Comportamento strano a 5 anni: si tratta di gelosia?

Mia figlia ha cinque anni. E’ sempre stata una bambina molto vivace, autonoma, socievole e piena di vitalità. E’ andata all’asilo nido a due anni e ora frequenta la scuola dell’infanzia molto volentieri e, a detta delle insegnanti, manifesta entusiasmo e curiosità per le attività che svolgono (almeno fino a qualche mese fa perché è da un po’ che per problemi di lavoro non riesco ad andare a colloquio).

E’ la mia prima figlia e, anche se lavoro, da quando rientro (alle 16.30 circa) sono sempre stata con lei, la portavo in giro o facevamo dei giochi in casa (avendo una signora che mi dà una mano in casa ho sempre dedicato tutto il mio tempo libero a lei, e questo non ha mai rappresentato un problema per me).
quando la bambina aveva tre anni è arrivato il fratellino. Di lì i primi problemi. Dopo circa 15 giorni dalla nascita del fratellino ha cominciato a dire che le faceva male il piedino fino a non camminare più o comunque, in una fase successiva a zoppicare….senza mai tradirsi.
Dopo varie visite con specialisti per scongiurare problemi clinici, abbiamo capito che si trattava di una richiesta di “attenzioni” (anche se lo avevamo intuito), e così il giorno del suo compleanno, dopo circa un mese dalla nascita del fratellino, le abbiamo organizzato una bella festa, regali e la presenza di persone a lei care e il disturbo – proprio quel giorno – è svanito e non si è più presentato.
Piano piano ha iniziato a tollerare sempre di più il fratellino (nei cui confronti non ha mai avuto comportamenti violenti, li aveva con noi), e le cose sono migliorate.
E’ comunque una bambina molto legata a me tanto da non sapere giocare da sola. Questa cosa comincia ora a starmi un po’ stretta ed a preoccuparmi anche perché credo che ormai a cinque anni, dovrebbe saper stare un po’ da sola a giocare, ma non mi molla un attimo.

Da qualche mese la bambina manifesta alcuni disagi. Innanzitutto non va più volentieri alle feste degli amichetti di classe.
Abbiamo provata ad iscriverla ad attività pomeridiane e non le ha volute frequentare dicendomi di voler stare con me in quanto già non ci vediamo tutta la giornata.
Poi l’abbiamo iscritta ad un corso di ginnastica artistica che le è piaciuto molto e, nonostante tutto, ancora oggi fa storie quando arriva il momento di entrare in sala. Va con entusiasmo e poi come se si intimidisse…

In questo ultimo mese però sono capitati una serie di eventi che ci hanno messo in allarme:
1 Un pomeriggio ha detto che le faceva molto male la gamba. Io sapevo che non era vero perché aveva giocato con un’amichetta e avevano saltato e ballato. Al rientro di mio marito in serata, gli ho comunicato l’accaduto. Lui si è dedicato a lei tutta la serata (più del solito perché comunque è un papà molto presente) e il disturbo è passato e non è più ritornato
2 Ha una serie di paure – fobie. Teme che non guardiamo bene il fratellino se stiamo in giro a fare una passeggiata. Ha paura che possiamo perderci. Si preoccupa che non abbiamo chiuso casa o l’automobile e se siamo stati attenti a non parcheggiare sulle strisce pedonali…. Tenga presente che ne io ne mio marito siamo soggetti particolarmente ansiosi.
3 E’ morbosamente attaccata a me, anche se mi sposto da una stanza ad un’altra in casa mi segue o mi chiede dove vado…
Mio marito stamattina accompagnandola a scuola ha chiesto alla maestra se aveva notato qualche forma di regressione e lei avrebbe detto di stare tranquilli e che si tratta di “crisi di crescita” e che dobbiamo cercare di non farle notare che siamo preoccupati.
scusi se mi sono dilungata troppo, ma cercavo di darle più argomenti possibili per farle inquadrare la situazione, cosa mi consiglia di fare?
Attendo che passi questa fase o consulto un professionista?
Grazie

Cara Michela,

lei mi descrive tutti eventi che sono fisiologici: la gelosia per un fratellino appena arrivato dopo un periodo in cui il rapporto con la mamma è stato fusionale, tenuto conto del fatto che la bambina era figlia unica. Le richieste di attenzione da lei descritte sono dunque plausibili e comprensibili.

Sua figlia le sta dicendo che non è interessata alle proposte esterne ma che preferisce godere della vostra presenza.

Credo che il punto critico in cui si trova sua figlia attivato dalla presenza del fratellino rappresenti un passaggio evolutivo importante per tutti voi in famiglia: è utile infatti accompagnare sua figlia verso una maggiore autonomia così che possa vivere esperienze positive (soprattutto di gioco e socializzazione) senza i genitori.

E’ importante che un bambino sappia giocare da solo e abbia la possibilità di vivere con serenità i distacchi dai genitori, in particolare dalla mamma.

Dunque credo che questa autonomia sia l’obiettivo da perseguire al momento, con molta pazienza e gradualità.

Io vi suggerisco di provarci ancora un po’ autonomamente.

Tuttavia se vi sentite di voler essere sostenuti (anche perché emotivamente provati da questa situazione) può essere utile chiedere anche solo una consulenza (in genere si tratta di circa tre sedute) che ha la funzione di focalizzare bene i punti critici e lavorare in modo coordinato lei e suo marito insieme.

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