Un fiore per Andrea

fiorebianco.jpgSono venuta a conoscenza della sua storia leggendo Lavorare uccide di Marco Rovelli sul tema delle morti sul lavoro. Una storia, purtroppo, simile a molte altre e per questo emblematica. Non voglio però parlare delle morti sul lavoro in senso generico. Voglio parlare di Graziella, del suo dolore e della sua rabbia. 

Graziella ha perso un figlio di 23 anni, Andrea, un ragazzo che si era appena affacciato alla vita adulta. Guardo mio figlio, di pochi mesi, e penso a Graziella che come me 25 anni fa coccolava un neonato, che lo cresceva con amore e, una volta cresciuto, lo consegnava al mondo del lavoro con fiducia. E penso che non ci sia madre che possa evitare di far suo questo grido di dolore.
Andrea Gagliardoni era rientrato dal turno di pomeriggio, la sera prima, e stava svolgendo il turno di mattina. Otto ore per tornare a casa, mangiare, dormire, alzarsi e tornare in fabbrica (le ore minime di riposo previste per legge sarebbero undici).
Dalle indagini sembra essere emerso che Andrea lavorava su un macchinario che aveva un solo dispositivo di sicurezza, contro i tre (minimo) previsti per legge. La macchina aveva una regolare certificazione di qualità rilasciata dalla ditta produttrice stessa: per quella tipologia di macchinario è prevista un’autocertificazione.
Anche quell’unico dispositivo era stato rimosso e pare che la macchina, più di una volta, fosse ripartita da sola. Una pressa di otto tonnellate.
Una morte annunciata. Una morte quasi provocata consapevolmente. Può una madre accettarlo?
Graziella non lo accetta e ha scelto, attraverso l’Associazione Pro Andrea,  di incanalare le energie che le rimangono in una lotta di giustizia, adoperandosi contro la piaga delle morti sul lavoro che troppo spesso, come nel caso di Andrea, non sono eventi accidentali e imprevedibili.
È recente (aprile 2008) la condanna dei due unici imputati: per una vita stroncata, 8 mesi a testa, 16 in totale. Di fatto, niente.

Graziella, un abbraccio da tante mamme come te.

Di seguito, per chi fosse interessato, le prossime presentazioni del libro “Lavorare uccide”:
  • 21 maggio (18,00): Prato, libreria al Castello, via Piave 12.
  • 22 maggio (21,30): Viareggio, sala comunale (org. comitato Matteo Valenti).
  • 31 maggio (21,30): Roma, Csoa Acrobax
  • 5 giugno (21,30): Milano, circolo Scighera.
  • 10 giugno (19,00): Roma, associazione culturale TiConZero (Centocelle, via delle Ciliegie 42).
  • 13 giugno (18,00): Taranto.
  • 14 giugno (21,30): Brindisi.
  • 23 giugno (21,30): Genova.

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