di Khaled Hosseini
Il cacciatore di Aquiloni
Il cacciatore di Aquiloni
di Khaled Hosseini
anche io l'ho divorato in tre giorni........tutte le mie amiche che lo hanno letto sono rimaste entusiaste....io normalmente non sono il bastian contrario della situazione.....ma a me ha lasciato un po' delusa.....da metà libro ho iniziato a comprenderne la fine....e io rimango sempre delusa se capisco dove lo scrittore vuole andare a parare....e sopratutto se ciò accade a metà libro....lo scrittore ti da da subito l'impressione di non appartenere più a quella realtà....ma sopratutto io ho avuto l'impressione che non ne abbia mai fatto parte, percepivo l'estraneità a tutto ciò che scriveva....oddio non so come spiegarlo.....sembra una storia afgana raccontata da un americano....come solo un americano può fare non conoscendo quella realtà, la storia di quel popolo a fondo, il libro scivolava superficialmente e io non riuscivo ad entrare dentro la storia, dentro i personaggi....questo tipo di superficialità mi ha ricordato "la chiamavano due cuori"....un romanzo, anche questo veloce da leggere, che parla anche questo di un'esperienza a noi lontana....l'esperienza di un americana tra gli aborigeni australiani.....vi giuro, una volta letto mi è sembrato subito una sorta di strano ma vero delle settimana enigmistica....o forse devo dire....un' americanata! comunque visto che questo libro ha avuto enorme successo e mi sa che io sono l'unica a cui non è piaciuto, tutto ciò che ho scritto prendetelo con le molle......magari l'ho letto in un periodo "no" ah ah ah
capisco quello che vuoi dire, però credo che dipenda anche dall'approccio che hai al libro, da quello che ti aspetti di trovarci. Io non mi aspettavo di trovarci la vera anima afghana, in fondo è una storia che potrebbe avere un'ambientazione qualunque, afghana certo, ma anche napoletana, tunisina, indiana. La nota stonata dell'americanesimo di fondo la capisco, è vero, a pelle si percepisce soprattutto nell'ultima parte, ma del resto l'autore è un americano, c'è poco da fare, e credo che l'America di oggi è quella che + spersonalizza una persona, siamo americani anche noi che in America non ci viviamo ne' ci siamo mai stati. Forse l'ho letto in un periodo particolare della mia vita, un periodo in cui più che la storia e la cronaca mi interessano le pieghe dell'animo ed è con questo spirito che me lo sono goduto, la storia di due vite intrecciate eppure lontane tutto qui.
- Superaffaella
- Utente Vip
- Messaggi: 1679
- Iscritto il: ven dic 15, 2006 11:50 pm