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Posted: Thu Jan 24, 2008 12:40 pm
by Rie
Mi aspetto che siano tolleranti, capaci di rispetto del prossimo, di ascolto e di empatia.

Dopodiché non mi aspetto
NIENTE

Ho sofferto tanto, troppo, come figlia che ha deluso le aspettative di sua madre. Non mi sento accettata. SO che per lei non vale il "basta che sia felice". Non le piaccio.
Perciò, a costo di cadere nell'eccesso opposto, per i miei figli la parola "aspettative" mi dà i brividi: la rifuggirò con tutte le mie forze.
L'ho già detto: ogni tanto faccio il gioco, la fantasticheria, del "peggior figlio possibile", ovvero, eliminate le brutture davvero inconcepibili, immagino due persone autonome con caratteristiche a me estranee, persino sgradite, e mi concentro sulla voglia di accettarle ugualmente.

Il mio ruolo?
Non lo so definire a priori. Amore incondizionato a parte.
Navigo a vista, lella!
E purtroppo non è detto che una navigazione serena non diventi un naufragio. A me e alla mia infanzia felice è successo proprio questo.

Posted: Thu Jan 24, 2008 1:18 pm
by Patrizia
condivido in toto l'aspetto dell'empatia che dice Lella

io vorrei poter dare loro gli strumenti per essere personalità FORTI da saper scegliere in autonomia di pensiero e da saper conoscere le proprie debolezze senza esserne schiavi

ci penso ancora un po'

Posted: Thu Jan 24, 2008 1:37 pm
by marika
Io vorrei solo che si sentissero sempre amati, e che diventassero personi capaci di amare a loro volta.
Per il resto, navigo a vista anch'io...

(SORRIDO, perchè questo discorso mi ricorda tanto quello fatto tra sedie in cerchio e bimbi urlanti, con un certo don Pierino che cercava di moderare il nostro post intimista a voce alta.....)