Separazione da ex tossicodipendente

 
Buongiorno.

Sono una mamma disperata, in via di separazione. Le presento il mio caso. Mi sono sposata molto giovane (22 anni fa), all’epoca mio marito era tossicodipendente da eroina e altro. Per amore suo e dei miei figli e anche perché ero più ingenua di adesso, ho abbandonato la mia vita e la mia attività per seguirlo in comunità terapeutica, dove siamo andati anche una seconda volta (con tre figli) per sfuggire alle chiacchiere di paese e a una condanna per lui (violenza sessuale e carnale su prostitute e trans con furto) da scontare in comunità.

 
Naturalmente dirà… ma che cavolo ci sei rimasta a fare con uno così? In effetti me lo chiedo anch’io, anche se la spiegazione sta nel fatto che all’epoca lui non si drogava più e io credevo andasse tutto bene. Fino al giorno che tornata dall’ospedale con la piccola nata di cinque giorni, sono arrivati i carabinieri in casa e così mi è crollato il mondo addosso, essendo anche io molto debole (post-partum). Non ho saputo affrontare il problema, se non ricorrendo alla comunità, anche perché avevo paura, essendo usciti articoli sul giornale, che la mia figlia più grandicella (otto anni all’epoca) venisse in un certo modo schernita per tutto questo. In conclusione, dopo altri anni di comunità, e terapia di coppia da uno psichiatra esperto sessuologo (che ha diagnosticato mio marito malato di sesso e prescritto di stare lontano da qualsiasi cosa pornografica) finalmente 12 anni fa sembrava "guarito".

Perciò siamo usciti rifacendoci una vita. Lavoriamo entrambi. Nel frattempo sono rimasta incinta della nostra quarta e ultima figlia. Purtroppo la violenza in mio marito non è mai cessata, varie volte mi ha picchiato perché si sentiva accusato e giudicato da me che lo sgridavo per il troppo bere, o perché trovavo film porno nascosti in casa. Da tempo ho scoperto che fa ancora uso di stupefacenti (hashish) e questa è la goccia, anche perché una persona che ha avuto problemi di tossicodipendenza non può assolutamente permettersi di far uso di sostanze: l’ambiente è lo stesso, dove c’è fumo può esserci anche altro. E poi è la mentalità tossica a non essere cambiata: dentro di lui c’è sempre una dipendenza, se non è l’eroina è il sesso, o l’alcool, o il gioco, o le canne, tutto senza il senso del limite.

Adesso sto vivendo una situazione di fuoco. La nostra sarà forse una separazione consensuale dopo mille peripezie, perché lui non ne voleva sapere e mi ha messo tutti i figli contro, dicendo che sono io che voglio separarmi, che lui non ha fatto niente di male, che voglio distruggere la famiglia ecc… e mettendo in mezzo anche i miei parenti, dai quali si è sempre sentito giudicato (problema suo). Vuole chiedere danni morali per cose legate ai figli. Vuole denunciarmi se tiro fuori il suo passato, perché un avvocato gli avrebbe detto che lui ha scontato la pena e che io andrei incontro a violazione della privacy, e mille altre cose non vere che ha tirato fuori anche con i figli, mentre io ho sempre cercato di preservarli dai dispiaceri. In parte solo la figlia grande di 21 anni sa qualcosa del passato del padre; ho sempre voluto tenere tutto nascosto, perché credo che sarebbe un trauma per dei ragazzini scoprire cose così brutte su un loro genitore.


A questo punto, pur di accelerare i tempi sono anche disposta ad andarmene da casa (sua) e pagare un affitto portandomi i figli. Ma lui si sta appellando al fatto che faremmo un affido condiviso e che perciò lui potrà tenerli per metà tempo e non dovrà darmi soldi perché il mantenimento dei figli è al 50%, perciò dovremo solo divederci le spese.
Premetto che lui non ha mai provveduto nemmeno in regime di comunione dei beni e con conto corrente cointestato al mantenimento dei figli, e che abbiamo sempre vissuto con redditi alti, ma concretamente senza mezzi perché lui ha sempre finito tutti i soldi che c’erano in banca. Ad esempio lo scorso anno ha avuto un’eredità di 18.000… e li ha finiti tutti in pochi mesi, tant’è vero che non abbiamo potuto neppure mettere l’apparecchio ortodontico al figlio, e neppure io ho avuto la possibilità di curarmi i denti con otturazioni saltate, per i quali ho fatto vari ascessi e mi ritrovo adesso quattro radici da estrarre. Mi ha lasciato senz’auto (abbiamo solo un’auto in tre) e lui lavora abbastanza vicino da poter andare a piedi, e per poter andare a lavorare ho dovuto chiedere un prestito in banca per comperarmi un’auto vecchia.
Adesso vorrei sapere… senza prove concrete del suo comportamento, posso ottenere un affido esclusivo, anche se con separazione consensuale?

Grazie.

Cristiana

Cara Cristiana,

non tema il giudizio degli altri, né tanto meno il mio, poiché il mio lavoro non è quello di giudicare le persone né le storie in cui si trovano coinvolte. Posso solo esprimere il mio rammarico per la situazione in cui vi siete trovati lei e i suoi figli.

Premesso questo, se riusciste a separarvi consensualmente potrete inserire la condizione di affidamento esclusivo dei figli minori motivandolo e comunque prevedendo che i bambini possano vedere il padre con una certa regolarità e frequenza. Questo ovviamente a meno che non esistano motivi particolari che rendano la frequentazione con il padre pregiudizievole per i minori.

La consensuale presuppone però il consenso di entrambi e quindi sarà necessario che anche suo marito sia d’accordo.

Se invece foste costretti a confrontarvi in una separazione giudiziale, può avanzare domanda di affidamento esclusivo adducendo e dimostrando i fatti che, secondo lei, giustificano una deroga al regime di affido condiviso.

Sulla carta, il genitore deve essere ritenuto dal Tribunale non idoneo a svolgere il ruolo genitoriale e conseguentemente l’affidamento condiviso deve risultare pregiudizievole per l’interesse della prole.

Ogni Tribunale sviluppa proprie prassi al riguardo e quindi anche la valutazione degli stessi elementi di fatto (un trascorso da tossicodipendente, la prodigalità, la tendenza all’abuso di sostanze e alla violenza) è rimessa al Collegio che dovrà decidere sulla vostra separazione.

Tenga presente che in caso di contrasto sul punto dell’affidamento, i minori sopra i dodici anni verranno sentiti dal Tribunale, affinché possano esprimere la loro volontà al riguardo.

Buona fortuna.

Avv. Chiara Donadon

 
 

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