È troppo solitario?

Ciao Chiara,

ti scrivo per un problema che periodicamente mi assilla.

Tommaso ha 4 anni compiuti a luglio e frequenta il secondo anno di scuola materna.

Il problema è che lui non vuole e non cerca la compagnia degli altri bambini, anzi ne ha proprio il terrore a volte. Vuole andare solo ai parchi isolati e non dimostra nemmeno l’interesse di un gioco collettivo. A scuola la maestra mi ha riferito che quest’anno lo vede un po’ più partecipe ai giochi e al contatto con gli altri bambini.

La mattina va a scuola, il pomeriggio sta con la nonna che non lo sprona ad avere contatti, anzi lo asseconda sul portarlo dove non ci sono bambini e lui pare divertirsi così.

Da parte sua credo ci sia una grossa componente di timidezza che lo porta a isolarsi, però con amici che conosce da tempo invece, non ha problemi a lasciarsi andare e a giocare tranquillamente; il punto è che questi amici li vede molto raramente.

Non so quanto insistere nel portarlo ai parchi frequentati, perché quando si trova a dover scegliere un gioco, se c’è un altro bambino preferisce evitare e dice che non gli interessa più andarci, che ha cambiato idea.

Non posso nemmeno confidare nelle sole 4 ore di scuola per la socializzazione, però non vedo molte vie di uscita per il fatto che la maggior parte degli sport li accettano dai 5 anni, che io lavoro tutto il giorno e che la nonna non mi è d’aiuto.

Vorrei solo sapere se è il caso di insistere o meno, se sono io che devo buttarlo nella mischia oppure se devo aspettare che spicchi il volo lui.

Grazie in anticipo

 


Cara amica,

partiamo da quando racconti che il tuo piccolo, in presenza di amici di lunga data, non ha problemi a lasciarsi andare al gioco di gruppo e a socializzare.

In presenza di problemi seri dell’interazione ciò non accadrebbe, il che mi fa pensare che abbia "tutte le carte in regola" per affrontare in modo positivo i bambini della sua età.

Mi racconti che frequenta l’asilo tutti i giorni per quattro ore e a mio parere non è un periodo esiguo se si pensa che riempie tutte le sue mattine e che ha la possibilità di vivere in presenza del gruppo dei pari in modo continuativo nel corso dell’anno.

I bambini assimilano anche senza dimostrare, a livello comportamentale, per molto tempo i risultati di questo apprendimento.

Ciò che è da monitorare è l’atteggiamento all’asilo, chiedendo alle maestre (ma anche a lui direttamente) se è sereno e si diverte (anche da solo), se gioca. Comportamenti aggressivi o passivi sono invece da valutare come indice di un disagio in quell’ambiente (e non necessariamente individuale).

Gran parte della differenza tra un bimbo aperto e solare ed un bimbo più schivo è dovuta a fattori di personalità difficilmente modificabili. Certamente offrire, come già fate, occasioni di socializzazione adatte a lui è una buona strategia, ma la prima cosa da fare è sempre e comunque rispettare le modalità personali di interazione di qualsiasi figlio.

Io non vedo nulla di particolarmente preoccupante nel fatto che al pomeriggio desideri stare solo in luoghi non troppo frequentati: la soglia di tolleranza agli stimoli ambientali è personale e una scelta di questo tipo potrebbe proteggerlo, inconsapevolmente, da troppe relazioni tutte insieme, che ancora non sa gestire.

Io, per questo motivo, non forzerei la mano, ma aspetterei lo spontaneo evolversi della situazione, fermo restando l’osservazione di eventuali atteggiamenti di disagio di cui ti parlavo.

Un caro saluto,

Chiara Rizzello

 

 

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