Contributi

Buongiorno,

sono una libera professionista (faccio l’ostetrica) ed il commercialista che ho, forse è un incapace. 

Il mio problema è che il mio commercialista non mi fa scaricare nulla, mentre sento dalle colleghe che loro scaricano tasse che il mio commercialista mi dice che non posso (iscrizione all’albo, acquisto di occhiali da vista, etc.) Inoltre, la mia professione prevede il pagamento dei contributi all’INPS (dato che non esiste una cassa per le ostetriche).

Chi deve pagare questi contributi? Io, togliendoli dallo stipendio, oppure la clinica dove lavoro inserendogli il 25,72% in più quando emetto fattura? Ponendo che prendo 100 € di stipendio e debba versare il 25% di contributi, nella fattura che emetto alla Clinica deve essere di 100 €, oppure di 125 €?

Grazie tante. Sono proprio confusa.

P.s. Chiedo del pagamento di contributi se spetta a me, perché delle mie colleghe dottoresse (NON ostetriche ma MEDICI), alla mia clinica chiedono il 2% in più (ma loro a differenza mia hanno la cassa dei medici).

 

Buongiorno, mi scuso per il ritardo nel risponderLe, ma solo oggi sono tornata dalle ferie.
Per prima cosa Le confermo  che avendo una partita Iva intestata, deve presentare il modello Unico,  ed è proprio lì che può scaricare molte spese sostenute durante l’anno precedente (es, spese mediche, contributi Inps versati, interessi su mutui, e tante altre spese) mentre nella  contabilità può portare in detrazione dal Suo reddito le spese sostenute per l’attività stessa (ad es.iscrizione albo, spese sostenute per l’autovettura, .e qualsiasi altra spesa inerente l’attività).
Per quanto riguarda la forma previdenziale, il contributo dovuto all’Inps, previsto dalla legge di riforma del sistema pensionistico (legge 335 del 1995), dai lavoratori autonomi che esercitano un’attività professionale o di collaborazione, per la quale non era prevista una forma assicurativa pensionistica; confluisce in una Gestione separata ed ha lo scopo principale di finanziare un fondo obbligatorio che garantisce una pensione (invalidità, vecchiaia e superstiti) calcolata con il sistema contributivo in presenza di un minimo di 5 anni di versamenti.
I lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS possono addebitare in fattura al cliente, a titolo di rivalsa, una quota pari al 4% dei compensi lordi.

Si tratta di una facoltà e non di un obbligo.

La somma addebitata è soggetta sia ad IVA che a IRPEF.

Vediamo con un esempio, i dati che il lavoratore autonomo dovrebbe esporre in fattura:

Compensi per prestazioni: 100,00

Rivalsa 4% (100 x 4%): 4,00

Imponibile IVA: 104,00

Imponibile IRPEF: 104,00

IVA 20% (104 x 20%): 20,80
Totale fattura: 124,80

Ritenuta d’acconto 20% (104 x 20,80): 20,80

Netto a pagare: 104,00

Resto a disposizione per ulteriori informazioni.
Cordiali saluti
Barbara Bossoletti

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