Terrore degli animali

 

Gentilissima dottoressa,

mia figlia di 6 anni ha un vero e proprio terrore di quasi tutti gli animali. Il suo non è solo timore ma secondo me è proprio terrorizzata. Appena vede avvicinarsi un gatto o un cane o anche dei piccioni mi si appiccica terrorizzata, scappa da destra a sinistra pur di evitarli e se la forzo a accarezzarli o a stare calma piange e vuole solo fuggire via. Né io né il padre abbiamo mai manifestato tali paure quindi la bimba non può averci imitato. Anzi io sono una persona che se vede un gattino mi chino ad accarezzarlo e dico a mia figlia che non c’è paura perché ci sono io là con lei. Ma lei è terrorizzata. Persino da un piccione o un merlo!

Devo fare qualcosa? Le passerà poi crescendo con l’età? Devo preoccuparmi? Faccio bene o no a spingerla a non aver paura, a forzarla un po’?

La ringrazio molto per la sua gentilezza e buone vacanze!

La zoofobia, o terrore per gli animali, limitato o meno che sia ad una certa categoria, specie, razza, ecc., o generalizzata, non è un problema raro sia negli adulti che nei bambini. Può essere o meno legato a brutte esperienze vissute tempo prima, a paure vissute con la fantasia immedesimandosi eccessivamente in storie, fiabe, cartoni, film di avventura vari, oppure può essere una esasperazione di un timore istintivo e più che fisiologico che si ha nei confronti di qualcosa di molto diverso da noi e che non si conosce.

Pertanto, per cercare di attenuare questa nevrosi, non servono forzature ma una lenta riabilitazione iniziando col far conoscere alla bimba i vari animali attraverso i libri prima di tutto, i documentari privi di scene di violenza, come purtroppo vengono propinati dalla televisione dove essi vengono presentati inevitabilmente intenti a cacciare e porre agguati alla preda che poi squartano e mangiano! Si tratta, ovviamente, di un comportamento più che naturale, però un bambino dell’età della tua può facilmente immedesimarsi nella scena per uno scarso senso della realtà e recepire soltanto il lato più violento e terrorizzante dell’animale.

Pertanto ti consiglio di regalare alla bimba libri di favole inizialmente con figure animate e non fotografie dove nel rapporto tra uomo e animale prevale la comunicazione e la tenerezza, poi prenderai dei video, magari prima sempre animati poi storie di animali veri, ma sempre prive di violenza, in modo che la bimba si immedesimi nelle storie in senso positivo, provi compassione per la storia di un cucciolo e non terrore immedesimandosi nell’animale più debole in caso di scene truculente.

Dopo una prima fase do desensibilizzazione sui libri e con favole o documentari delicati, dovrebbe iniziare una seconda fase, diciamo esperienziale, con un contatto prudente con animali, magari, di uno zoo o comunque tenuti in condizioni protette che rassicurano la bimba (riserve di animali, ecc.) Poi potrai tentare con una vacanza in agriturismo, dove gli animali sono presenti ma fanno la loro vita in un ambiente naturale e la bimba è libera di avvicinarsi a loro oppure no. Per gli uccelli potrai portarla ad una visita guidata in qualche oasi protetta sul litorale per osservare gli uccelli migratori, magari assieme ad altri bambini della sua età: li potrà osservare da lontano, col binocolo, liberi e con nessuna possibilità che si avvicinino troppo all’uomo creando paura.

Poi passerai con prudenza ai cuccioli, magari di gattino, avvicinandola non al gatto adulto ma, se ne avrai l’occasione, al micetto di pochi giorni, assolutamente inoffensivo, morbido, delicato e dai movimenti ancora incerti e del tutto attendibili (già un cucciolo di uno o due mesi è troppo grande e può svincolarsi, graffiare per gioco, ecc.).

In tutto questo processo, che avrà la durata e le tappe che alla bimba serviranno, è molto importante che la bambina stessa impari a conoscere gli animali anche dal punto di vista didattico, i loro comportamenti, le tappe del loro sviluppo, insomma, una conoscenza scolastica scientifica e intellettuale prima ancora che pratica perché si ha fondamentalmente paura di quello che non si conosce e non di quello che si conosce bene. La bimba, infine, è già sufficientemente cresciuta per parlare e verbalizzare le sue paure, quindi sarebbe bene cercare di parlare con lei aiutandola così a razionalizzare questa sua fobia e, perché no? cercando di risalire ad una possibile origine qualora, non so, avesse avuto una brutta esperienza, magari anche solo da piccola con il regalo di un peluche troppo grosso e pauroso per lei.

A volte anche questo succede, cioè un adulto può sbagliarsi con il regalo e, pensando di stupire il bambino, regalargli un giocattolo che non è alla sua portata perché troppo grosso ai suoi occhi, o troppo realistico, o altro. Con il tempo farai parlare la bimba delle sue paure, anche non attinenti agli animali e vedrai che il problema migliorerà senz’altro.

Un caro saluto, Daniela

 

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