Terrible Two: come affrontare questa fase dei bambini

Diventare genitori è un’avventura emozionante, che stravolge completamente il proprio schema di valori e finisce di fatto per capovolgere tutti gli equilibri che pensavamo indissolubili. Un aspetto in particolare risulta comune in tutti i neogenitori: la capacità dei bambini di modificare in continuazione il proprio comportamento nei primi periodi di vita. Succede così che un bimbo cresciuto in un ambiente sano e stimolante e dimostratosi sempre calmo, venga pervaso senza apparenti motivi da un’ondata di rabbiosità ingiustificata.

Se si è entrati in questa fase si è dentro quello che viene definito nella pedagogia moderna il periodo dei ‘terribili due anni’ o, nella definizione anglosassone ‘terrible two’. Si tratta del momento in cui, all’incirca a partire dai due anni, i bambini iniziano a prendere consapevolezza del proprio “Io”, distaccato dalla mamma e finiscono per volerlo rivendicare con una infinita lista di “no” a quasi qualsiasi sollecitazione.

Terrible two come affrontare questa fase dei bambini

4 aspetti da non sottovalutare

Lo fanno con manifestazioni di rabbia, capricci, pianti, crisi di nervi, urla e chi più ne ha più ne metta: come sappiamo, non tutti i bambini sono uguali e ogni situazione merita un’analisi e un approccio specifico, ma allo stesso tempo abbiamo la possibilità di delineare alcuni consigli che possono senz’altro aiutare la gestione di questi momenti:

  • Contestualizziamo – Una reazione spropositata ad un divieto o ad una richiesta può essere di difficile comprensione per un adulto. Nonostante possa apparire un esercizio complicato non dimentichiamo mai che ci stiamo relazionando con bambini. Spesso tendiamo a considerarli dei piccoli adulti (soprattutto in una fase successiva ai terrible two, ovvero intorno ai 4-5 anni) ma non è così: non sempre un bimbo è in grado di dare il giusto peso alle proprie parole e ai propri gesti. Importante è supportare la comprensione ma è bene evitare lo scontro muro contro muro, perché controproducente.
  • Poche regole– In quest’ottica è bene che le imposizioni, i paletti fissati e le cose da non fare siano poche e attinenti alla sfera del pericolo fisico per sé e per gli altri. I bambini hanno bisogno di indicazioni definite e chiare: la fermezza è uno strumento fondamentale ma se se ne fa un uso razionalizzato e coerente. Una regola inderogabile non teme capriccio, per tutto il resto ci vuole pazienza, dialogo e capacità di mediazione.
  • Gestione delle emozioni – saper riconoscere e decodificare le emozioni è complesso anche per gli adulti, figuriamoci per i bambini. A 2 anni il linguaggio è ancora basico e fatto spesso di solo poche parole. Una crisi di pianto può essere contenuta facilmente con un abbraccio dolce, stretto e davvero sentito. Al bambino deve arrivare il messaggio emozionale che mamma e papà ci sono sempre. Che sono lì per capirlo, aiutarlo ed accompagnarlo verso la comprensione e la gestione dei sentimenti.
  • Fiducia e autonomia – Chi ha a che fare con bambini che attraversano questa fase si rende conto che la presa di consapevolezza del proprio corpo e delle proprie potenzialità li fa sentire ‘grandi’: è un momento meraviglioso ma in cui non hanno la vera e propria percezione dei propri limiti. Ogni momento è buono per riaffermare sé stessi e la propria autonomia: il genitore ha il compito difficile di garantire l’incolumità del proprio piccolo ma allo stesso tempo riuscire a fargli sviluppare la propria autostima e fiducia nei propri mezzi. Questo argomento verrà approfondito nel prossimo paragrafo, dedicato al concetto di libertà e indipendenza promosso e sviluppato da Maria Montessori.

Creare un ambiente ideale per evitare frustrazioni

Come ripeteva spesso Maria Montessori, la libertà, l’autonomia e l’indipendenza sono i pilastri su cui devono crescere i nostri cuccioli. Per far sì che questo avvenga gli spazi devono essere sempre fruibili senza bisogno dell’aiuto e dell’intervento degli adulti: un piccolo mondo a misura di bambino, soprattutto perché a due anni i bambini attraversano una fase complessa visto che il linguaggio e le capacità di comunicazione verbale non sono ancora compiute. A livello motorio, di contro, i bambini iniziano a scoprire le potenzialità del proprio corpo e ad essere in grado di far più o meno tutto: molto spesso i capricci attorno a questa età sono dettati proprio dalla frustrazione di non essere pienamente compresi.

Evitiamo almeno, la frustrazione di non poter fare. Il metodo Montessori è validissimo per un approccio sano verso il bambino e la sua individualità: per evitare di essere preda di semplici mode o interpretazioni maldestre è bene che i genitori abbiano la possibilità di approfondire queste tematiche. In questo senso, un’utile risorsa è, come sempre, la lettura: questo articolo sui 10 libri sul metodo Montessori può essere un valido aiuto per genitori interessati a conoscere le basi dell’insegnamento della più famosa pedagogista della storia.

Come creare un’atmosfera di serenità in casa

In una casa caotica, disordinata, cupa in cui vivono persone stressate e nervose non potrà mai crescere un bambino sereno. L’intelligenza, anche e soprattutto emotiva, potrà proliferare solo in un’atmosfera quieta, stimolante e consapevole delle azioni che si compiono e degli atteggiamenti che si hanno. I genitori o futuri genitori dovrebbero fare un’attenta valutazione prima di decidere se avere dei figli. I bambini hanno bisogno di tantissime attenzioni e velocemente porteranno via gran parte delle vostre energie fisiche. Se mamme e papà hanno un lavoro molto impegnativo che li costringe a stare molte ore fuori di casa, sarebbe opportuno rivalutare le esigenze famigliari. Rallentare diventa un imperativo quando ci sono i figli. Per il bene dei bambini, dei genitori e della famiglia.

Una mamma che lavora a ritmi forsennati non potrà avere le energie per stare al passo con il proprio bambino. Sarà nervosa e irritabile, frustrata per non riuscire né a godersi la crescita del suo bimbo né i suoi spazi. Un papà che non può dedicare del tempo adeguato alla famiglia sarà presto triste per non aver creato un rapporto unico con il proprio bimbo. La classica frase ‘sei diventato grande e non me ne sono accorto’ potrebbe rivelarsi reale. Ma nel frattempo sarà tardi. Gli anni passano e indietro non si potrà tornare. Evitate questi errori grossolani di sottovalutazione. I rimpianti sono dei mostri contro cui è impossibile combattere.

I bambini hanno bisogno di una struttura familiare forte, coesa, che li faccia sentire al sicuro e amati. E queste cose, nella vita moderna, sono combattute invece che alimentate. Andare controcorrente è l’obiettivo da perseguire per essere dei genitori degni dei nostri figli.

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