Dubbi su raschiamento, aspirinetta ed esami post-aborto

Buongiorno Dottoressa,

vorrei esporle la mia situazione, sperando possa darmi qualche delucidazione.

Sono alla mia terza gravidanza (U.M. 30/07) e probabilmente anche questa, come la seconda, sta evolvendo in aborto interno precoce. La prima ecografia eseguita due giorni fa (quindi alla fine della 7^ settimana) evidenziava camera gestazionale, sacco vitellino, embrione di circa 3 mm (non corrispondente quindi a 7 settimane) ma assenza di battito.

Nel laboratorio dove ho fatto l’ecografia mi hanno consigliato di ripeterla tra una settimana, non escludendo l’ipotesi che la gravidanza sia partita in ritardo e che possa quindi essere necessaria una nuova datazione.

La mia ginecologa propende più per un aborto interno, visto anche l’andamento delle beta hcg che abbiamo monitorato nelle ultime 4 settimane: 29/08 valore 298; 3/09 valore 1500; 10/09 valore 4500; 17/09 valore 9980. E’ quest’ultimo valore che nelle classi di riferimento del laboratorio risulta inferiore a quello relativo alla 7^ settimana (valore minimo per la 7^ è indicato come 11500).

Non ho altri sintomi: né tensione al seno, né nausee, né perdite o dolori.

La seconda gravidanza si è conclusa anch’essa con un aborto interno alla 12^ settimana, senza nessuna minaccia antecedente, aborto probabilmente avvenuto qualche settimana prima, visto che il feto aveva le stesse dimensioni rilevate alla 10 settimana. In quel caso ho fatto il raschiamento, non avendo espulso nulla nelle due settimane antecedenti la diagnosi.

Tornando alla situazione attuale, la mia ginecologa concorda con il laboratorio nell’aspettare una settimana, consigliandomi di andare in pronto soccorso se durante questa attesa avverto sintomi quali dolori o perdite, per effettuare il raschiamento.

Alla mia domanda se l’intervento fosse necessario anche se mi venisse una simil-mestruazione e riuscissi ad espellere tutto tramite perdite spontanee, la risposta è stata "sì, per essere sicuri che l’utero sia completamente sgombro".

Ora sto leggendo su alcune pagine di questo sito che parecchie utenti con aborto ed espulsione spontanei non hanno effettuato il raschiamento.
Io vorrei evitarmi l’intervento, l’anestesia e tutto il resto se madre natura me ne desse la possibilità.
È vero che il raschiamento sarebbe necessario anche se avessi una mestruazione? Ci sono indicazioni mediche strette in tal senso? Il suo approccio quale sarebbe?

Ed ecco infine l’altra serie di dubbi. Avendo avuto un aborto già 8 mesi fa e vedendo parecchi ginecologi prescrivere l’aspirinetta quasi a prevenzione di un secondo aborto, non era forse il caso che fosse prescritta anche a me?

È pur vero che tutte le analisi (ormonali, tiroidee e di coagulazione) fatte subito dopo l’altro aborto non hanno evidenziato nulla, ma sentirmi dire adesso dalla mia ginecologa che stavolta dovremmo indagare un po’ di più mi fa pensare: e non potevamo indagare prima? non potevo risparmiarmi un secondo aborto?

D’altro canto, io ho fiducia nella mia dottoressa e forse l’avere avuto la prima gravidanza del tutto fisiologica può aver tratto in inganno sulla seconda esperienza. Sia lei sia i medici dell’ospedale dove ho fatto il raschiamento (ero fuori città, quindi senza nessun riferimento di fiducia) infatti hanno giudicato quel primo aborto alla seconda gravidanza come un’eliminazione di madre natura che rientra nella normale percentuale di aborti al primo trimestre.
Un aborto sì, ma due?

Lo so, mi sono dilungata, ma vorrei capire meglio se posso evitarmi questo raschiamento, se quest’aspirinetta dia davvero così tante speranze e se avessi potuto indagare di più nei mesi scorsi (e cosa?).

Grazie in anticipo per l’attenzione che darà a questa, inevitabilmente, lunga lettera.
Marianna

Le tue sono le comuni domande che si pongono le donne che hanno vissuto la tua stessa esperienza.

Il raschiamento non è obbligatorio eseguirlo, a patto che l’utero con la mestruazione ed in un arco di tempo non lungo, come dici tu, riesca ad espellere il materiale abortivo e quindi, da un attento controllo ecografico e dosaggio ematico di beta hcg che deve azzerarsi, si deponga per un buon esito.
Altrimenti, nonostante ci siano le perdite ematiche, la revisione della cavità uterina va fatta.

L’evento aborto, come ti è stato detto, può far parte del vissuto ostetrico di una donna e quindi, soprattutto dopo che tu avevi già avuto una gravidanza fisiologica, non vedo perché la tua ginecologa avrebbe dovuto darti una specifica terapia.

Adesso che però l’episodio si è ripresentato è giusto approfondire con accertamenti che lei ti consiglierà, prima dell’assunzione di eventuali terapie.

In bocca al lupo, ciao.

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