Tensione e nervosismo dopo la scuola materna

 

Gentilissima dottoressa,

mi aiuti lei. Mia figlia di 3 anni ha iniziato l’asilo da ormai 20 giorni e la cosa sembra andare bene, nel senso che va all’asilo abbastanza serena e la trovo felice quando la vado a riprendere. Però, e qui c’è un però, a casa da due settimane è davvero intrattabile! Non fa altro che piangere e fare capricci da mattina a sera per ogni minima cosa. A volte urla e grida e non sente ragioni. Con il papà non ci vuole stare e cerca sempre e solo me (anche se io non lavorando adesso sono davvero molto presente con lei, non posso certo mancarle!).

Anche le notti ha iniziato a svegliarsi di nuovo quasi ogni ora e fatica a dormire anche se in realtà dovrebbe essere distrutta stando tutto il giorno all’asilo a correre e giocare! Io ho attribuito forse tutto ciò alla materna, ma non lo so…. sono stanca e confusa e esausta perché non posso combattere con lei tutti i giorni e sentirla sempre piangere e non dormire le notti.

Secondo lei può essere attribuito tale nervosismo alla scuola? Ci sono rimedi, magari omeopatici o naturali, che possono aiutarla a calmarsi e rilassarsi un pochino?

La ringrazio della sua gentile attenzione.

La bimba, tornando a casa, sfoga le sue tensioni, la frustrazione di stare molte ore lontano da te e dall’ambiente di casa che le è famigliare, le emozioni che lo stare in un ambiente nuovo assieme a tanti coetanei ancora non ben conosciuti le provoca, la tensione psichica dell’attenzione che mette nelle nuove cose che apprende e via discorrendo. È, quindi, normale che si comporti così ed è anche salutare che esprima il suo disagio così apertamente.

Io, ovviamente, starei molto con la bimba quando torna da scuola, cercherei di farla parlare e raccontare le novità quotidiane, giocherei molto con lei cercando di sdrammatizzare i suoi capricci, senza mai dimenticare, però, il tuo ruolo che deve essere autorevole quando i capricci superano la misura ragionevolmente consentita. I rimedi sono solo la tua pazienza e le tue attenzioni, unite a quelle del papà che deve affiancarti da vicino nell’educazione e nella gestione di questo periodo complesso della crescita psicologica della piccola.

Fino a Natale non modificare nulla e aspetta che la piccola finisca di adattarsi e di inserirsi nel nuovo ambiente. Dopo Natale, se la situazione non si sarà modificata, valuta la possibilità di lasciare meno ore la bimba a scuola, qualora fosse l’eventuale tempo pieno il motivo che fa stressare troppo la piccola. E’ evidente che la bimba, pur andando volentieri in un nuovo ambiente dove fa esperienze interessanti, non riesce a farsi una ragione molto convincente del motivo per il quale viene portata così a lungo lontana da te sapendo che tu non vai a lavorare.

I bambini capiscono molte cose e ragionano a modo loro e i bimbi di mamme lavoratrici, di solito, accettano l’asilo meglio e più velocemente dei bimbi di mamme casalinghe. Ma alla fine tutti si abituano bene al nuovo stimolante ambiente ed è bene non cedere alle loro provocazioni a meno che non scaturiscano da problemi psicologici importanti. Se la piccola non è andata al nido negli anni precedenti, l’inserimento all’asilo sarà un po più problematico e il periodo di transizione un po’ più lungo, specie se è figlia unica o prima figlia.

Per queste motivazioni non vedo necessità o opportunità di farmaci. La tua bimba ha bisogno di acquistare sicurezza in sé stessa e maggiore autonomia psicologica: non esistono farmaci per questi problemi, almeno che io sappia e a meno che non si trasformino in forme ansiose particolarmente gravi e insopportabili, ma in questo caso si entra nella patologia e non penso proprio che sia il caso della tua bimba.

Un caro saluto, Daniela

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