Posted: Fri Jan 25, 2008 9:02 pm
Come figlia so di non aver deluso i miei.
O meglio, piccole delusioni, che però guardando ora la mia vita non sono nulla nemmeno per noi.
Lasciare la scuola, frequentare ragazzi che a loro non piacevano, fumare, amare qualcuno che non amavano.
Ma ogni volta mi è stato detto basta che tu sei felice.
Sei felice con lui? Va bene, proveremo a farcelo piacere allora.
Sei felice se invece che andare a scuola lavori? Va bene, fallo.
Certo non sei felice di fumare? Quello non hanno mai detto ahah. Ma è diverso.
Io spero siano in parte come me.
Come figli, come amici, come genitori, come compagni.
Un pizzico di innocenza voglio che ce l abbiamo sempre.
E desidero poterli abbracciare anche a 30 anni.
Non mi interessa il lavoro, non mi interessano titoli di studio particolari.
Voglio solo che siano semplici come gli stiamo insegnando ad essere.
Semplici, che come Paola mi ha detto un giorno, è una delle cose più belle in una persona. Quella semplicità, voglio che non la perdano mai.
Ricordo da ragazzina quando litigavo con i miei e tenevo il muso.
Mamma entrava in camera quando dormivo, e mi baciava.
Io fingevo di dormire, ma l attendevo. Non è mai passata notte senza quel bacio.
Ricordo il giorno dell incidente in moto, quanta paura avevo di averli delusi.
Cavolo, il casco era rimasto nel sedile, mica lo usavo, non faceva Figa.
Ricordo lo sguardo di mio papà, all’ospedale.
Avevo pianto aspettandoli, credendo che davvero mi uccidessero, o poco meno.
Castighi assurdi mi aspettavo.
Invece no, c’è stato solo quello sguardo.
Non volevano farmi andare a casa, perché stavo male. Ero troppo debole.
E mio papà, l ho visto, ha avuto una lacrima, che scendeva lenta. Poi si è alzato, e ha detto, è il suo compleanno, se cè qualcosa torniamo subito, ma non stiam qui.
Ed è andato a comprarmi la torta, nonostante quel che avessi fatto.
E la sera si è addormentato guardandomi, perché non si fidava del mio sto bene.
So di non averlo deluso mai. Perché l unica cosa che si aspettava da noi figli era un po’ d amore.
Quello che nella sua famiglia non cè stato. E che noi gli stiamo dando cento volte tanto.
Perché se lo merita tutto.
Come figlia, so di essere la loro figlia ideale. Come lo sono anche mio fratello e mia sorella. Siamo i figli ideali.
Ecco, spero solo questo.
Spero di vederli crescere, di poter restare accanto nella loro vita, sempre.
Spero di poter abbracciare i mie nipoti se verranno, e di creare la stessa dolcezza che cè ora, tra me e i miei.
Sono forse andata ot. Scusate.
O meglio, piccole delusioni, che però guardando ora la mia vita non sono nulla nemmeno per noi.
Lasciare la scuola, frequentare ragazzi che a loro non piacevano, fumare, amare qualcuno che non amavano.
Ma ogni volta mi è stato detto basta che tu sei felice.
Sei felice con lui? Va bene, proveremo a farcelo piacere allora.
Sei felice se invece che andare a scuola lavori? Va bene, fallo.
Certo non sei felice di fumare? Quello non hanno mai detto ahah. Ma è diverso.
Io spero siano in parte come me.
Come figli, come amici, come genitori, come compagni.
Un pizzico di innocenza voglio che ce l abbiamo sempre.
E desidero poterli abbracciare anche a 30 anni.
Non mi interessa il lavoro, non mi interessano titoli di studio particolari.
Voglio solo che siano semplici come gli stiamo insegnando ad essere.
Semplici, che come Paola mi ha detto un giorno, è una delle cose più belle in una persona. Quella semplicità, voglio che non la perdano mai.
Ricordo da ragazzina quando litigavo con i miei e tenevo il muso.
Mamma entrava in camera quando dormivo, e mi baciava.
Io fingevo di dormire, ma l attendevo. Non è mai passata notte senza quel bacio.
Ricordo il giorno dell incidente in moto, quanta paura avevo di averli delusi.
Cavolo, il casco era rimasto nel sedile, mica lo usavo, non faceva Figa.
Ricordo lo sguardo di mio papà, all’ospedale.
Avevo pianto aspettandoli, credendo che davvero mi uccidessero, o poco meno.
Castighi assurdi mi aspettavo.
Invece no, c’è stato solo quello sguardo.
Non volevano farmi andare a casa, perché stavo male. Ero troppo debole.
E mio papà, l ho visto, ha avuto una lacrima, che scendeva lenta. Poi si è alzato, e ha detto, è il suo compleanno, se cè qualcosa torniamo subito, ma non stiam qui.
Ed è andato a comprarmi la torta, nonostante quel che avessi fatto.
E la sera si è addormentato guardandomi, perché non si fidava del mio sto bene.
So di non averlo deluso mai. Perché l unica cosa che si aspettava da noi figli era un po’ d amore.
Quello che nella sua famiglia non cè stato. E che noi gli stiamo dando cento volte tanto.
Perché se lo merita tutto.
Come figlia, so di essere la loro figlia ideale. Come lo sono anche mio fratello e mia sorella. Siamo i figli ideali.
Ecco, spero solo questo.
Spero di vederli crescere, di poter restare accanto nella loro vita, sempre.
Spero di poter abbracciare i mie nipoti se verranno, e di creare la stessa dolcezza che cè ora, tra me e i miei.
Sono forse andata ot. Scusate.