Reflusso gastroesofageo nel neonato: come riconoscerlo e come risolvere

I pianti del neonato dovuti a reflusso gastroesofageo vengono di frequente archiviati dal pediatra come semplici “coliche” e le neomamme, sfinite, mandate a casa con la prescrizione del Mylicon, un innocuo quanto poco efficace medicinale contro l’aria nel pancino.

Il bambino però è insofferente e non inizia a piangere nel tardo pomeriggio, come da manuale e dai racconti dei conoscenti già diventati genitori, ma è irrequieto tutto il giorno.

Reflusso Gastroesofageo: raccolta di articoli | Noi Mamme

A me è capitato purtroppo di incontrare l’indifferenza di alcuni pediatri davanti al racconto di rigurgiti molto abbondanti e frequenti, anche a distanza dalla poppata.

Fortunatamente altri consulti si sono rivelati più approfonditi e con una serie di domande mirate (comprese le caratteristiche dei rigurgiti) al solo sentire dell’inquietudine della piccola, è stato ipotizzato il problema del reflusso.

Reflusso gastroesofageo neonato: come riconoscerlo?

Anche il pianto nei neonati assume caratteristiche differenti, a seconda che si tratti di una comune “colica” o di reflusso gastroesofageo: nel primo caso il neonato tende a rannicchiarsi, avvicinando le gambe al petto, mentre nel secondo caso si inarca tendendo la testa all’indietro o girandola di lato.

Reflusso neonati: i sintomi

Altro importante segnale che potrebbe essere indice di reflusso gastroesofageo nei neonati (a rischio di confusione con un’insufficienza di latte materno) è che il bambino dopo pochi minuti dall’inizio della poppata, diviene irrequieto e tende a inarcarsi tirando il seno o staccandosi da esso. In realtà è importante completare la poppata almeno da un seno, perché il latte che fuoriesce alla fine della poppata è più denso e quindi, oltre ad essere il più nutriente, è importante assumerlo per minimizzare il reflusso, che peggiora quanto più gli alimenti ingeriti sono liquidi.

È consigliabile quindi insistere con lo stesso seno mettendo in atto varie possibili strategie: attaccarlo nuovamente al primo seno, una volta attaccato a entrambi; utilizzare un solo seno a poppata o anche per più poppate di seguito (svuotando l’altro col tiralatte); iniziare sempre la poppata successiva dall’ultimo seno utilizzato nella precedente.

C’è da dire che questi sintomi possono manifestarsi anche senza la presenza di un rigurgito visibile (in questo caso vengono definiti “sotto traccia”), generalmente non appaiono se non dopo il primo mese, raggiungendo il picco tra il terzo e il quarto e scemando nella maggior parte dei casi verso il sesto.

Reflusso gastrico nei neonati, quando è grave?

Sia chiaro: il reflusso non è grave se la crescita procede regolarmente e in molti casi i bambini con reflusso crescono molto bene perché si attaccano spesso al seno, per lenire il loro disturbo.

Ciò non toglie che il bambino, spesso, sia irrequieto e provi fastidio. Anche in presenza di un aumento di peso regolare, in alcuni casi si interviene comunque per cercare di apportare sollievo al piccolo e prevenire spiacevoli complicazioni.

La causa del reflusso è un’immaturità della valvola che si trova tra esofago e stomaco (il cardias).

Reflusso neonato: come risolvere

La prima terapia che può essere messa in atto è di tipo posturale: ricordo che mi era stato consigliato di evitare il più possibile la posizione orizzontale, tanto che tenevo leggermente sollevato a livello della schiena/testa anche il fasciatoio per quei pochi minuti in cui le cambiavo il pannolino!

Nella culla, e poi nel lettino, avevamo fatto preparare dal falegname dei piani inclinati del 30% su cui posizionare il materasso, che deve essere interamente inclinato e non solo parzialmente (come si potrebbe ottenere con un cuscino posto sotto di esso), perché il bambino potrebbe scivolare e mettersi comunque in orizzontale.

Mi è capitato di ritrovare mia figlia in fondo al lettino, orizzontalmente, anche col piano inclinato.

Può essere che il pediatra, inizialmente, consigli un antiacido che potrebbe essere sufficiente a lenire i sintomi.

Se questo non dovesse bastare, si può iniziare la cura con diversi tipi di medicinale, utilizzati singolarmente o congiuntamente: un tipo ha lo scopo di formare un “tappo” viscoso nello stomaco, impedendo la risalita del latte, un altro previene e cura le dolorose esofagiti (infiammazioni della parete dell’esofago) che si presentano a causa della continua risalita di materiale acido.

Infine, esistono i “procinetici” che favoriscono la motilità gastrointestinale accelerando lo svuotamento dello stomaco.

Per i bambini che vengono nutriti a latte artificiale, esistono appositi tipi di latte addensato che minimizzano il reflusso (oppure si può addensare il latte con il Medigel, una polvere di semi di carruba venduta in farmacia); l’introduzione di cibo solido, più avanti, migliora la situazione.

Ciò nonostante, si tende a favorire comunque, anche nei neonati con reflusso lieve, l’allattamento al seno prolungato, considerandone superiori gli aspetti benefici.

Una strategia possibile è quella di spremere un po’ del proprio latte e di somministrarlo alla fine della poppata, addensato con farina di riso o Medigel.

Reflusso gastroesofageo neonati, le linee guida

Nel caso di reflusso di tipo grave, in cui è compromessa la crescita regolare del bambino, si mettono in atto tutte le strategie che possono aiutare e si utilizzano, se necessario, farmaci capaci di ridurre in modo drastico la quantità di acido prodotta dallo stomaco.

Il reflusso nel neonato, nella gran parte dei casi, migliora col tempo, man mano che la valvola matura, che il bambino assume una posizione verticale, che inizia una dieta contenente alimenti solidi; i sintomi regrediscono quasi completamente entro l’anno di età ma possono ripresentarsi sporadicamente in presenza di stati fisici non ottimali anche fino ai tre anni.

Di seguito alcuni sintomi caratteristici (che possono essere presenti in maniera disgiunta) e  suggerimenti mirati.

 Sintomi reflusso nei neonati

  • Ruminamento dopo i pasti: il bimbo sembra sempre aver qualcosa da digerire
  • Evidenti rigurgiti di latte anche a distanza di ore dalla poppata
  • Singhiozzo frequente
  • Pianto durante la poppata
  • Spasmi della testa verso l’alto durante la poppata
  • Generale irritabilità durante il giorno
  • Frequenti pianti notturni
  • Preferenza di determinate posizioni: nel sonno il bimbo tiene la testa girata di lato
  • Sollievo, momentaneo, con la somministrazione di liquidi
  • Frequenti otiti e laringiti
  • Possibile tendenza alla stitichezza

Rimedi per evitare reflusso e rigurgiti

  • Dopo la poppata tenere il bimbo in posizione verticale, o molto inclinata, per almeno 30 minuti
  • Durante la poppata tenere il bambino il più sollevato possibile, se allattate al seno è preferibile (anche se appare contraddittorio) allattare da sdraiate, oppure sono consigliate la posizione “a cavalcioni” davanti al seno e quella definita “rugby” (tenendo il bambino lateralmente tipo pallone da rugby, appunto)
  • Sia la culla che eventualmente il lettino dovrebbero avere il materasso inclinato del 30°; per evitare che il bimbo scivoli verso il basso mettete alla fine del letto degli asciugamani arrotolati
  • Evitate giochi come il balla balla o similari perché questo tipo di movimento verso l’alto e il basso favorisce la risalita dei liquidi
  • Limitare per quanto possibile l’uso del ciuccio che tende ad acuire i sintomi
  • Bandite succhi, tisane, bevande zuccherate: favoriscono il reflusso; l’acqua, eventualmente, somministratela a cucchiaini poco per volta
  • Una volta iniziato lo svezzamento tenete conto che più densa è la pappa più difficilmente risalirà l’esofago
  • Il passato di verdura acuisce i sintomi: valutate insieme al pediatra se sia il caso di sostituirlo almeno la sera con semplice brodo vegetale
  • I formaggi grassi favorisco il reflusso, e anche la frutta dopo i pasti (meglio a digiuno)
  • Alcune mamme hanno notato un aumento dell’incidenza dei fastidi in correlazione all’uso dell’aerosol, sostituitelo ove possibile con lavaggi nasali
  • Attaccare il neonato allo stesso seno parecchie volte anziché cambiare mammella a ogni poppata e, se il seno è molto pieno, spremere manualmente il latte prima di offrirlo al bambino, in modo da togliere il primo latte che è più liquido, perché privo di grassi, e quindi meno denso

Siti consigliati

Ospedale Bambino Gesù

1 commento su “Reflusso gastroesofageo nel neonato: come riconoscerlo e come risolvere”

  1. mio figlio ha gia’ otto mesi e vomita sempre tutto il giorno in quantita’ minime portandolo ad avere una esofagite da reflusso.abbiamo provato lansox motilium malox medigel nessun effetto.piange tutto il giorno per il male ,al gaslini mi hanno riso in faccia perche’ e’ robusto e mi hanno detto che gli do’ troppo da mangiare. ora prende solo il latte al mattino addensato la pappa a pranzo e alla sera ma il cibo lo vomita anche dopo parecchie ore ,sono disperata aiutatemi

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