Eco Mamma: qualche consiglio utile per inquinare meno

Ultimamente sto cercando di diventare una brava “mamma ecologista“, una eco-mamma insomma, attenta all’ambiente, a ciò che consuma e a ciò che mangia.

“Eco-mamma” è un termine che mi piace, un termine usato da una madre che guarda al futuro e spera di lasciare un mondo pulito o, almeno, un mondo meno zozzo, ai propri figli.
Lo so, detta così sembra una pubblicità e neanche troppo bella, ma non lo è affatto, è solo coscienza umana o meglio è coscienza di mamma.

Di ecologia e prodotti biologici (in riferimento all’alimentazione) se ne parla ovunque, è ormai una “moda” ma ognuno di noi, nel proprio piccolo, potrebbe contribuire concretamente a migliorare questo mondo “acciaccato” compiendo piccoli gesti quotidiani, perché la parola “ecologia” è strettamente legata all’ambiente e l’ambiente è tutto ciò che ci circonda, è il mondo.

Raccolta differenziata

Personalmente potrei consigliare di iniziare dalla raccolta differenziata dei rifiuti, io ho cominciato così perché, anche se nelle grandi città la raccolta differenziata esiste ed è anche ben strutturata, in molte città italiane, specialmente le più piccole, non si differenziano in modo capillare gli  scarti e la raccolta risulta  essere così in-differenziata.

Diciamo che iniziare a predisporre sul balcone alcuni contenitori per differenziare l’immondizia, anche se non si è obbligati dal Comune di appartenenza, è un buon inizio; vi accorgerete immediatamente di quanta plastica adoperiamo e di quanto cartoncino e carta buttiamo via ogni giorno.

Il vetro sarà il vostro terzo indispensabile bidone, se deciderete di differenziare anche l’umido sarete da ammirare.

Ricordate inoltre che ogni oggetto, imballaggio, spruzzino, contenitore potrebbe essere utilizzato e ri-utilizzato da voi più volte, prima di essere buttato nel bidone apposito che lo destina al riciclaggio.

A questo proposito, per limitare la produzione di rifiuti plastici, si potrebbero utilizzare i detersivi alla spina concentrati. Sono tutti completamente biodegradabili e ricavati da materie prime vegetali, potrete riutilizzare l’imballaggio più volte evitando anche le emissioni di anidride carbonica che si sviluppano per produrre l’imballaggio stesso.

Se invece desiderate ampliare le vostre conoscenze circa i detersivi ecologici, sul sito Vita Naturale potrete approfondire l’argomento e imparare a orientarvi tra le principali caratteristiche dei detergenti e dei detersivi poco dannosi per l’ambiente.

Detersivi fai da te

Detersivi fai-da-te

Compiuto questo grande primo passo del “riciclo immondo”, come lo chiamo io, sicuramente vi verrà voglia di fare il secondo e più concreto passo a favore dell’ambiente perché, come mi disse una volta un asiatico “invece di passare tanto tempo a pulire, provate a far di tutto per non sporcare“.
Un genio! 

È però inevitabile che la casa in cui viviamo vada pulita e se si fa quotidianamente, senza lasciare che sporco e batteri si accumulino nelle stanze, non ci sarà bisogno di disinfettare i pavimenti con prodotti aggressivi, che contengono tensioattivi, detergenti chimici, ammoniaca e candeggina.

Possiamo quindi pulire la nostra casa rispettando maggiormente l’ambiente attraverso l’uso di pochi prodotti, magari eco compatibili, cioè compatibili con l’ambiente, perché a pensarci bene noi donne abbiamo la casa piena di prodotti fondamentalmente inutili.

Se proprio non riuscite a farne a meno, usatene esigue quantità.

Io sono andata alla ricerca di strumenti naturali, di preparati ecologici ed economici, magari da alternare ai detergenti che normalmente adoperiamo, così facendo useremo meno prodotti chimici e più prodotti naturali e scopriremo le potenzialità della natura.

L’aceto

L’aceto, diluito con l’acqua in percentuali differenti (20% o 30% o 40%) e spruzzato su panni in “microfibra” (che puliscono anche se inumiditi solo con acqua calda) può essere usato per pulire moltissime superfici della casa, come vetri, specchi, bagno e cucina; ottimo anche per igienizzare il frigorifero, usato puro diventa un ottimo anticalcare.

Se risultasse fastidioso per l’olfatto, utilizzate l’aceto di mele che ha un odore meno pungente.

Per questa operazione usate un classico contenitore con spruzzino: invece di gettarlo nella raccolta per la plastica tenetelo e riempitelo ogni volta di acqua e aceto a seconda delle necessità.
Ricordate, se avete l’acqua troppo calcarea, di sostituire l’acqua del rubinetto con  l’acqua distillata, specialmente per pulire i vetri.

L’acido citrico

Se l’aceto di mele risultasse ancora troppo forte per il vostro nasino, ecco la panacea: l’acido citrico

È un acido più forte dell’aceto, si compra in polvere e si diluisce in acqua. Ha il vantaggio di essere ancora più efficace dell’aceto e di essere inodore.

L’acido citrico, oltre a essere ottimo come anticalcare, disincrostante e brillantante (al 15%) è un ottimo ammorbidente (al 10%).

Come si prepara? Sciogliendo 150 g di acido citrico anidro puro, in 1 litro d’acqua.

Il bicarbonato

Inoltre non dimentichiamo il bicarbonato.

Oltre ad avere un potere igienizzante, basta leggere sul retro della scatola per capire i molteplici usi che si possono fare, dai bagni rilassanti alla pulizia dei tappeti.

Il percarbonato

Il percarbonato (da non confondersi con il perborato che è inquinante) libera l’ossigeno già a 30° in lavatrice e igienizza i capi anche in ammollo.

Può essere usato anche per le stoviglie in aggiunta al detersivo della lavastoviglie, sia per igienizzare i coperti sia per la macchina.

L’acqua bollente

Infine, non dimentichiamo che l’uso del vapore e dell’acqua bollente per la pulizia della casa è un sistema ecologico e valido.

Se volete esercitarvi nella stregoneria e ottenere meravigliose pozioni lavanti cliccate qui.

Le Essenze  

Se siete come me, abituate a usare l’ammorbidente e non riuscite a rinunciarvi, ricordate che vi sono oli essenziali buonissimi: potreste metterne una goccia nella vaschetta dell’ammorbidente (insieme all’acido citrico e non all’aceto) per profumare il vostro bucato.

Io uso la viola, ma fate attenzione qualora vi siano donne in gravidanza, molto sensibili agli effetti degli oli essenziali, e bambini, che hanno un olfatto molto ricettivo e ne avvertono e assimilano anche le minime tracce.

Non mescolate mai l’olio essenziale con l’aceto o con il limone perché lo inattiverebbe.

Tutte le essenze sono antisettiche e disinfettanti: per l’ambiente suggerisco il tea tree (ottimo anche nel bucato) e poi cannella, eucaliptus, garofano, ginepro, lavanda, limone, origano, salvia e timo.

Se non amate l’arte della stregoneria, ma siete stufe degli odori dei prodotti sanificanti che trovate normalmente in commercio, vi consiglio di provare per una volta ad avvicinarvi a un negozio bio e acquistare un prodotto per la pulizia, magari un prodotto universale, cioè che vada bene per pulire un po’ di tutto.

Vi accorgerete che costa caro ma che ne basta una goccia, che dura moltissimo e che pulisce molto bene, senza alcun odore e, infine, che è sicuro anche per i vostri bambini.

Usiamo i pannolini ecologici

Come saprete esistono i pannolini mutandina in tessuto di cotone, ne abbiamo già parlato in un altro articolo, per cui non aggiungo nulla di nuovo se non alcune considerazioni personali.

Gli eco pannolini sono lavabili, come i vecchi “ciripà” di quando ero piccina io, con la differenza che ora sono molto belli, oltre che funzionali, perché privi di quegli odiosi lacci che tanto hanno fatto penare le nostre madri.

Di primo acchito sembrano molto costosi, ma se si fa qualche calcolo si noterà un risparmio notevole nell’arco dei due anni di crescita del bambino.

Non bisogna scordarsi però che occorrerà lavarli utilizzando prodotti non altamente inquinanti altrimenti si perderebbe il senso dell’acquisto.

Vi ricordo allora che esistono pannolini monouso ecologici (usa e getta, biodegradabili al 20% che non contengono additivi sbiancanti).

Abbandoniamo gli assorbenti tradizionali

mooncup_sacchettino.jpg

Come per i pannolini, così per gli assorbenti esistono quelli biodegradabili, definiti “ecologici”.
Perché dico “definiti” ecologici? Perché lo sono solo per il 20% del materiale e anche se il 20% è meglio di niente, l’80% contribuisce pur sempre a inquinare.

Un metodo veramente ecologico per il periodo mestruale di ogni donna esiste e non è un assorbente, perché non assorbe ma “contiene”.

Si chiama Mooncup o coppetta mestruale e in Italia è ancora poco conosciuta, ma non per questo è un metodo non valido; anzi un consiglio spassionato a tutte le donne mi sento veramente di darlo: approcciatevi senza paura a un diverso metodo di affrontare il periodo mestruale nel rispetto di voi stesse e dell’ambiente, scegliendo la coppetta mestruale.

Si tratta di una morbida coppetta mestruale in silicone anallergico che, come dicevo, raccoglie il flusso mestruale invece che assorbirlo, è igienica, sicura, pratica e assolutamente non inquinante: una volta comperata la potrete adoperare per circa 10 anni.  

Insomma mamme, potremmo iniziare con questi piccoli grandi passi a prenderci cura del nostro mondo?
Io l’ho fatto… e mi sento già più felice!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.