Cistite in gravidanza: le possibili cause

La gravidanza è una fase molto delicata della vita di una donna: in dolce attesa, il corpo femminile subisce infatti moltissime modifiche a livello muscolo-scheletrico, circolatorio, ormonale e psicologico. Per alcune, queste normali variazioni fisiologiche iniziano a farsi sentire già dalle prime settimane, per altre i segnali, almeno in un primo periodo, sono così lievi da passare addirittura inosservati.

Cistite in gravidanza

A causa di tali alterazioni strutturali e metaboliche, tuttavia, è facile incorrere in fastidiosi problemi di cui prima della gravidanza non si è mai sofferto. È questo il caso della cistite, una fastidiosa infiammazione della parete vescicale – generalmente accompagnata da bisogno di urinare spesso, bruciore durante la minzione e costante sensazione di incompleto svuotamento vescicale –, già di per sé più frequente nelle donne rispetto che negli uomini per via della particolare struttura anatomica dell’organo genitale femminile.

Tale predilezione di genere, poi, è ulteriormente amplificata nel periodo della dolce attesa, durante il quale, come già accennato, si aggiungono altri fattori che predispongono la donna alla comparsa di questo sintomo.

Vediamo allora più in dettaglio quali sono le possibili cause della cistite in gravidanza.

1) Variazioni ormonali

Durante le differenti fasi fisiologiche della vita, ogni donna, con i propri tempi, “subisce” delle variazioni ormonali che hanno inevitabilmente delle ripercussioni sullo svolgimento di determinate funzioni dell’organismo.

In questo caso, l’ormone femminile protagonista assoluto della gestazione è il progesterone. I suoi livelli in circolo, infatti, aumentano gradualmente a partire dal momento del concepimento con lo scopo di:

  • impedire una nuova ovulazione (facendo sparire il ciclo mestruale);
  • preparare l’utero ad accogliere e proteggere l’embrione per tutta la durata della gravidanza;
  • stimolare l’alimentazione dei vasi sanguigni dell’endometrio (cosicché il feto possa ricevere il nutrimento adeguato);
  • ostacolare le contrazioni muscolari che potrebbero portare la gestante a espellere dall’utero il feto stesso.

Ed è proprio questo rilassamento della muscolatura liscia a diminuire il tono dell’uretere e dell’uretraportando al rallentamento del flusso urinario.

2) Compressione meccanica

Il secondo fattore scatenante è di natura più prettamente fisica. Dunque, a indurre la cistite in gravidanza può anche semplicemente essere la sempre maggiore pressione esercitata dall’utero in continua crescita sull’uretere.

Tale fenomeno, come si può facilmente immaginare, va ad ostacolare il completo svuotamento della vescica.

3) Proliferazione batterica aumentata

Come si è accennato all’inizio, la cistite è un’infiammazione della parete vescicale. Quest’ultima però, forse è bene sottolinearlo, ha origine batterica.

E se già i germi presenti localmente trovano terreno fertile per moltiplicarsi grazie ai primi due punti analizzati, a ciò si aggiunge anche la ricchezza nelle urine di substrati nutritivi per i batteri.

Ecco svelate le principali ragioni per cui la cistite si verifica ancor più spesso rispetto al solito durante la gravidanza.

Nonostante, comunque, la maggior ricorrenza potrebbe far credere alle donne che sia giusto abituarsi a “convivere” con questo disturbo, non bisogna affatto sottovalutarne le possibili complicanze, come il lieve rialzo di incidenza di infezioni renali, associato a sua volta a un modesto incremento delle nascite premature, e ancora la riduzione del peso e dello sviluppo generale del nascituro.

Se si avvisano i sintomi suddetti, quindi, non rimane da far altro che rivolgersi al proprio ginecologo o ginecologa di fiducia e prenotare una visita specialistica di controllo, nella quale, a seguito di una serie di domande, analisi ed esami (se necessari), verrà valutata l’entità della situazione individuale, fatta la diagnosi e, di certo, assegnata la terapia più efficace per la risoluzione del problema.

Infine, per concludere, non è mai sbagliato evidenziare qualche piccolo accorgimento sempre valido al fine di prevenire direttamente l’insorgenza della cistite (in gravidanza e non):

  • mai trattenere l’urina quando si sente lo stimolo di andare in bagno;
  • mantenere alta l’idratazione corporea bevendo almeno 2 litri di acqua al giornoper favorire la diuresi;
  • seguire un piano alimentare sano ed equilibrato, ricco di verdure di stagione, per limitare il rischio di stitichezza, altro disturbo molto comune in gravidanza che predispone ulteriormente all’insorgenza della cistite.
  • se possibile, svolgere regolarmente (almeno 3 volte a settimana) attività fisica dolce;
  • pulire, dopo la toilette, la zona d’interesse dall’avanti all’indietro per non contaminare la vulva con i batteri fecali e lavarsi le mani una volta terminata l’evacuazione/minzione;
  • curare l’igiene intima con regolarità, ma senza esagerare, e con specifici prodotti non troppo aggressivi, così da non alterare il pH e la flora microbiotica;
  • prediligere la doccia al bagno e asciugarsi alla perfezione per evitare il ristagno dell’umidità, che crea l’habitat prediletto per la prolificazione batterica;
  • in estate, o quando si va in piscina, evitare di restare troppo a lungo con il costume bagnato addosso (sempre per lo stesso motivo del consiglio precedente);
  • scegliere indumenti intimi di qualità, che garantiscano la traspirazione, come la biancheria di puro cotone, possibilmente bianca, poiché quella sintetica favorisce la sudorazione;
  • non indossare jeans, pantaloni e calze troppo strette;

Seguendo questi piccoli accorgimenti, soprattutto durante una fase delicata come quella della gravidanza, si potrà scongiurare il più possibile il rischio di sviluppare una fastidiosa cistite.

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