Salve dottoressa,
le scrivo per conto della mia ragazza.
Qualche mese fa siamo andati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Civico di Palermo per un dolore che la mia ragazza aveva alla vescica.
Le hanno fatto un’ecografia e hanno riscontrato due fibromi all’utero, dicendoci di fare un’ulteriore visita al consultorio, che ha confermato i due fibromi.
Abbiamo quindi deciso di toglierli con l’operazione.
Il giorno prima dell’operazione hanno visitato e ricontrollato l’utero solo con l’uso delle dita confermando i fibromi.
Solo il giorno dell’operazione, dopo aver praticato un taglio cesareo, si sono accorti che si trattava di un utero bicorne, dicendoci che se avessero fatto un’isteroscopia si sarebbero accorti di questa malformazione.
Ora la mia ragazza si ritrova con un taglio alla pancia e tutta la fase postoperatoria da affrontare con i dovuti danni morali.
Cosa ci consiglia di fare?
Alessandro
Avevo letto già un po’ di tempo fa la tua e-mail e tra non aver tempo per risponderti e ritenendo che sia necessario un po’ di tempo per la risposta, scusa il ripetermi, provo a farlo adesso.
Non mi è chiara a tutt’oggi la tua domanda: cosa vuoi che ti risponda? cosa vuol dire "cosa dovete fare"?
Siete arrivati ad una diagnosi diversa da quella che l’esame ecografico vi aveva dato e credo che la cosa più importante sia proprio il sapere di cosa si tratta.
Alcune volte il referto ecografico può differire da quello che è poi il referto dopo un intervento chirurgico.
Probabilmente è vero che con l’isteroscopia si sarebbe diagnosticata la patologia, ma più operatori, da quello che tu mi dici, hanno fatto diagnosi di miomi e di fronte a questa diagnosi, se non è indicata la terapia medica, si organizza, D’ACCORDO CON LA PAZIENTE, la miomectomia.
Credo che una volta che la tua ragazza si sarà ripresa dall’intervento, con calma, vi farete consigliare sul da farsi in merito all’utero bicorne per poi pensare, quando sarà il momento, ad una gravidanza.
In bocca al lupo.
Ciao.
