Buongiorno,
sono una libera professionista (faccio l’ostetrica) ed il commercialista che ho, forse è un incapace.
Il mio problema è che il mio commercialista non mi fa scaricare nulla, mentre sento dalle colleghe che loro scaricano tasse che il mio commercialista mi dice che non posso (iscrizione all’albo, acquisto di occhiali da vista, etc.) Inoltre, la mia professione prevede il pagamento dei contributi all’INPS (dato che non esiste una cassa per le ostetriche).
Chi deve pagare questi contributi? Io, togliendoli dallo stipendio, oppure la clinica dove lavoro inserendogli il 25,72% in più quando emetto fattura? Ponendo che prendo 100 € di stipendio e debba versare il 25% di contributi, nella fattura che emetto alla Clinica deve essere di 100 €, oppure di 125 €?
Grazie tante. Sono proprio confusa.
P.s. Chiedo del pagamento di contributi se spetta a me, perché delle mie colleghe dottoresse (NON ostetriche ma MEDICI), alla mia clinica chiedono il 2% in più (ma loro a differenza mia hanno la cassa dei medici).
Si tratta di una facoltà e non di un obbligo.
La somma addebitata è soggetta sia ad IVA che a IRPEF.
Vediamo con un esempio, i dati che il lavoratore autonomo dovrebbe esporre in fattura:
Compensi per prestazioni: 100,00
Rivalsa 4% (100 x 4%): 4,00
Imponibile IVA: 104,00
Imponibile IRPEF: 104,00
IVA 20% (104 x 20%): 20,80
Totale fattura: 124,80
Ritenuta d’acconto 20% (104 x 20,80): 20,80
Netto a pagare: 104,00
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