Bambino di 16 mesi inappetente

Salve sono mamma di 2 meravigliosi bambini, le scrivo per il piccolo. Ha 16 mesi fa parte della categoria bimbi inappetenti; è nato a termine 50cmx3700 kg sempre stato allattato purtroppo con latte artificiale: all’inizio cresceva bene, il calvario è iniziato appena sono spuntati i dentini. A 5 mesi ne aveva già 7,di latte non ne voleva sapere ma con lo svezzamento è stato ancora peggio, allora la pediatra mi prescrisse un urino cultura risultata positiva (cistite). Viene curato con antibiotico: morale della favola con il sapore dell’antibiotico smette totalmente di mangiare non apre più neanche la bocca. Un pediatra a pagamento mi parlò di anoressia infantile per me una diagnosi un po’ esagerata nel frattempo ripetiamo l’urino cultura stavolta negativa; ad 1 anno pesava solo 9 kg iniziamo a fare una cura con liovita ad, consigliatomi dal primario dell’ospedale Garibaldi di Catania. Non ci sono stati ottimi risultati ma ha ripreso a mangiucchiare e a bere un po’ il latte, il nostro cibo non lo tocca proprio nonostante veda il suo fratellino (4anni) che mangia tutto. Adesso pesa 10kg, alto 74cm; è un bimbo vivace, alcune mamme mi hanno parlato di protovit e carpatin lei cosa ne pensa esiste qualcosa di più efficace? Sono davvero disperata le abbiamo provate tutte adesso con l’arrivo dell’inverno sarà peggio! La ringrazio anticipatamente.

 

Il problema dello scarso appetito dei bambini deve essere valutato ed inquadrato con la massima obiettività, basandosi più sui rilievi clinici che su quanto asserito dal genitore, anche se l’opinione e l’apprensione di quest’ultimo non possono e non devono essere trascurate, anzi, è proprio da lì che bisogna partire. I dati che mi fornisci, però, sono pochi e insufficienti per permettermi una risposta basata su certezza: pertanto, per ora, mi limiterò ad alcune considerazioni. Il tuo bimbo, alla nascita, aveva un ottimo peso ed una lunghezza perfettamente nella media ma non proprio corrispondente al suo peso. Basandomi sul peso, per esempio, avrei ipotizzato una lunghezza attorno ai 52 cm e non 50 cm. Lo scarto è minimo e decisamente poco significativo, però, ad un anno di vita, pesando 9 chili – non direi “solo” 9 chili perché non è fuori norma per un bambino pesare 9 chili ad un anno in quanto il peso si colloca su un percentile ancora nella fascia di normalità anche se inferiore rispetto a quello del peso nascita – il percentile del peso diventa uguale al percentile della sua lunghezza alla nascita. Non mi fornisci la sua altezza ad un anno, ma se fosse stata attorno ai 71-73 cm, la crescita del bimbo sarebbe da considerarsi armonica anche se su valori non brillantissimi. A questo punto dovrei conoscere la sua costituzione, la sua circonferenza cranica e toracica, oltre all’altezza di entrambe i genitori, meglio se accompagnata dal peso. Se l’altezza della mamma, per esempio, fosse tra 1,63 e 1,67 e quella del papà attorno a 1,70 non potrei dire altro che la crescita del bimbo – a me interessa, a questa età, soprattutto l’altezza e non il peso – non potrei fare altro che constatare una equivalenza costituzionale tra il bimbo e i genitori. Passiamo ora al peso e altezza attuali: il peso è aumentato abbastanza regolarmente dai 12 ai 16 mesi ma quello che noto, invece, è una riduzione della velocità di crescita in altezza. Il percentile della sua altezza attuale, infatti, non è più nella fascia così detta di normalità, ma leggermente al di sotto. Lo scarto non è tale da considerarsi patologico e, come ho detto, il tutto andrebbe valutato conoscendo la costituzione dei genitori e anche come essi sono cresciuti in età infantile e che altezza avevano raggiunto alla stessa età del bimbo – valori che mi puoi sempre inviare riscrivendomi – ma questa osservazione mi farebbe pensare che, nonostante le tue preoccupazioni, il bimbo mangi, anche se poco ai tuoi occhi, a sufficienza per prendere il peso al quale è destinato in base alla sua costituzione. Un bimbo che, per sua natura, sarà destinato a non diventare un gigante e che non è di costituzione molto robusta, avrà senz’altro meno bisogno di mangiare di un altro bambino con diversa costituzione, destinato, quindi, a crescere sia in altezza che in peso e in massa muscolare molto più del precedente. L’appetito di un bimbo, quindi, è qualcosa di personale, niente affatto paragonabile a quello di altri, anche se si tratta del fratello. Il secondo parametro da valutare è il suo stato effettivo di nutrizione, vale a dire la tonicità della sua muscolatura – scarsa o abbondante che sia deve essere “tosta” e non floscia o di consistenza pastosa – lo stato generale del bimbo, la mancanza di anemia, di intolleranze o allergie alimentari, inclusa l’assenza di celiachia, la regolarità delle sue funzioni intestinali, il suo regolare sviluppo psicomotorio, la regolarità del suo umore e del suo sonno, la frequenza con la quale si ammala e via discorrendo. Se, prendendo in considerazione tutti questi parametri, nulla emerge di patologico, vista la crescita attuale del bimbo e dovendomi basare solo su quella visto che non ho altri elementi, io non mi affannerei sul suo appetito. Piuttosto rifletterei sulla riduzione della sua velocità di crescita in altezza che non sembra seguire in modo perfettamente coerente la riduzione della velocità di crescita del peso anche se, come ho detto, anche alla nascita era meno lungo di quanto non fosse pesante. Pertanto, con i dati a mia disposizione, non ti darò consigli particolari per risolvere l’inappetenza se non quello di non assillarlo, di non preoccupartene troppo e soprattutto di non fare confronti con altri, fosse anche solo il fratello. Se credi potrai darmi ulteriori misurazioni ed elementi di valutazione. Carpantin, Indusil o simili sono semplici integratori alimentari che, assieme ai classici complessi vitaminici, soprattutto a base di vitamine del gruppo B ma anche C e, con moderazione, D, possono avere un certo effetto sull’appetito, ma solo dopo avere escluso che lo scarso appetito non sia il sintomo di una patologia sottostante (infezione vie urinarie, celiachia, intolleranze varie… ) In ultimo, ai bambini inappetenti vanno somministrati alimenti facilmente digeribili, pochi zuccheri, cioè pochi dolcetti, merendine e fuori pasto ad integrare la scarsa quantità di alimenti assunti ai pasti, pochi succhi di frutta troppo dolci e grassi come condimenti, latte e derivati, formaggi, ecc. Lo scarso appetito, come la scarsa crescita, può essere anch’esso costituzionale ma non si risolve assecondando eccessivamente il piccolo né tantomeno insistendo eccessivamente rendendo così il momento del pasto una sterile lotta e un controproducente scontro di personalità tra bimbo e genitore. Il bambino va comunque rispettato nelle sue esigenze anche se sono diverse da quelle del genitore e, ai suoi occhi, poco gratificanti. Ultimo consiglio: dopo l’anno di età, via pappe e pappette e omogeneizzati: inizia una alimentazione, sempre sana e bilanciata, ma simile a quella degli adulti. Sul sito esistono esempi di diete adatte ai bambini delle varie età: puoi consultarle per capire se effettivamente il bimbo mangia troppo poco o se è solo una tua impressione.

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