Desirée, Pamela e le altre: il massacro delle donne non si arresta

La cronaca italiana continua a sfornare storie terribili di femminicidi, stupri, violenza sulle donne, storie e numeri che fanno paura.

Guardando le statistiche e leggendo la cronaca, c’è da aver paura: paura per noi stesse, paura per le nostre figlie. Le statistiche parlano di circa 150 donne uccise ogni anno in Italia. Una ogni due giorni. E la maggior parte dei delitti avviene tra le rassicuranti mura di casa.

violenza sulle donne

 

 

Significato di “femminicidio”

Il termine femminicidio, coniato negli anni 90, definisce quel genere di odiosi delitti commessi nei confronti di donne in quanto tali. Questo genere di omicidi è per la stragrande maggioranza perpetrato da persone conosciute. Mariti, fidanzati, ex, parenti e amici.

Esiste un’inchiesta statistica che raccoglie i dati di più di 400 sentenze di omicidio di donne emesse tra il 2012 e il 2016 per fatti risalenti al periodo 2010-2015.

A istinto, si potrebbe credere che i femminicidi rappresentino una quota significativa ma non prevalente degli omicidi di donne ma i dati parlano chiaro: i reati classificabili come femminicidio in Italia rappresentano l’85% dei casi.  

Il restante 15% rappresenta omicidi in seguito a rapine o perpetrati dalla criminalità organizzata.

Gli uomini sono gli autori degli omicidi di donne nel 98% dei casi.

Nel 55,8% dei casi presi in esame, tra assassino e vittima c’era una relazione sentimentale o c’era stata precedentemente.

Analizzando anche i casi in cui esisteva una relazione di parentela tra vittima e carnefice, si evidenzia che nel 75% dei casi le donne muoiono nel contesto familiare, proprio quello che invece dovrebbe proteggerle. 

I moventi sono i più vari e non sono facilmente classificabili. Sicuramente la motivazione principale è legata alla sfera sentimentale: gelosia, possessività, amore morboso. A volte i motivi economici scatenano rabbia violenta che culmina con l’omicidio.

Sono numerosi purtroppo anche casi in cui i figli uccidono le madri, soprattutto per ragioni economiche.

Stupri e tentati stupri: cosa dicono le statistiche

Secondo i dati raccolti, sicuramente incompleti perché molte donne non dichiarano e non denunciano i maltrattamenti subìti, le forme più gravi di violenza sono perpetrate da partner, parenti o amici.

Lo stupro viene commesso nel 62,7% dei casi dal partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche la violenza fisica (come schiaffi, calci, pugni e morsi) è per lo più opera di partner o ex-partner. Le persone sconosciute sono principalmente autori di molestie sessuali (il 76,8% di tutte le violenze commesse da persone non identificate).

Le donne straniere hanno subito violenze fisiche o sessuali in misura simile alle donne italiane nel corso della loro vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente tra le straniere (25,7% contro il 19,6%), mentre la violenza sessuale è più frequente tra le italiane (21,5% contro il 16,2%). Le straniere sono molto più soggette allo stupro e al tentato stupro (7,7% contro il 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) sono quelle che subiscono più violenza.

Le donne straniere, a differenza delle donne italiane, soffrono principalmente di violenza (fisica o sessuale) da partner o ex partner (20,4% contro il 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro il 25,3%). Le donne straniere che hanno subito violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è terminata prima del loro arrivo in Italia.

La mostruosità perpetrate contro Pamela e Desirèe sono la punta di un iceberg che racchiude situazioni più o meno eclatanti ma sicuramente gravi e dolorose per le centinaia di donne in Italia che le subiscono per non parlare la quantità di violenze ed omicidi a livello mondiale, con numeri che parlano di genocidio.

Fonte delle statistiche: Istat

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