovaleas, bentelan mattina e sera e continuo con flixotide.

Visto questo andirivieni che ormai si protrae da settembre ho chiesto alla dottoressa se non fosse un problema di allergia ma lei mi ha guardato e mi ha detto che non dovevo preoccuparmi, che i continui episodi non erano da attribuire ad allergie ma bensì allo scirocco. Effettivamente io vivo in una zona molto umida, a 12 km dal mare, e dove l’aria alcuni giorni è veramente irrespirabile per la forte presenza di scirocco, da premettere che a partire da giugno siamo stati a mare fino a settembre, ma anche in agosto ha avuto un episodio di tosse stizzosa attribuita a questo muco retronasale.

Io vorrei avere da lei un parere in più, anche perché sono molto preoccupata per l’arrivo della nuova influenza che so ha una predilezione per le basse vie respiratorie. Mio figlio potrebbe avere dei problemi se dovesse contrarla? La mia pediatra dice che non è un bimbo a rischio ma io ho comunque tanta paura.

Ho deciso di vaccinarlo per la normale influenza anche se la mia pediatra non è favorevole ma comunque per farmi stare più tranquilla ha acconsentito alla mia richiesta. Il problema è che essendo sempre pieno di catarro fino ad ora non sono ancora riuscita a farglielo.

Le chiedo per favore un suo parere, la ringrazio infinitamente per la sua disponibilità.

Mamma angosciata.

Senza visitare il bimbo posso dire molto poco. Però posso confermare che il clima caldo umido favorisce molto le infezioni alle vie respiratorie (in India, per esempio, e non solo, nella stagione monsonica aumentano in modo inimmaginabile le infezioni bronchiali). Ora, per quanto riguarda il tuo bimbo, tutto sta a sapere se gli episodi che ha avuto fin’ora siano limitati alle prime vie respiratorie, quelle più alte o si siano diffusi a livello polmonare. In caso di frequenti raffreddori o riniti, il bimbo, nonostante alcuni episodi di broncospasmo, rimarrebbe non a rischio e non dovrebbe essere considerato alla stregua di un bambino asmatico.

Altrimenti, se avesse avuto più di un episodio di broncopolmonite o di asma importante nel giro di poco tempo, sarebbe meglio vaccinarlo comunque. In realtà, pur essendo consapevole della relativa innocuità della malattia influenzale, io sono piuttosto favorevole alla vaccinazione dei bambini anche non a rischio, in particolare quest’anno con il problema della pandemica.

In alcune arre geografiche italiane, infatti, pur nella sua non gravità, la pandemica si sta già diffondendo silenziosamente in modo evidente. I mass media non ne parlano perché della epidemia ne hanno già parlato sin troppo, ma il problema, come previsto, è arrivato per bene anche da noi. Non si tratta di casi gravi, ma siccome il vaccino, per i bambini, arriverà tardi, a gennaio se non ci saranno intoppi imprevisti, quando ancora l’influenza stagionale sarà al suo apice di diffusione, perché non cercare di arginare almeno la stagionale con il vaccino che già c’è? Per il resto, non posso classificare il tuo bimbo in un senso o nell’altro senza visitarlo, quindi, se hai ancora alcuni dubbi, non ti resta che rivolgerti ad un allergologo per confrontare la sua opinione con quella della tua pediatra.

Un caro saluto, Daniela

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