La sera prima, verso le 23, ho cominciato con le contrazioni, ogni 5-7 minuti, non dolorosissime ma abbastanza da svegliarmi ogni volta.
Alle 2 decido di alzarmi e da tri-mamma vado nelle camere dei cuccioli a preparare tre cambi di vestiti per ognuno, lunghi e corti visto la stagione incerta. (lo so, non sono micca tanto normale....)
Mentre sono in giro, cessano completamente le contrazioni (pregavo perchè cesassero visto la fifa che avevo!!!) perciò decido di tornare a dormire.
Appena mi sdraio ricominciano. Penso che come al solito sono fatta alla rovescia, invece di star bene sdraiata e aver le contrazioni in piedi a me succede il contrario.
Alle 4 decido di svegliare il marito. In realtà il mio tentativo è stato vano e lui mi ha risposto con uno strano verso. :mumble:
Quando il suo cervello ha deciso di rielaborare l’informazione ricevuta è saltato sul letto dicendomi: “andiamo?”
Io gli rispondo che è presto, ma che appena svegliati i bambini partiamo.
Lui continua: “Ma poi c’è traffico...”
Io: “no, alle 8 c’è traffico, ma se andiamo alle 7 non ci sono problemi!”
Lui: “ma poi non troviamo parcheggio all’ospedale...”
Io: “e va beh! Entreremo dal pronto soccorso!”
Lui: “sei sicura?!?”
Io (incominciando ad innervosirmi :frusta: ): “Si, è presto, andiamo alle 7!”
Lui (che non ce la fa più): “Ok, ma io mi preparo” (questa è stata un ottima idea visti i suoi tempi!)
Alle 7 chiamo i bambini dicendo loro che mi ero dimenticata che avevo una visita e quindi di vestirsi che andavano a far colazione giù dalla nonna. Non ho voluto dir loro che stava per nascere il fratellino perché altrimenti –soprattutto Cristian – sarebbero andati in agitazione e a scuola non avrebbero concluso nulla.
Arriviamo all’ospedale e... troviamo il parcheggio!!
Faccio il monitoraggio: qualche contrazione ma poche e poco intense. Mentre aspetto di fare la visita spariscono anche quelle poche. Entro, il ginecologo mi visita e mi dice che è tutto chiusissimo ( :occhiodibue: ma come, neanche un cm?!?). Mi chiede se voglio che mi scrolli le membrane. Rispondo di no, perché se vuole nascere nasce da solo. E aggiungo che sono sicura di tornare entro sera. (del resto sono al quarto... ne saprò bene qualcosa!!!)
Usciamo e andiamo al bar. Io sto benissimo.
Matteo mi domanda se il pomeriggio può andare a lavorare o deve stare a casa.
Rispondo tranquilla che se non riprende nulla può andare.
Arriviamo a casa alle 11. Decido di andare a sdraiarmi per recuperare la notte. Appena mi appoggio al letto, ricominciano delle contrazioni fortissime. Mi rialzo dicendo che proprio non riesco a riposare. Aspetto qualche minuto (mi hanno appena visitata!!) ma proprio non ce la faccio.
Decidiamo di ripartire. Arrivo in ospedale, mi riattaccano al monitor, ma non riesco neanche a star seduta. Mi rifanno la visita, stavolta con meno tempo di attesa. Ritrovo lo stesso ginecologo a cui dico: “l’ho detto che sarei tornata!” Mi visita e mi trova dilatata di 8 cm (sfido che le contrazioni erano forti... 8 cm in un ora!!)
Mi mandano in sala parto, l’ostetrica mi dice di andare in bagno e prepararmi, ma non faccio a tempo che mi si rompono le acque. Non cambio neanche la maglia, avrei le calze antri trombotiche da infilare ma l’ostetrica mi dice che non c’è tempo.
Mi metto carponi sul lettino, penso che avrei tanto desiderato un cesareo (tanto sarebbe stato l’ultimo).
Penso ai miei bambini a casa, a Simona in particolare.
E’ piccola, se succedesse qualcosa....
Penso a voce alta, finchè la “santa ostetrica” mi sgrida e mi dice di pensare a "quel" bambino che sta per nascere e non agli altri.
So che ha ragione, ma quello che sta per nascere io ancora non lo conosco....non so chi sia.... il legame che c’è è diverso da quello che mi lega agli altri tre....
Ho paura, tanta.
Matteo mi sostiene e incoraggia. Lui sa che ce la posso fare, come è successo con gli altri, ma so che un po’ di paura accompagna anche lui.
La “santa ostetrica” mi accompagna nel parto, passo dopo passo.
Mi invita a soffiare e accompagnare Nicola nella sua uscita, invitandomi a non spingere.
Dopo la testa, mi elenca di volta in volta ciò che sta uscendo, facendomela vivere diversamente dalle altre volte.
“Senti, stanno uscendo le spalle, adesso il torace, ore le gambine....”
E poi PLUH! Sento quella tipica sensazione di anguilla che ricordo di tutti e quattro i parti....
L’uscita finale e l’ingresso al mondo del cucciolo.
La più bella sensazione! Me lo adagia sulla schiena prima, poi me lo da in braccio.
E lo vedo.... Bruttino.... con la testa schiacciata come se avesse tamponato un tir.... (ora è il bambino più bello del mondo!!)
Non ci vedo nulla dei suoi fratelli, ma lo amo già alla follia.
Lo attacco subito al seno, tutto sporco e rugoso.
L’ostetrica ci lascia soli qualche minuto, poi torna per darmi dei punti. Quelli fanno sempre male, nonostante l’anestetico.
Dopo prende un secondo il bambino. Penso per lavarlo... e invece lei dice che per lavarlo c’è tutto il tempo che vogliamo e che invece adesso Nicola ha bisogno solo di me.... ADORO QUELLA DONNA!
Dopo un po’ di tempo.... direi molto tempo torna da noi e mette in mano a Matteo le forbici per tagliare il cordone, cosa che mio marito non ha mai fatto. Conoscendolo so che non avrebbe mai avuto il coraggio di contraddire (è timidissimo) e così taglia.
Dopo di che va a seguire il bagnetto del cucciolo. Mi ero raccomandata che non lo perdesse mai di vista, fino a quando non avesse avuto il braccialetto. Lo pesano.... Sento una risatina... Lo ripesano per essere sicuri.... Matteo si gira e mi dice “4.525”
Sfido io che mi sentivo morire mentre nasceva!!!
Io sono esausta, con un po’ di febbre e senza le forze per stare in piedi.
Verso le 18 mi portano in camera, con il mio brutto anatroccolo di fianco.
Oggi ha un mese..... e si è trasformato in un piccolo principe!!
