Broncopolmonite e febbri ripetute

Gentile dottoressa,

ho una bimba di 3 anni e mezzo che da quando era più piccola soffre di crisi asmatiche non frequenti, che in genere compaiono dopo forti raffreddori e che curo sempre con bentelan e ventolin. A settembre ha iniziato ad andare all’asilo e da allora tosse e raffreddori sono ovviamente diventati più frequenti. Ma a metà dicembre ha avuto la febbre che è stata curata con macladin prescritto dopo sette giorni dalla comparsa e dopo una visita durante la quale "non è stato riscontrato granché all’auscultazione delle spalle". Poiché dopo 5 giorni di cura la febbre non passava le abbiamo fatto una radiografia al torace dalla quale è emerso un focolaio di broncopolmonite. E anche se nel frattempo (dopo 7 giorni dall’inizio della somministrazione dell’antibiotico) la febbre è iniziata a calare il pediatra le ha prescritto lo zimox in dose maggiore (9ml per 16kg di peso) per altri 7 giorni. La febbre è scomparsa così come la tosse. Dalla fine della cura dopo 10 giorni è tornata a scuola ma si è ammalata di nuovo. Abbiamo pensato fosse influenza visto che la febbre era alta, le spalle pulite e non aveva altri sintomi. Stavolta tutto è finito dopo 8 gg con la somministrazione di sola tachipirina.

Ho deciso di non mandarla all’asilo per un po’ ma nonostante ciò dopo altri 15gg di nuovo la febbre: alta per due gg poi solo decimi per altri due. Poiché stavolta è comparso anche il broncospasmo la bambina ha preso bentelan e ventolin per l’asma e cefixoral per copertura. Dopo solo 2 gg. di cura tosse e decimi scomparsi. In più il pediatra mi ha consigliato la somministrazione di montegen per 3 mesi come cura preventiva dell’asma.
Ora, i miei dubbi sono:

1) È possibile che dietro tali febbri ripetute si possa celare una prosecuzione della broncopolmonite? (non abbiamo fatto un altro rx di controllo).

2) So bene che con l’ingresso in comunità i bambini si ammalano più spesso ma tre apisodi febbrili in 2 mesi, ciascuno durato per più di una settimana, sono ancora da considerarsi normali?

3) Nel mio caso devo aspettare per rimandarla a scuola o per farla semplicemente uscire di casa?
Scusi per la lungaggine e grazie infinite sin da ora.

Rosaria 

I bambini asmatici sono sicuramente molto più predisposti di altri alle infezioni broncopolmonari e una infezione broncopolmonare non è un semplice raffreddore anche se, spesso, sono gli stessi agenti patogeni, virus o batteri, a procurarla. Per di più, alcuni virus possono indurre uno stato di relativa depressione immunitaria che predispone il soggetto a malattie a ripetizione fino al ripristino completo della normale immunità, cioè anche dopo alcuni mesi dalla guarigione. Pertanto, in linea di massima, non ci sarebbe da stupirsi troppo di tre malattie in due mesi, cioè una ogni 20 gg in media.

In età scolare i bambini si ammalano, di solito, dalle 4 alle sei volte all’anno, ma prima, cioè nei primissimi anni, se frequentano una comunità, non è raro che si ammalino anche una diecina di volte l’anno in media, il ché spesso significa una volta ogni 15, 20 gg nei mesi invernali poi quasi mai nei mesi caldi. Non penso proprio che dietro alcuni episodi di febbre che si ripresentano spesso in uno stesso bambino si debba per forza pensare alla stessa malattia non perfettamente guarita che si riaffaccia periodicamente visto che, come ho detto, le occasioni per ammalarsi, nei bambini piccoli, sono innumerevoli; al limite si potrebbe pensare ad una relativa carenza o immaturità funzionale delle immunoglobuline A di superficie che sono la prima barriera contro le infezioni e che, in alcuni soggetti, possono arrivare a maturare soltanto attorno al quarto anno di età (bambini lenti maturatori di IgA).

Le occasioni di contagio si hanno quando un bambino rimane a stretto contatto con altri soggetti malati o portatori sani di alcune malattie per lunghe ore durante la giornata, pertanto, volendo, si può ritardare la riammissione all’asilo magari di un mesetto se questo non comporta nulla dal punto di vista psicologico per la bimba e per il suo regolare inserimento in comunità, ma se si sente bene è giusto che esca all’aria aperta e, magari, che si programmi proprio per lei una vacanza in un luogo salubre attorno a marzo, quando il clima dovrebbe essere meno freddo: una o due settimane in montagna, per esempio, potrebbero giovare alla piccola soprattutto perché la neve copre polveri e allergeni e rende l’aria molto salubre. Dopo tale vacanza la piccola potrebbe rientrare all’asilo. Qualora si dovessero ripresentare con molta regolarità ogni 15, 20 gg episodi febbrili di cui non si riconosce sempre una causa infettiva, però, sarebbe bene riflettere su tutto quel grosso capitolo riguardante le febbri periodiche ricorrenti.

Ma per ora, dopo soli due o tre episodi, tra l’altro giustificati dalla presenza di una infezione broncopolmonare, non mi sembra il caso di  farlo.

Un caro saluto, Daniela

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