Reflusso, intolleranza al latte vaccino e latte di soya

 

Gentilissima dottoressa,

ho scritto più volte per il medesimo problema che affligge mia figlia da quando è nata: reflusso.

Abbiamo fatto terapia con Ranidil per un anno, poi abbiamo provato con gli anti acidi (Maalox/Fasfalu Gel e Noremifa), ma la situazione migliorava leggermente. La bimba nell’ultimo periodo, avendo sospeso il Ranidil, era divenuta ancora più irritabile, la notte era una vera guerra, continuamente agitata.

Ho seguito il Suo consiglio ed ho provato con il latte di Soya di crescita della Milupa (adesso la piccola ha 13 mesi).

Il risultato è che da quando ho sostituito l’Humana 2 con questo latte la bimba dorme più serena, meno aria nella pancia e meno irrequietezza giornaliera. In più, mentre prima, preciso che mia figlia non ha mai rigurgitato, notavo che le risaliva sempre un po’ di latte in bocca, adesso noto che digerisce meglio.

Ho lasciato comunque una volta alla settimana, la ricotta, il formaggino ed il parmigiano; anche se tendo a dare il formaggino a pranzo e la ricotta ed il parmigiano alla sera. Ho sospeso anche la crema ai 4 cereali la sera e le do la crema di riso, mais e tapioca o il semolino.

Volevo sapere per quanto tempo mi consiglia di dare il latte di Soya? Le può fare male? E poi mi chiedevo: e se il suo reflusso fosse legato al latte artificiale? Allora potrei darle il latte di crescita normale? C’è differenza tra il latte di proseguimento e quello di crescita? E tra quello di crescita normale e quello di Soya?

Sa, a questo punto mi chiedo se il reflusso di mia figlia non sia dipeso esclusivamente dal latte artificiale. Avevo pensato anche allo Zymil, ma sembra sia acqua; e poi essendo la piccola nata pretermine preferisco darle il latte di crescita che contiene più ferro etc.

Cosa ne pensa? I Suoi consigli sono stati sempre utili.

Grazie.

Mi sembra che tu stia facendo un po’ di confusione: è evenienza frequente che una intolleranza alle proteine del latte vaccino – della centrale o in polvere adattato per bambini, numero uno, due, tre, di crescita o quant’altro – si manifesti con i sintomi del reflusso gastroesofageo, anzi, con un vero e proprio reflusso.

Pertanto, anche se non subito, cioè nei primissimi momenti di osservazione di un bambino reflussante, quando si constata che la terapia antireflusso non da i risultati previsti, sarebbe buona norma non temporeggiare più di tanto e tentare la sospensione del latte di derivazione vaccina. Ovviamente un bambino reflussante allattato al seno non avrà reflusso a causa della intolleranza al latte, ma si tratterà soltanto di un reflusso para fisiologico dovuto a semplice immaturità del cardias.

Pertanto un reflusso che non migliora in modo significativo anche dopo un mese o più di terapia antireflusso o antiacido, se il bimbo è allattato artificialmente andrebbe trattato con una sostituzione del latte artificiale comune con latte privo di proteine vaccine, cioè un latte di soia o di riso o, al limite, ma poco consigliabile, di capra, purché non contenga proteine vaccine. Al limite andrebbe bene anche un latte idrolisato. Il lattosio, in tutto ciò, non c’entra nulla, quindi è inutile pensare ad un latte delattosato come lo zimyl o simili.

Se hai notato questo miglioramento significativo, dovresti eliminare anche latticini e formaggi almeno per alcune settimane per poi reintrodurli in minime quantità uno alla volta per renderti conto della eventuale differenza di digestione e di comportamento della bimba in assenza di latte vaccino e derivati. È chiaro che il latte di soia, oltre a non contenere proteine vaccine, non contiene nemmeno lattosio, pertanto in caso di miglioramento dei sintomi gastrointestinali non si può capire se essi sono dovuti alla mancanza di proteine vaccine o alla mancanza di lattosio. Però se è vero che l’intolleranza al lattosio può dare agitazione, dolori addominali, flatulenza, ecc., essa non è responsabile del reflusso gastroesofageo, mentre una allergia alle proteine vaccine, oltre a manifestarsi anche con sintomi molto simili a quelli dell’intolleranza al lattosio, può provocare o peggiorare o mantenere un reflusso.

Pertanto io darei latte di soia senza preoccuparmi troppo e manterrei questo latte per almeno tre mesi o più. L’ideale sarebbe mantenerlo fino ai 18 mesi della bimba, epoca in cui il reflusso non patologico, cioè non legato ad una intolleranza, di solito, al più tardi, scompare. A questo punto, se la reintroduzione graduale delle proteine vaccine non provocherà nessun sintomo, esse potranno essere rimesse nell’alimentazione un po’ alla volta e se tutto continuerà ad andar bene, il problema sarà risolto, altrimenti la sospensione dovrà durare più a lungo, fino al compimento del secondo anno di vita e a quel punto si deciderà il da farsi procedendo per nuovi tentativi. Non ha senso sospendere il latte vaccino per periodi più brevi.

Un caro saluto, Daniela

1 commento su “Reflusso, intolleranza al latte vaccino e latte di soya”

  1. Scusate… ma perché’ dobbiamo nutrire i bambini con il latte vaccino quando con le proteine della soia del latte vegetale in formula crescono benissimo? E vogliamo parlare del formaggino? Che e’ un prodotto industriale artificiale fatto con gli scarti dei formaggi industriali e con i polifosfati? E vogliamo parlare dell’enorme quantità’ di sale e grassi saturi dei formaggi? I reni di bimbi cosi’ piccoli sono adatti a questa alimentazione, già’ scorretta per gli adulti figuriamoci per loro?
    Io non darei mai al mio bambino queste cose ormai superate oggi…..ma evidentemente non tutte le mamme e non tutti i pediatri si fanno domande.

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