Come affrontare l’acetone nei bambini

acetone bambini cosa mangiareChe cos’è l’acetone?

I corpi chetonici, comunemente chiamati acetone, sono sostanze che derivano dal metabolismo dei grassi e che l’organismo produce quando ha necessità di energia e non è in grado di reperirla dagli zuccheri presenti nell’organismo, che sono i fornitori di energia pronta e si metabolizzano velocemente. In questi casi, piuttosto che metabolizzare le proteine, la cui metabolizzazione è ancora più lenta e dalle quali si ricava energia con maggiori difficoltà, vengono chiamati in causa i grassi, dai quali si ricava energia dopo averli opportunamente scissi e metabolizzati.

I prodotti del loro metabolismo vengono eliminati prevalentemente con le urine e hanno la caratteristica di essere volatili e di avere un odore caratteristico di frutta marcia o simile a quello dell’aacetone corpi chetonicicetone o dei solventi per vernici. La loro volatilità permette loro di essere eliminati anche attraverso l’aria espirata dai polmoni.

Quando un soggetto (solitamente un bambino) ha una forte concentrazione di corpi chetonici lo si può capire dall’odore caratteristico del suo alito, in parte riconoscibile anche nelle urine e dal dosaggio dei corpi chetonici praticato su un campione di urine, oltre che da altri sintomi come il vomito (che non sono, però, specifici delle crisi acetonemiche).

Gli zuccheri dell’organismo disponibili per essere utilizzati per tutti i processi vitali e per produrre energia in ogni situazione non si reperiscono soltanto dagli zuccheri ingeriti, ma anche dai depositi di glicogeno dei muscoli. Un bambino può essere soggetto a crisi acetonemiche quando il suo metabolismo, cioè le sue richieste energetiche, per un motivo qualsiasi, sono aumentate rispetto alla norma oppure quando l’introduzione di zuccheri con l’alimentazione non è adeguata o le sue riserve di glicogeno sono scarse.

Le esigenze di energia pronta reperita dagli zuccheri possono aumentare in caso di attività fisica impegnativa o di aumento del metabolismo a causa della febbre. O ancora, l’energia pronta disponibile nell’organismo può non essere sufficiente a causa di una scarsa alimentazione o del digiuno, come spesso capita nei bambini malati che hanno febbre, oppure a causa di una alimentazione incongrua che privilegia i grassi e le proteine al posto degli zuccheri, oppure quando il bambino è molto magro e non ha ancora delle masse muscolari sufficientemente sviluppate, cioè non ha sufficienti depositi di glicogeno.

Spesso anche in un periodo di forte crescita in altezza il bambino, che facilmente dimagrisce, può essere soggetto a crisi acetonemiche.
Anche un forte stress o una forte emozione possono provocare nei bambini una crisi acetonemica.

I sintomi dell’acetone

I sintomi sono prevalentemente legati a uno stato tossico che i corpi chetonici in eccesso producono, perciò un bambino con una chetonemia elevata presenta malessere generale, mal di testa, vomito spesso ripetuto e incoercibile, sintomi di disidratazione, lingua patinosa e anche dolori addominali.

Cosa deve mangiare un bambino con l’acetone?

La terapia è esclusivamente dietetica e consiste nell’apporto di zuccheri: prima semplici come zucchero, miele o frutta, poi complessi a più lento assorbimento come pasta, riso, pane e cereali, in genere assieme ad abbondanti liquidi e con l’esclusione prima totale poi quasi totale dei cibi ad alto contenuto in grassi, specie di origine animale (latte e derivati fritti, insaccati, cioccolata ad alto contenuto di grassi e così via).

La dieta va proseguita in modo stretto fino alla scomparsa dei corpi chetonici nelle urine ma se un bambino è soggetto a crisi acetonemiche, vuoi perché magro, vuoi perché nella fascia di età maggiormente a rischio che esse si verifichino (dai due ai sette, otto anni), vuoi perché il suo metabolismo è ancora instabile, l’alimentazione di base deve essere sempre controllata e ricca di cereali complessi tanto quanto povera di grassi.

Acetone: quanto dura?

Le crisi normalmente si risolvono entro 2-3 giorni. Nel caso dovessero prolungarsi, è bene far controllare il bambino per evitare disidratazione.

E’ indicato il Biochetasi per fermare il vomito?

Assolutamente no. Rimedi alcalinizzanti come la Citrosodina o il Biochetasi possono al contrario acuire l’alcalosi da vomito.

Oltre a seguire un’alimentazione controllata come detto poco sopra, per far fronte alle crisi di vomito potete provare dare al piccolo cubetti di bevande dolci ghiacciate da succhiare (tè, coca cola, spremute, succhi di frutta).

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