RGE e stipsi, e la preoccupazione di una mamma

Gentile Daniela,

sono una mamma molto preoccupata perché nessuno riesce a risolvere il problema della mia piccolina. Angelica ora ha 4 mesi e una settimana e pesa 6 kg. Alla nascita era 3,4 kg e dopo il calo fisiologico era 3,150. Nell’ultimo mese è cresciuta solo di 1 cm di statura però è 64 cm (alla nascita 52 e dopo un mese di vita era già 58). Nel primo mese di vita è cresciuta tantissimo, circa 300 g a settimana, poi ha iniziato a rallentare di molto.

Ha sempre sofferto di coliche ma, da subito, si capiva che faceva fatica a digerire (trovavo tracce di colostro nella culla già i primi giorni di vita). La bimba ha sempre pianto moltissimo, soprattutto di giorno però. Da circa due mesi a questa parte infatti ha degli aumenti settimanali che vanno dai 50 ai 90 g. L’ultima settimana è cresciuta 20 gr!

I primi 15/20 gg di vita si scaricava abbastanza regolarmente (una volta al gg o ogni 2 gg) poi praticamente non l’ha più fatta da sola. La devo sempre stimolare con sondini o microclismi al punto che ora il microclisma fa effetto dopo circa 12 ore! (Cerco di fargliene solo metà)

Cerco di intervenire ogni 2/3 gg ma a volte quando la vedo tanto agitata la aiuto (soprattutto con il sondino) anche una volta al gg. Ho provato ad aspettare anche 5 gg per vedere se la faceva da sola ma niente. Ho provato di tutto, anche i fermenti lattici (REUFLOR, BIFISELLA) questi sembra che facciano effetto al momento e poi stop (diciamo che da metà febbraio avrà fatto la pupù da sola 4 o 5 volte al massimo). Le feci sono praticamente liquide e ha abbastanza aria nel pancino.

La piccola, da quando aveva un mese e mezzo, soffre di RGE. Il reflusso è lieve a detta dei medici, perché di notte dorme abbastanza anche se, una volta data la poppata notturna, quasi sempre devo stare a camminare con lei in braccio per mezz’ora e prima di un’ora e mezza non si riaddormenta perché fa fatica a digerire, oppure devo usare il sondino per toglierle l’aria. È un continuo tirare le gambe.

La bimba è spesso irrequieta. Muove gambe e braccine in modo scoordinato, però devo dire che ormai piange molto molto meno. Comunque espelle una specie di "ricottina" dalla bocca anche dopo due o tre ore dalla poppata. Spesso insieme al ruttino (forte) tira su anche quantità abbondanti di latte misto a muco (muco che ho trovato a volte anche nelle feci), ma non ha mai vomitato a getto (l’ecografia per la stenosi del piloro risultata negativa).

La fibrosi cistica è esclusa perché lo screening neonatale prelevando sangue dal tallone è risultato negativo.

Le poppate sono sempre molto agitate, si inarca e stira le gambine e alla fine, sempre da più di due mesi a questa parte, la piccola non riesce ad assumere più di 90/110 g di latte alla volta, tranne qualche rara volta soprattutto di notte che è più tranquilla, in questi casi rari riesce ad assumere 150/160 g al massimo. In ogni caso devo interrompere la poppata farle fare tanti ruttini, piegare le gambe a ranocchia per farle fare l’aria: insomma la poppata è fonte di ansia e dispiacere per me.

Difficilmente piange per fame, a volte, dopo 5 ore la attacco io ma lei non piange e puntualmente mangia poco. Anzi a volte piange solo a metterla in posizione da allattamento, a volte penso abbia addirittura il rifiuto del seno.

Ho provato ad allattarla in una stanza buia, ho provato ad allattarla facendo il bagno con lei, ho provato ad allattarla da sdraiata, insomma ho provato a recuperare il contatto pelle pelle, ma con scarsi risultati. Ho provato ad attaccarla spesso ma mangia ancora meno, ho provato ad aspettare tante ore ma la quantità di latte ingerita non dipende affatto dalle ore della pausa.

Mi da l’impressione che oltre al fastidio del RGE abbia anche difficoltà ad espellere aria, infatti a volte dopo aver fatto aria riesce a riattaccarsi e a mangiare ancora un po’.

La piccola ha l’ano lievemente interiorizzato ma secondo il chirurgo gastroenterologo non è patologico. Attualmente sta prendendo Motilium prima dei pasti ma con scarsi risultati.

Io ho eliminato da ormai 2 mesi tutte le proteine del latte vaccino dalla mia dieta (controllo le etichette di tutto)

Sono molto preoccupata e anche molto giù di morale. Tutti mi dicono che la bimba, anche se cresce poco, cresce, che è rosea, sorridente e partecipe e che probabilmente ha solo un problema di motilità, ma io sono davvero preoccupata.

Secondo lei cosa può essere? Possibile che ancora a 4 mesi si possa parlare di immaturità del tratto gastro intestinale? E perché i primi 15 gg a parte i continui pianti, tutto è filato liscio? (cioè mangiava e si scaricava benissimo). Potrebbero esserci cause organiche sfuggite fino ad ora? Tenga conto che avevo del polidramnios in gravidanza e che la piccola ha passato il suo primo giorno di vita a vomitare liquido marroncino. Oppure tutto potrebbe essere causato dalla mia forte ansia?

Dimenticavo, la piccola ha abbondante salivazione e a volte mette la lingua in modo strano (come dice mio marito alla Fantozzi). A volte provo a farle il massaggino al pancino ma appena le tocco il pancino (anche se solo la parte bassa) anche se dopo alcune ore dalla poppata, immancabilmente dalla bocca le esce del liquido misto a latte digerito. Ha spesso una tossetta secca. Per quel che riguarda l’allattamento sembra che io abbia anche (ma non ne sono certa) un riflesso di emissione abbastanza forte.

Scusi se insisto coi dettagli, grazie se mi risponderà.

Daniela F.


Il o i possibili problemi che stanno causando tanti disturbi alla bimba non sono di facile inquadramento in una semplica risposta: premessa, comunque, la buona crescita complessiva della piccola, anche se attualmente in evidente rallentamento, per quanto riguarda i suoi sintomi gastroenterici, mi vengono in mente, in prima battuta, tre ipotesi.

Visto che mi hai parlato di polidramnios, ho fatto una associazione con una probabile malattia gastroenterica congenita che ad esso si associa e che è la cloridrorrea congenita. Ovviamente si tratta di una malattia genetica rara e non è la prima ipotesi che dovrebbe venire in mente quando si ha di fronte un bambino con dispepsia e problemi gastroenterici.

Comunque la cloridrorrea si manifesta con alcalosi (aumento del pH ematico), ipocloremia, ipocloruria, ipocalcemia e iposodiemia e alcuni sintomi sono sovrapponibili a quelli presentati dalla piccola.

È una malattia peptica che da una gastrite da ipersecrezione acida dello stomaco. Rimanendo sulle malattie congenite, difficoltà digestive e feci liquide, anche con allattamento esclusivo al seno, possono esserci nella rara intolleranza congenita al lattosio, per assenza di lattasi che è l’enzima che permette la digestione del lattosio (praticamente l’unico zucchero contenuto nel latte materno).

Alcune espressioni parziali di questa malattia sono le forme in cui l’enzima è solo molto scarso ma non del tutto assente. L’unica terapia, in questo caso, sarebbe la sospensione del latte materno e l’alimentazione con un latte privo di lattosio.

Per quanto riguarda l’inquadramento della cronica difficoltà che ha la bimba ad evacuare, considerando, poi, che quando evacua le feci sono liquide quindi non è una vera e propria stitichezza, si potrebbe pensare ad una delle varie forme di megacolon congenito agangliare, cioè alla malattia di Hirschsprung, o di tipo 1 o di tipo 2.

Per poterci pensare, però, bisognerebbe sapere se alla nascita la piccola ha ritardato in modo significativo ad emettere il meconio. Nel tipo 2 della malattia di Hirschsprung si associano alla difficoltà di evacuare la presenza di una ciocca bianca o ipopigmentata nei capelli che spicca sul resto del colore dei capelli, un iride con più colori e anche un deficit uditivo, più altre anomalie, tra le quali anche agli incisivi, che ora non si possono evidenziare.

Altre malattie ereditarie che danno problemi nella evacuazione delle feci sono le pseudo ostruzioni intestinali croniche, caratterizzate da una perdita della normale trasmissione del segnale motorio peristaltico attraverso i plessi nervosi situati nella sottomucosa di larghe parti dell’intestino: una variante del megacolon congenito, dove il problema non si limita alla porzione inferiore dell’intestino, cioè dell’ultimo tratto del colon, ma è diffuso un po lungo tutto l’intestino. Altra malattia congenita con prevalente sintomatologia gastrica è la malattia peptica gastroduodenale.

Vi sono poi altre malattie più rare che si possono manifestare con problemi gastroenterici: sempre di origine genetica, esse, però, si manifestano anche con note dismorfiche facciali come asimmetrie, iridi blu, narici larghe, depigmentazione dei peli anche solo in alcune zone e, a volte, sordità congenita.

Non ti voglio spaventare e non credo neppure che si debba pensare a tutto ciò in prima battuta, visto che si tratta di malattie molto rare; solo desidero informarti della loro esistenza affinché, escluse le cause più banali e frequenti di dispepsia precoce dei lattanti, non ci si fermi lì se i sintomi persistono, ma si faccia, magari, valutare il caso in un buon centro di gastroenterologia pediatrica oppure anche da un genetista.

Se si escludono intolleranza al lattosio, anche solo parziale e megacolon (per quanto riguarda, rispettivamente, la dispepsia, i dolori addominali e la difficoltà ad evacuare spontaneamente), si può ancora pensare ad una infezione da Helicobacter pylorii, che può dare sintomi molto simili, cioè dispepsia, reflusso gastroesofageo, colite e via discorrendo.

Detto ciò, capirai come sia difficile, per me, indicarti una via da percorrere per risolvere i problemi della bimba. Ho pensato solo di darti alcuni spunti di riflessione che implicano, però, alcune indagini da praticare sulla piccola che solo il pediatra che l’ha in cura potrà decidere se è opportuno prescrivere oppure no. Alcune, però, non sono particolarmente fastidiose o indaginose: ricerca delle sostanze riducenti nelle feci per quanto riguarda l’intolleranza al lattosio, prelievo di succo gastrico o duodenale per la ricerca dell’Helicobacter, manometria anorettale per il megacolon, elettrolitemia e altre analisi del sangue, sono indagini semplici. Senza di esse, credo, di più non si può dire.

Un caro saluto,

Daniela

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