Tolte le tonsille, ancora tanto catarro: come fare?

Gentile dottoressa,

ho un bambino di 5 anni che l’anno scorso ha subito l’intervento di adenotonsillectomia a causa di ipertrofia della tonsille che gli causava apnee notturne e continue tonsilliti.
Forse io confidavo in un migliore risultato, in termini di qualità della vita; in realtà il bambino è costantemente pieno di catarro nel naso, nelle orecchie e non so come alleviargli almeno un po’ questo fastidio che lo rende spesso nervoso e svogliato.
Lavaggi nasali frequenti e mucolitico non servono a nulla; anche le cure antibiotiche che ha fatto durante questa stagione invernale non lo hanno mai liberato del catarro.
So che la domanda le è stata posta molte volte, ma possibile che non esista un modo per “bonificare” questo bimbo?
Lei cosa mi consiglia?
La ringrazio e la saluto caramente.

Francesca


Cara Francesca, 

anche se si tolgono tonsille e adenoidi al bambino non si può impedire che venga contagiato da germi o batteri, i quali non colonizzerenno più il tessuto linfatico asportato, quindi, probabilmente, non saranno più responsabili di reinfezioni sullo stesso soggetto – benché ghiandole linfatiche ne esistano anche in altre sedi limitrofe, tutto attorno alle prime vie respiratorie, ai bronchi eccetera – ma responsabili di nuovi processi infettivi si. Il bambino, inoltre, potrebbe essere tendenzialmente allergico e iperreattivo: in tal caso anche un minimo raffreddamento produrrebbe in lui sintomi esagerati, di molto superiori alla reale gravità dell’infezione stessa. Un tentativo, in questo caso, sarebbe una terapia preventiva con antistaminici per sperare di ridurre quantomeno i sintomi se non i momenti di contagio, visto che la scuola o la frequentazione di altri coetanei spesso nelle stesse condizioni non è eliminabile. Se, poi, non ha ancora effettuato questo tipo di analisi, potresti pensare di studiare il suo sistema immunitario, in particolare dosare le immunoglobuline A, delle quali potrebbe essere un "produttore tardivo" e non avere, quindi, le "sentinelle" di prima linea presenti sulle mucose come difesa iniziale contro gli agenti patogeni nonché le immunoglobuline E, aumentate nei soggetti allergici e così via. Una mucosa delle prime vie respiratorie perennemente infiammata ed irritata, cioè alterata rispetto alla sua normalità, a causa di una allergia anche banale a qualche acaro o polline o altro, presenta meccanismi difensivi meno attivi contro virus e batteri: in tal caso, curando una eventuale allergia di base, si ripristinano le condizioni di normofunzionalità delle mucose.

Come bonificare il bimbo, mi chiedi: prima di tutto, come ho detto, studiandolo a fondo dal punto di vista anche allergologico oltre che otorinolaringoiatrico e curando un eventuale problema di fondo, qualora si evidenziasse. Poi portare pazienza per un’altra stagione: dopo un intervento di adenotonsillectomia, ad un netto miglioramento apparente dal punto di vista della respirazione, del sonno e delle febbri ricorrenti, soprattutto quelle di origine batterica, non segue immediatamente anche un irrobustimento generale del bambino che deve adattarsi a questa sua nuova situazione così come il suo sistema immunitario, privato dei suoi body-guard quali erano le sue tonsille e le sue adenoidi, deve trovare un nuovo equilibrio e nuovi "guardiani": altre ghiandole linfatiche devono ora imparare il mestiere di quelle scomparse. Lascio, ovviamente, consigli o prescrizioni farmacologiche al suo medico curante e all’otorino che lo conosce: ti suggerisco solo tanto sole e aria aperta e pulita, sia al mare, se non abiti troppo lontano, sia in montagna, ora che le cime sono ancora innevate, l’aria pura e priva di pollini e le giornate in via di allungamento. Non dimenticare i probiotici, anche per lunghi periodi, rifletti sulla possibilità di cure termali periodiche (il bambino è già grandino e probabilmente collaborante) e appena la stagione lo consentirà, mare, mare, mare a go-go per un periodo più lungo possibile con tuffi, giochi e immersioni di modo che l’acqua marina entri dappertutto.

Un caro saluto,

Daniela

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