Bimbi troppo puliti?

I bambini oggigiorno sono troppo puliti?

Bimbi troppo puliti
Pezibear / Pixabay
Secondo l’ “ipotesi dell’igiene”, sviluppatasi negli anni ’80 ma ancora attualissima, sì: secondo questa teoria infatti, quando l’esposizione a parassiti, virus e batteri è limitata, un bambino avrebbe più probabilità di contrarre malattie autoimmuni da adulto. Proprio come il cervello di un bambino necessita di stimoli e di interazione per svilupparsi normalmente, il suo sistema immunitario dovrebbe essere sollecitato dai germi per imparare a reagire ad essi.
Questa teoria sembra essere confermata da uno studio condotto nel 2010 nella Northwestern University dell’Illinois: persone che da bambine erano cresciute in una fattoria, o che semplicemente avevano fratelli maggiori o avevano frequentato l’asilo nido fin dalla tenera età,  avevano contratto più malattie gastrointestinali prima del compimento dei due anni d’età, ma poi  avevano presentato meno malattie mano a mano che crescevano. E i bambini che non hanno tempo per giocare all’aperto e di sporcarsi hanno aumentati rischi di depressione, disturbi dell’attenzione, obesità e malattie cardiovascolari.
Ma nell’epoca della fobia dello sporco, in cui gli scaffali dei supermercati sono colmi di prodotti per la pulizia della casa, molti bambini stanno crescendo in condizioni “troppo” igieniche: senza essere esposti a diversi tipi di batteri e microbi, il sistema immunitario non impara nemmeno a riconoscere le proprie cellule, e questo potrebbe essere una ragione per cui sono aumentati i casi di asma, dermatite e allergie.
E uno studio dell’università di Bristol dimostra che lo sporco fa bene al cervello: a quanto pare ci sono tipi di batteri che si trovano naturalmente nella terra che attivano i neuroni che producono serotonina, un ormone che funziona da antidepressivo naturale.
In altre parole lo sporco può renderci più felici.
Certamente non si propone un ritorno alla sporcizia: le norme igieniche hanno salvato l’umanità da epidemie devastanti. Tuttavia, come osseva la dottoressa Ruebush, autrice di “Why Dirt is Good” (“Perché lo sporco è buono”), i batteri sono ovunque, nel nostro corpo, sopra di esso, e attorno. E’ inutile, se non dannoso, l’utilizzo sconsiderato di prodotti antibatterici che dànno un senso di falsa sicurezza e potrebbero addirittura favorire lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici.
Abbiamo dunque molte ragioni in più di lasciare che i bambini giochino all’aria aperta e si sporchino di terra e fango. Acqua e sapone saranno più che sufficienti quando avranno finito!

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