nove ha scritto:Intendo dire: stare a casa da soli, ...
I.
Ho cominciato a fare qualche esperimento con Alex quando aveva circa otto anni. Non è andato molto bene, poverino, aveva paura. Abbiamo riprovato più avanti, nel rispetto dei suoi tempi, e come altre noimamme con bimbi di pari età (10 anni), ora lo lascio da solo, anche con il fratellino di 7 e mezzo, per brevi periodi.
Certo, non è semplice. PER ME
L'ultima volta ad esempio, 30 minuti di commissione, io ero angosciata, ho fatto il tragitto per arrivare a casa tutto di corsa, sforzandomi di cancellare dalla mente foschi quadri di incidenti domestici o di malintenzionati che entrano dalle finestre... e quando sono arrivata Alex e Fede giocavano felici con il nintendo in wireless :stica:
"Ah ciao mamma" ha buttato lì Fede, che tende (incosciente!) ad essere tranquillissimo se c'è Alex in carica... e Alex si sente importante e di riflesso SEMBRA più responsabile.
uscire a piedi da soli
Grande progresso, quest'anno ho firmato per l'uscita senza genitori di Alex da scuola. Devo andare a prendere il fratellino all'altro ingresso. Alex esce, fa il giro dell'isolato e ci raggiunge. Purtroppo la scuola è vicina a un parcheggio e non tutti quelli che ne escono sono attenti. Speriamo che quando passa di lì riesca a percepire per bene il pericolo.
Come Nat, io sono letteralmente terrorizzata dalle macchine. Non mi danno sicurezza l'omino dei Nonni Amici, il vigile o le strisce pedonali.
Per forza di cose, alle medie DEVE tornare da solo perché l'uscita alle 14,00 mi rende impossibile andarlo a prendere.
Sto trermando già adesso, ma confido molto in quello che ora non si vede: il rapporto con i coetanei. I ragazzini li vedo tornare a gruppetti. Spero che nel suo gruppetto ci sia qualcuno più sveglio di lui ahahaha!
avere un cellulare proprio
Quando?
VORREI il più tardi possibile ma so già (vedi sopra) che in prima media non riuscirei a sopravvivere senza sapere di poterlo contattare o di poter essere contattata durante quel percorso da scuola a casa. Perciò credo che glielo prenderò fra un anno.
Segnalo che diversi suoi compagni di classe l'hanno già, e in cinque o sei l'avevano in quarta, una addirittura in terza.
Per il resto, Alex fa piccole commissioni nei negozi, quando torniamo da scuola a volte lo lascio andare avanti da solo, nonostante ci sia una strada senza marciapiedi e a quell'ora trafficata che mi rende nervosa.
Già da un annetto si lava completamente da solo, doccia o bagno, e ho persino osato dargli in mano l'asciugacapelli... ma sono nascosta dietro la porta quando lo usa e incrocio le dita perché non faccia strani esperimenti con l'elettricità :stort: Federico, come tutti i secondogeniti, imitandolo impara più alla svelta. A lavarsi da solo è già capace. E protesta perché l'asciugacapelli a lui non lo lascio.
Ci penso spesso, alla mia mitica infanzia indipendente e autonoma: in prima media andavo a scuola in metropolitana da sola, tornavo a mangiare scaldandomi il pranzo, sin dalle elementari ero in giro tutto il giorno fra cortile e strade limitrofe. Ho un chiaro ricordo di un'uscita al bar due isolati più in là con attraversamento strada, per comprare il gelato con un'amica, a 7 anni.
L'ho pure chiesto a mia mamma: come facevi a non rischiare le coronarie mentre vagavo così?
Risposte:
1) Eri molto giudiziosa e attenta. Con il tuo Alessandro non lo avrei mai fatto (ah grazie!);
2) Erano altri tempi.
Eppure... mi metto nei suoi panni. Faccio finta che Alex sia un campione di giudizio e attenzione e che, come ai miei tempi, sia circondato da una rete di adulti del quartiere che ti conoscono e buttano un occhio dal balcone anche ai figli altrui, e ben inserito in un branco di bambini da cortile. Ecco, anche così, idealmente me la faccio sotto!
Perciò non ho risposta, al dilemma "siamo cambiati noi genitori o sono cambiati i tempi"...