Tic a 14 mesi?

 

Buonasera Dottoressa

Premetto: ho trovato una mail riguardante i tic ma il bimbo in questione aveva, se non ricordo male, più di 23 mesi. Sarò breve. Da 10 gg a questa parte mia figlia (14mesi per l’appunto) ha iniziato a sollevare la spalla dx a modi tic. Lo fa quasi sempre quando A) ha sonno e B) quando ci sono altre persone che le provochino gioia/eccitazione (almeno ad oggi si manifesta solo in questi frangenti). Devo dire che io ho una sorta di tic causato da dolori perenni alla cervicale che mi portano, molto spesso a tirare il collo e contrarre la spalla. Ho il timore che imiti me in realtà. Può essere? Se sì, considerando che il mio dolore non passerà: è cronico, significa che la mia bimba sarà "destinata" a fare quel verso per sempre? Mi spiacerebbe parecchio. Sono una mamma di 34 anni sola. Il padre ci ha lasciate 11 mesi fa (è tornato a vivere con i genitori… a soli 40anni… no comment). Mi divido tra lavoro e mia figlia e mia figlia e lavoro. Non esco mai, se non per andare a casa di altre mamme (ma capita raramente). Un po’ mi "pesa" sono onesta, ma lei mi dà così tanto che supero qualsiasi cosa. E comunque è il mio compito accudirla e dedicarmi a lei, per ciò… Il fatto è che, ritrovandomi sempre da sola e non avendo un confronto ‘immediato’ con un uomo che possa, magari, tranquillizzarmi su certe cose, tendo, probabilmente, ad enfatizzare troppo e a vedere il problema anche dove non c’è.

La ringrazio molto per il suo aiuto.

E’ vero, i tic di solito si manifestano nei bambini già grandicelli, in età scolare, ma siccome riconoscono anche una certa familiarità oltre ad essere favoriti da tensioni psichiche più o meno evidenti, è possibile che tu stessa le abbia potuto trasmettere questa tendenza. E’ altrettanto vero che i bambini, a questa età, tendono ad acquisire prassi motorie, espressioni ed atteggiamenti quando ne fanno ripetuta esperienza: tendono, cioè, ad imitare alcuni gesti ed atteggiamenti dei grandi e delle persone che li accudiscono.

Altro motivo che potrebbe scatenare dei movimenti involontari dovuti a contratture improvvise e non controllabili di determinati muscoli possono essere la presenza di alcune infezioni batteriche tipo faringiti o tonsilliti da streptococco e la sensazione di essere sempre sotto pressione quando si sentono o sono troppo osservati, troppo controllati da vicino o quando un genitore, magari sentendo eccessivamente la responsabilità del ruolo di genitore, si mostra eccessivamente normativo nei confronti del figlio.

Il tuo stato d’animo attuale, deduco da quanto racconti, non deve essere dei più rilassati e questa considerazione, unita a tutte le altre, può chiudere il cerchio di un quadro di tensione psichica generale che andrebbe valutato con una certa obiettività. Io, per quanto riguarda la bimba, oltre ad una visita per escludere problematiche infettive come quelle ricordate prima, non farei proprio nulla e soprattutto non evidenzierei il problema alla bimba. Piuttosto lavorerei su di te e sulla tua depressione: inizia a riprenderti la tua vita, affidati a qualche buon fisioterapista che possa alleviarti il dolore cervicale, che con molta probabilità ha una forte componente psichica oltre che, forse, di abitudini di vita non corrette con poco movimento e, magari, troppo PC e può non essere affatto cronico come tu dici se ben curato. Non recriminare sul comportamento del papà della bimba: troppo mammone, immaturo, incapace di assumersi responsabilità o semplicemente incapace di amare, privo di spirito di sacrificio, egoista? Che importa ora?

Se volesse, anche non vivendo più assieme a te, potrebbe comportarsi da padre in modo accettabile pur se non perfetto: se questo non avviene o non sei riuscita ad ottenerlo, mettiti l’animo in pace e vai avanti per la tua strada stringendo i denti. Stringere i denti, però, non vuol dire rinchiudersi in casa, deprimersi o sentirsi delle responsabilità e delle paure più grandi di quello che credi di potere affrontare. Ce la farai benissimo come ce la stanno facendo e ce l’hanno già fatta milioni di donne e di madri nelle tue condizioni. È trascorso ormai un anno ed è tempo che tu impari a riprenderti anche la tua vita, per il bene della bimba oltre che tuo, che avrà accanto una mamma più serena e realizzata anche se dovrà andare al nido o essere parzialmente affidata ad altri per alcune ore al giorno. Nella vita chi non vuole essere o sentirsi solo non lo è. Tu dici: è il mio compito accudirla e pensare a lei. Certo che è il tuo compito, cioè il tuo dovere, ma sarebbe stato meglio chiamarlo con il nome che merita, cioè piacere e non compito o dovere. Trova tutte le strategie possibili affinché il mestiere di mamma che stai ora sperimentando sia o diventi per te non solo un dovere ma una immensa gioia che ti infonda una meravigliosa sensazione di pienezza e non di costrizione. E’ possibile che se saprai lavorare su di te in questo senso, sia il tic della tua bimba che il tuo mal di collo spariscano come per miracolo o per lo meno si attenuino moltissimo. Ma tutto questo non succederà da solo: dovrai essere tu a portelo come obiettivo, cercando di rovesciare completamente la visione della vita che hai attualmente.

Per quanto riguarda la bimba: rivaluta il problema fra minimo tre mesi e se in salute sta bene non farci caso per ora.

Un caro saluto, Daniela

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