Ti amo anche se non mi somigli

 

 ti_amo_anche_se_non_mi_somigli.jpg                                                   Un rapporto è fatto di tanti elementi: testa, cuore, ventre, spirito, piccole cose di tutti i giorni. Ecco, io e mio marito andiamo benissimo in alcuni di questi settori, ma in testa e spirito siamo scarsi.

Scrivo qualche chicca per sorridere un po’.

Titanic
Insomma, ho anche questo difetto: il gusto per il filmone commerciale, che vende pathos un tanto al chilo.
Ai tempi, Titanic mi intrigava.
Conoscendo il mio fidanzato, tenerissimo e romantico nella nostra relazione ma scientifico e pragmatico altrove, decido di andare a vedere il film da sola. Mi piace. Programmo il bis.
Gianluca insiste per accompagnarmi.
Non ho mai capito se per timore di molestatori in sala o per spirito di sacrificio.
Comunque sia, inizia Titanic.
Gianluca resiste per un paio d’ore con aria sufficientemente impassibile.
Ma nella tragica scena finale, dove la protagonista si salva grazie al sacrificio dell’amato, mentre lui viene inghiottito dagli abissi, io guardo la scena coinvolta… e Gianluca sussurra:
"…Di Caprio non può affondare a quella velocità! Un corpo di quel peso affonda più lentamente!".

Sindrome da tombino
Appena tornati dal viaggio di nozze, siamo alla finestra nella nostra nuova casa, che fa parte di un complesso residenziale solo parzialmente completato; manca l’edificio accanto al nostro.
C’è un cantiere aperto e in attività.
Io azzardo qualche riflessione sull’inizio della nostra nuova vita.
Lui è distratto.
Seguo il suo sguardo.
Ma che cavolo c’è laggiù, nel cantiere?
Continuo abbassando il registro.
Passo ad argomenti meno elevati, nella fattispecie un libro, che penso possa interessare anche a lui.
Mi ascolta ma non mi sente.
Continua a fissare quel punto in mezzo a betoniere e secchi sporchi.
"Insomma, cosa c’è?" sbotto dopo un po’.
Risposta con quesito esistenziale:
"Secondo te cosa sono quei fili elettrici che sbucano dal tombino?".

(Era così impegnato a considerarlo, che mi aveva ignorata sia come moglie sia come autrice di proposte culturali. La prima senz’altro più grave della seconda!)

Racconto di una nascita
Gli faccio leggere il pezzo che ho scritto sulla nascita di Federico.
Ci ho messo tutto il trasporto e la passione di una puerpera.
Il suo commento:
Ti ho corretto un’inversione per errata digitazione. E non avevo mica capito che quando eri incinta ci tenessi così tanto, a Federichino!

Morale.
L’amore non richiede necessariamente l’affinità spirituale

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