Febbre durante l'antibiotico

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Paola
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Febbre durante l'antibiotico

Messaggio da Paola » gio feb 02, 2012 3:01 pm

Buongiorno dott.ssa Sannicandro,
le scrivo perché devo porle un quesito che oggi è capitato a me ma che sul nostro forum è già stato oggetto di preoccupazione per diverse mamme.

Mia figlia Maddalena, 4 anni, è stata vista dal pediatra Venerdì scorso che ha valutato fosse il caso, dopo 5 giorni di febbre che non cessava e sempre sopra i 38°, di iniziare con l'antibiotico, anche per un principio di bronchite, la gola leggermente arrossata e una tosse persistente con raffreddore.

ho iniziato quindi venerdì scorso (27 gennaio) l'antibiotico, tre dosi al giorno.
Stanotte, a distanza di 5 giorni dalla prima dose, un rialzo febbrile improvviso.
Nessun segno di peggioramento della tosse che anzi è migliorata e si è ridotta ad un paio di episodi al giorno.
La bambina sta bene, ha solo un po' di raffreddore e ieri sera lamentava solo un prurito anale che lei stessa mia ha definito vermetti perché un paio di mesi fa ha fatto gli ossiuri e probabilmente avvertiva gli stessi sintomi.
d'accordo con la guardia medica ieri sera ho somministrato una dose di vermox che ripeterò fra 14 giorni, ma non credo che possa essere quella la causa della febbre.

Stamattina ho chiamato il pediatra il quale mi dice che probabilmente si è aggiunta una forma virale, stiamo a vedere che succede nelle prossime ore, mi ha raccomandato di fare attenzione alla tosse e alla vitalità della bimba che deve sempre rimanere comunque attiva e vivace.

Mi conferma tutto ciò? che non è il caso di preoccuparmi?
L'unico mio dubbio era la mononucleosi, perché con l'altro mio figlio si manifestò così e so che l'antibiotico non è decisamente consigliato.

Grazie mille
Paola


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D.ssa Daniela Sannicandro
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Messaggio da D.ssa Daniela Sannicandro » gio feb 02, 2012 3:48 pm

Difficile dare un'opinione senza visitare la bimba. Siamo in pieno periodo influenzale (parlo di influenza epidemica) e una febbre che dura da 5 giorni accompagnata da segni di flogosi generici delle vie respiratorie e rinite con starnuti può tranquillamente rientrare nella sintomatologia dell'influenza. Non ho elementi per valutare la necessità o meno di somministrare antibiotici.

Il prurito anale si giustifica bene con la ricomparsa degli ossiuri e non vi è nesso tra la febbre e i possibili "vermetti" che sono solo una coincidenza.

Un secondo picco febbrile dopo la scomparsa della febbre può dipendere o dal normale decorso dell'influenza, immodificato dall'antibiotico o dalla presenza di un nuovo virus - vista la stagione -
Difficile se non impossibile pensare ad una complicazione batterica secondaria all'influenza o alla sindrome influenzale dato che la bimba ha assunto antibiotico per un numero sufficiente di giorni per scongiurare questa complicazione.

La mononucleosi è una malattia che si manifesta con sintomi precisi: in modo particolare con un notevole ingrossamento dei linfonodi laterocervicali oltre febbre e infiammazione del faringe e delle tonsille simile ad una tonsillite. Difficile non fare diagnosi in fase conclamata scambiandola per influenza.
Nel dubbio non resta che fare le analisi specifiche. Se fosse - cosa improbabile - l'antibiotico da non assumere assolutamente sarebbe l'ampicillina.
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Paola
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Messaggio da Paola » ven feb 03, 2012 12:30 pm

Grazie dott.ssa,
quindi mi sta dicendo che il virus influenzale stesso, a distanza di giorni può dare una specie di "recidiva".
E grazie anche per la questione antibiotico/ampicillina vis mononucleosi.

(colgo l'occasione per ringraziarla di tutto, non solo della gentile risposta data a me)
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D.ssa Daniela Sannicandro
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Messaggio da D.ssa Daniela Sannicandro » ven feb 03, 2012 1:26 pm

L'influenza vera, quella epidemica, che ha il suo picco proprio in questi giorni causa freddo intenso, ha una durata media di sette-dieci giorni. Pertanto non è escluso che si manifesti un picco febbrile dopo i primi 5 giorni che sono comunque quelli classici della durata di una febbre dovuta a malattia da raffreddamento. La febbre di origine virale è capricciosa e imprevedibile, può aumentare e diminuire spontaneamente finché non sopraggiunge la guarigione. Quindi, in caso di recrudescenza febbrile, non è necessario pensare subito ad una complicanza o alla sovrapposizione di un'altra malattia anche se è vero che il sintomo può dipendere anche da queste due evenienze. Per pensare a questo è necessario il supporto di altri sintomi nuovi oltre la febbre, come la ripresa della tosse, una difficoltà respiratoria prima inesistente, uno stato di malessere ingravescente e così via...
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