Attaccamento morboso

Gentile dottoressa,
mio figlio ha 6 anni. Pur essendo sempre stato molto attaccato a me, ultimamente è peggiorato. Mi chiede di giocare spesso con lui, si offre di aiutarmi nei lavori di casa. Vuole addormentarsi con me vicino (gli ho sempre letto una fiaba e poi andavo nel lettone) e se si sveglia mi chiama o viene nel nostro letto. Ma a peggiorare la situazione a scuola si mette a piangere perchè vuole restare con me (inizia già la sera prima a dire che vuole restare con me). Gli ho spiegato assieme a mio marito che tutti abbiamo i nostri obblighi, il suo è andare a scuola ma lui mi risponde che è lungo stare tutto il giorno. E’ sempre stato piuttosto chiuso, ma all’asilo andava volentieri, forse perchè si era formato un nucleo di amici.
Non accetta di mettersi in gioco, infatti non riusciamo a fargli fare sport, rifiuta qualsiasi proposta.
Aiuto!!!Ho sbagliato qualcosa?
Noi siamo genitori anziani (quarantenni). Forse lo abbiamo protetto troppo?
Come devo comportarmi? Ho paura che non sappia affrontare le difficoltà future!
Grazie
Daniela

Gentile signora,
sei anni è un’età un po’ ingrata, perchè ci è richiesto un cambiamento di vita, come quello scolastico, con le sue regole e il suo tempo infinito (8 ore sono tantissime, ci stanchiamo noi adulti, figuriamoci i bambini, che in situazioni spontanee sicuramente non sceglierebbero di stare seduti a leggere, ma passerebbero il tempo…a crescere, sperimentando e muovendosi) cui non tutti sono preparati da subito.
Mi occuperei di rendere la routine più lieve (niente compiti dopo la scuola, e molto tempo con voi genitori, in modo da mantenere un legame saldo e rassicurante che permetta a suo figlio di accettare di andare a dormire con più serenità), di assecondare alcune sue proposte di richiamo di attenzioni (non si tratta di non sapere affrontare le cose, si tratta di bisogno di stare ancora un po’ protetto da voi prima di spiccare il volo e conoscere nuovi amici). Per lo sport, forse è presto, ma lo stimolerei andando al parco, e imbastendo voi per primi nuove conoscenze con alcuni genitori della sua classe, in modo da organizzare qualche piccola uscita.
Inoltre, relativamente alla vostra età: essere più grandi può essere un vantaggio, perchè l’esperienza accumulata permette di avere una visione più ampia delle cose e delle soluzioni da prendere.
A patto che non ci dimentichiamo di come siamo stati noi da piccoli e di come è il mondo visto da un seienne.
Per finire, leggere insieme qualche libro sull’amicizia (ci sono edizioni da bimbo piccolo di Tom Sawyer o di Winnie the pooh, l’edizione originale è molto pertinente, ma anche la storia di Mary Poppins) potrebbe aiutarvi in questo percorso di "autonomia".
Molti auguri.

 

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