La dura vita dei senza dio...

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Sheireh
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Messaggio da Sheireh » mar apr 19, 2011 8:11 am

Mirko e i furetti ha scritto:perdonemuà.
che c'azzeccano crocifissi rovesciati con l'ateismo?
un conto è l'antiteismo (l'avversione verso dio), un altro è l'ateismo (l'affermare che un dio personale non esiste).
Estremo adolescenziale per dimostrare di essere avversa a qualcosa e per mostrare la non-omologazione al "normale". In quello intendevo. Nel mio senso, era un'avversione al "sistema chiesa" più che al dio in sé, chiaramente. Poi con la maturità son cose che ho abbandonato.


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Lella
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Messaggio da Lella » mar apr 19, 2011 9:56 am

Per me la fede non è stata una scelta di vita, è qualcosa nato dentro di me con il tempo, quando sei bimba credi di credere, quando sei adulta scopri se ci credi o no.
Per me la morte prematura di mia mamma ha in qualche modo aperto un'altra porta sulla spiritualità perchè mi sono avvicinata molto a letture non religiose che in qualche modo hanno confermato il mio credo (letture sulle esperienze di pre-morte) e poi anche avvenimenti "extra sensoriali" a me successi.

Io mi sento cristiana e il fatto di accompagnare i miei figli in un percorso di fede (nel nostro caso cattolica) aiuta anche a me a non perdermi nella quotidiniatà e anon perdere di vista cià che conta realmente.
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la Martina
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Messaggio da la Martina » mar apr 19, 2011 10:02 am

Ipomea ha scritto:Solo che boh... mi pare meno pesante vedere la chiesa cattolica dal di fuori, condividendone i valori cristiani, e venuto il tempo delle domande decidere se credere o meno, che venirne fagocitati per ritrovarsi a 30 anni a piagnucolare per rinunciare a dei retaggi che si vedono come assurdi, ma che ormai sono sottopelle.
Eccomi. Io sono in queste parole, solo che non piagnucolo. Sono arrabbiata da morire. Reagisco con rabbia all'ignoranza totale di chi parla per convincere me di cose che non conosce nemmeno.

E i miei figli non sono battezzati e qualsiasi invadenza eccessiva della religione in un'età in cui sono malleabili verrà cassata con rabbia.
Cioè: non voglio che sentano parlare di peccato, di peccato originale (secondo me la più abominevole delle offese, a me come essere vivente e come madre), di sesso, di pratiche religiose 'sennò Gesù si arrabbia'...

Poi qui - e non penso solo nella mia cittadina - l'essere cattolici di facciata è visto come il più grande baluardo contro il 'mostro mussulmano'... E qui mi cadono definitivamente le palle, insieme ad ogni velleità di riavvicinamento al mondo che mi ha guastato gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza.
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Kitiara
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Messaggio da Kitiara » mar apr 19, 2011 10:04 am

Chiaramente condivido la posizione di She quindi non mi dilungherò, la quoto in toto e basta. Aggiungo solamente delle considerazioni in merito al timore della discriminazione: dalle mie parti essere cattolici, andare in chiesa e tutto il resto è più che altro abitudine, ci si crede perchè così è stato insegnato, quindi quando ho deciso, di mia iniziativa e con l'appoggio dei miei genitori, di non frequentare le ore di religione a scuola, di non andare in chiesa, di informarmi su altri percorsi (più filosofici che religiosi, a dire il vero) nessuno mi ha discriminata in alcun modo. Non sono stata additata, non sono stata tenuta in disparte, ero diversa ma non in senso negativo, nessuno mi ha interrogato sui motivi della mia scelta e quando ne parlavo, con compagni o professori, era serenamente e solo per un confronto aperto di opinioni. Forse un po' è dipeso dall'ambiente fortemente scientifico/sperimentale in cui mi sono formata, quindi molto razionale, legato alle leggi della natura, dove c'era poco spazio per figure mistiche e miracoli, dove "fede" era inteso come "incrocio le dita che la reazione chimica avvenga come dovrebbe"... Rimango comunque convinta che seguire un certo percorso religioso debba essere una scelta personale e che perciò gli altri la debbano rispettare e, di conseguenza, non discriminare chi decide di intraprendere un cammino diverso dal proprio; certo questo dipende sempre dalla maturità delle persone...
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Messaggio da Lella » mar apr 19, 2011 10:07 am

la Martina ha scritto: E i miei figli non sono battezzati e qualsiasi invadenza eccessiva della religione in un'età in cui sono malleabili verrà cassata con rabbia.
Cioè: non voglio che sentano parlare di peccato, di peccato originale (secondo me la più abominevole delle offese, a me come essere vivente e come madre), di sesso, di pratiche religiose 'sennò Gesù si arrabbia'...
a me non sembra che oggi avvenga così comunque
certo i miei si fanno mille domande, mi hanno cheisto se devono credere alla bibbia sulla creazione dell'uomo e del mondo, o alla scienza.
Io dico sempre loro che sono metafore per far capire che Dio ha voluto sia la creazione del mondo che l'esistenza dell'uomo e anche a religione e catechismo passa in qualche modo questo messaggio.
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Messaggio da Lella » mar apr 19, 2011 10:11 am

Kitiara ha scritto:e"... Rimango comunque convinta che seguire un certo percorso religioso debba essere una scelta personale e che perciò gli altri la debbano rispettare e, di conseguenza, non discriminare chi decide di intraprendere un cammino diverso dal proprio; certo questo dipende sempre dalla maturità delle persone...
Ma certo he deve essere così comunque a me questi discorsi sembrano lontani anni luce, da noi in tutte le classi i almeno un terzo o quasi dei bambini non fà religione, sia perchè è di religione diversa o proprio perchè i genitori non sono credenti. Non ho mai visto nessuna forma di discriminazione né da parte dei bambini né degli adulti.
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Messaggio da la Martina » mar apr 19, 2011 10:19 am

Lella, io sono fuori dal giro e parlo su memorie mie, di quello che io ho sentito con le mie orecchie dalle catechiste e dai preti che si sono avvicendati nella parrocchia alla quale dedicavo i miei pomeriggi, sabati e domeniche fino a quindici anni fa circa.
Quando l'ultima di tante sberle mi fece definitivamente aprire gli occhi sull'ipocrisia, sulla non-accettazione del diverso ma soprattutto del dubbio che si subiva lì.

E' morta improvvisamente mia zia Amelia, che amavo più di chiunque altro. E io, nella mia innocenza, mi chiedevo e chiedevo:'perchè'
Dopo poco è mancata mia zia Anna, (per un tumore al polmone dopo una vita senza fumo) e i perchè non hanno cessato di presentarsi, e ho cercato conforto nell'azione cattolica, il gruppo che dirigevo insieme ad altri, ai sacerdoti lì, e sai cosa mi hanno detto??? Che siccome avevo troppi dubbi era meglio se me ne andavo.

Scusa, non so cosa mi è preso stamattina, di solito la rabbia non mi prende, non così.

Ipomea, se una parte almeno di quel che ho scritto serve, a tuo parere, a contestualizzare il mio no, grazie, lascialo. Sennò, se credi che sia un ot dannoso alla discussione (bellissima), lèvalo pure e perdonami.
:(
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Messaggio da Nunzia NoviLuna Ah » mar apr 19, 2011 10:26 am

Anche qui trovo solo chi parla in termini di fede, ateismo e agnosticismo
come se la religione si risolvesse nell'essere o meno cristiani cattolici.
Di religioni ce ne sono tante...
Io sono Wiccan (una delle religioni neopagane), per esempio, e politeista.
E spesso mi trovo nella situazione di dover difendere la mia religione
che da quasi tutti è considerata pari a niente, un pò come fanno i
musulmani che considerano "infedeli" tutti quelli che non abbracciano
la loro religione, come se tutti gli altri fossero atei.
La mia bambina non è battezzata e non frequenterà il catechismo cattolico,
perché non ha senso che riceva i sacramenti di una religione di cui non fa
parte e che ne apprenda gli insegnamenti.
Ma avrà attorno a sè una marea di pseudo cattolici che non sanno nemmeno
quale sia la loro dottrina e che credono di poter fare della religione cattolica
qualsiasi cosa gli faccia comodo. Immagino che questo sia un esempio sufficiente
a tenerla a distanza... e questa è una cosa sana, la aiuterà a capire cosa significa
essere e quanto è diverso da apparire.
Avrà poi un papà agnostico che rispetta la spiritualità e la religione della mamma,
seppur non vi partecipi. Questo è un altro esempio sano: la possibilità di poter scegliere
se appartenere o meno, senza per questo dover sminuire o denigrare il sentimento
del sacro altrui. Ed infine avrà la testimonianza vivente di sua madre, che si dedica
ogni momento della sua vita, non un'oretta la domenica mattina.
Il miglior "catechismo" non è certo l'indottrinamento "scolastico",
ma l'esempio, ecco un'altra cosa molto sana.
Ognuno ha la propria diversità. C'è indubbiamente nella nostra società una forte spinta
all'omologazione, al comportamento standard, perché è rassicurante: ci spaventa
e ci inculca sospetto qualunque cosa sfugga alla nostra conoscenza
ed al nostro controllo. Ma non è sano cercare di avere controllo su tutto, piuttosto è
salutare sospendere il proprio giudizio e darsi il tempo di conoscere.
Insegnerò alla mia bambina a difendere la dignità della sua diversità,
a non "gettarsi nel pozzo" perché lo fanno tutti, a scoprire quanto sia bella
perché è particolare, unica ed irripetibile e a quanto questo la renda ricca
più di quanto potrebbe farlo un conto in banca.
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