Le mamme del parco

parcogiochi.jpgSpecifico che io al parco pubblico il Nano non ce lo porto quasi mai,
primo perché sono orsa,
secondo perché dopo una mattinata di socializzazione frenetica all’asilo il Nano non necessita di ulteriori contatti coi suoi simili,
terzo perché ‘nciò mai voglia di prendere la macchina e spararmi cinque kilometri per angosciarmi alla vista di mio figlio che tenta il suicidio sui traballanti giochi del Comune.

Però quando ci vado, resto sempre a bocca aperta.
Le mamme sono sempre le stesse, quasi tutte casalinghe.

C’è la mamma firmata che arriva col SUV, lo parcheggia sul marciapiede e scende con la figlioletta cinquenne glitterata, ed è tutta un "Martina stai attenta! Martina ti smagli le calze! Martina attenta alla giacca, che è Burberry’s!"

C’è la mamma psicologa, che non manca occasione di far notare che lei coi bambini ci sa fare essendo laureata in psicologia col massimo dei voti, e poi sgrida il figlio apostrofandolo crudelmente: "Cattivo! Sei tremendo, ora ti do uno sculaccione!"

C’è la mamma ansiosa, che ha due figli ciccioni a detta sua inappetenti, ed è tutta un "Non correre che sudi! Ti viene la febbre! Stai attento che cadi! Non prendere freddo! Mangia qualcosa che hai mangiato poco a pranzo!"

C’è la mamma alternativa, quella che si siede svaccata sulla panchina, ha una figlia dal nome indiano impronunciabile ("Ma che significa Luce del Sole che sorge dietro la Montagna Sacra in un giorno di aprile", ci tiene a specificare, e siccome io ‘sto cacchio di nome non riesco mai a ricordarmelo la chiamo con un mugolio, tanto non caga nessuno, neanche la mamma, figuriamoci me), fuma un sacco di sigarette e lascia la figlia coi sandali e senza giacca anche in pieno inverno.

C’è la Mater Dolorosa, quella che da quando è nato il figlio non ha mai più dormito, non ha mai passato più di due giorni di fila fuori perché il figlio si ammala di continuo, non invita mai nessuno a casa perché il figlio gliel’ha distrutta, che ha il figlio mille volte più tremendo del tuo, che ha i mal di testa più forti dei tuoi, che ha il ciclo mestruale più lungo della storia e un marito che non la capisce, una suocera impicciona e il cane con la diarrea.

C’è la madre coraggio, quella che ne ha quattro, tutti piccolissimi, che sorride sempre ed è perfettamente organizzata, che a mezzogiorno e mezzo è ancora al parco e tu ti chiedi "Ma a tutta ‘sta gente da mangiare chi glielo fa?"

C’è la madre femmina di bambina femmina, vestite uguali come la matrioska, pettinate tutte e due allo stesso modo, glitterate all’inverosimile e perfettamente sincronizzate.

E poi a volte ci sono pure io.
Ma a sedere sulla panchina con tutte queste mamme non mi ci vedrete mai.
Un po’ perché io sono quella col figlio aspirante suicida, che tenta di ammazzarsi sullo scivolo.
Un po’ perché francamente la categoria mi fa abbastanza senso, e rifuggo il contatto umano.

E voi? Voi ce le avete le mamme del parco?

Brano tratto dal forum noimamme.it 

1 commento su “Le mamme del parco”

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