Pezzetto di burro

Viola ha gli occhi e il cuore da cerbiattina. E’ dolce tenera e tranquilla, ama osservare ascoltare e chiacchierare, leggere e disegnare, fare i puzzle, giocare con le bambole, ai giardini andrebbe in altalena per ore anche se sa arrampicarsi dappertutto.Sorride sempre e fa le coccole chiamandomi Tatina. E’ timida e un po’ paurosa. Con gli altri bimbi si approccia solo se sente che sono come lei. 

 

Ce n’e’ uno ai giardini che non vede molto spesso perche’ i suoi nonni non lo portano tanto, ma l’ultima volta sono rimasti mezz’ora seduti sullo scalino dello scivolo, in mezzo agli altri che salivano e scendevano, correvano e saltavano urlando, loro due in silenzio a guardarsi e sorridersi, e si regalavano delle foglie secche. Se di bimbi ce ne sono troppi nei dintorni, sta in disparte a guardarli; a volte la curiosita’ vince e si avvicina, ma mai se sono troppo scalmanati.

Ai giardini l’avevano soprannominata pezzetto di burro.

Pezzetto di burro va all’asilo da una settimana. Ancora poche ore, solo al mattino e per il pranzo, poi torna a casa. Non un pianto, mai. Stamattina le si sono piegati all’ingiu’ gli angoli della bocca e mi ha detto “ma io voglio stare con te”. Ma siamo molto fortunate, abbiamo trovato posto nel nido che dicono sia il migliore di Torino (mega-giardino, saloni grandissimi con giochi di ogni tipo, sale attrezzate per giocare con l’acqua, e loro forniscono accappatoi e ciabattine, fanno impastare pane grissini e torte ai bimbi poi li cuociono e li mangiano tutti insieme, c’e’ un laboratorio di musica e canto, una palestra, una biblioteca…), e siamo capitate con l’educatrice che mi pare la migliore di tutte quelle del nido. Ascolta i bimbi e li capisce, li tiene in riga con dolcezza, li coccola se ne hanno bisogno. Le piaccioni i bimbi, si vede. Non e’ solo per lavoro. E così anche stamattina e’ andata… a cercare una chitarra che poi non e’ stata trovata, ma le canzoncine le hanno cantate lo stesso; “quella delle streghe” mi ha detto quando e’ tornata a casa.

L’educatrice mi ha detto che ogni tanto si rabbuia e dice che vuole la mamma, ma riesce sempre a tirarla su, le spiega che sto facendo le commissioni, le fa due coccole e via. Il secondo giorno mi ha detto che aveva capito che pezzetto di burro non ama la confusione, cosi’ quando ci sono troppi bimbi intorno, la porta da parte e le fa fare qualcosa di tranquillo. Funziona: in una settimana pezzetto di burro ha imparato a non fuggire quando gli altri sono vicini e urlano, e stamattina prima di andarmene l’ho vista che faceva il giro dei tavoli a chiedere i nomi “tu come ti chiami? io mi chiamo Viola” con quel faccino sorridente, anche quando la risposta era una faccina che si girava dall’altra parte. Che tenerezza. Insomma pare che vada.

Avevo un po’ paura che mi si sciogliesse, invece regge bene, la mia morbidona. L’asilo le fara’ bene, ma spero anche che resti un pezzetto di burro. Magari con la carta intorno, per non farsi troppo male.

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