Peso forma pre-adolescenza

Gentilissima dottoressa,
le sarei molto grato se mi desse una diagnosi circa la mia bambina. Ha compito 12 anni il 31 ottobre scorso. E’ alta mt. 1,57 e pesa Kg. 58. Quale dovrebbe essere il suo peso forma?
Quale il criterio di misurazione? A dodici anni rientra ancora nella fascia "bambini" oppure in quella adolescenti/adulti per il calcolo altezza/peso?
In attesa, ringrazio e porgo distinti saluti.
                                                                          
Prof. Mario Clemente

Gentile Prof. Clemente, non so se la sua "bambina", come la chiama lei (prestissimo dovrà abituarsi a chiamarla "signorina") abbia già avuto la sua prima mestruazione o meno e, non conoscendola, non posso valutarne la costituzione con precisione. Non conosco neanche la sua curva di crescita relativa agli ultimi anni. Però, in base ai miei percentili, dimostra di essere alta e un po’ sovrappeso. E’ al 93° percentile circa per quanto riguarda il peso e al 77° più o meno per quanto riguarda l’altezza. Non conosco la statura dei genitori e, di conseguenza, non riesco a prevedere con sufficiente precisione quale sarà la sua statura definitiva, cioè quanto le rimane ancora da crescere in altezza, detto in parole semplici. A tutt’oggi sembrerebbe in sovrappeso di circa 5 kg, cioè il suo peso ideale dovrebbe essere sicuramente meno di 55 kg, meglio se 52-53. Le tabelle dei percentili in dotazione ai pediatri si fermano, per convenzione, a 18 anni, ma non per questo la sua bambina-signorina deve essere ancora considerata piccolina. E’ adolescente o pre-adolescente. Come dovrebbe essere considerata? E’ una fascia di età ancora tutta da definire. Se dovesse avere bisogno di un ricovero ospedaliero, per esempio, fino a 13 anni compiuti non potrebbe essere accettata in un reparto di adulti. Per quanto riguarda, invece, il dosaggio di eventuali farmaci, superati i 40 kg si applicano gli schemi terapeutici degli adulti, cioè non più la dose calcolata pro kg ma un dosaggio definitivo da adulti. Per quanto riguarda la pertinenza clinica: fino a tredici anni compiuti i bambini vanno dal pediatra, ma siccome l’adolescenza è un’ età complessa, critica e difficile, i medici generici e gli internisti preferiscono lasciare che siano i pediatri a continuare ad occuparsi dei "giovanotti" in età critica fino alla loro maggiore età. Da una diecina d’anni, inoltre, si è sviluppata in modo consistente l’adolescentologia, una materia complementare alla pediatria che studia l’adolescenza in tutti i suoi aspetti clinici, endocrinologici, psicologici, comportamentali e sociologici fino al raggiungimento dell’età adulta. Ma quando finisce l’adolescenza? E’ la domanda del secolo: in un trattato di adolescentologia ho letto che, per certi aspetti, può anche completarsi attorno ai 30 anni! Allora dove finisce il pediatra e dove comincia l’internista o il medico di famiglia? Se a 30 anni l’adolescente adulto è anche padre…forse si può dire che il pediatra…non finisce mai e diventa a tutti gli effetti il vero medico di famiglia… Naturalmente ho volutamente un po’ esagerato, ma le assicuro, non più di tanto.
Ma per tornare al problema che un po’ La preoccupa: sì, come molte ragazzine della sua età, complice la tempesta ormonale femminile che, contrariamente a quella maschile, tende a riempire il corpo di nuove rotondità e a limitare la crescita staturale, io cercherei, senza ossessionarla, di farla dimagrire un pochino. E’ quasi al limite di un sovrappeso del 10%, di un eccesso di peso, cioè, non più tollerabile e che difficilmente si smaltisce con il solo aumento dell’attività fisica. Una dieta bilanciata, equilibrata e leggermente ipocalorica io la consiglierei, almeno fino a che non avrà perso la metà dei chili in eccesso che, secondo i miei calcoli (ripeto, prenda quello che scrivo con le dovute cautele visto che non ho la bambina sotto gli occhi) sono più o meno 5. Con un po’ di buona volontà non è difficile, per un giovane, perdere 5 kg, figuriamoci 3 o 4.
Persi i primi chili, la dieta potrà essere normocalorica ma sempre bilanciata, una vera e propria educazione alimentare che dovrà durare tutta la vita. In compenso dovrà aumentare l’attività fisica, possibilmente aerobica : corsa, palestra, bicicletta, danza, ecc. più che nuoto o karate o simili.
Se, per vari motivi, non riuscirà a praticare molto sport, la dieta ipocalorica dovrà durare fino al raggiungimento del peso-forma e, in seguito, quest’ultimo dovrà essere mantenuto sempre con una corretta coscienza alimentare e un regolare stretto periodico controllo sulla bilancia. Ma tutto ciò con equilibrio: gli adolescenti sono spesso propensi a seguire la legge del tutto o nulla, sbaglierebbero in entrambe i casi. Deve passare il messaggio dell’equilibrio non del raggiungimento di un peso ideale che non sempre, da loro, viene recepito come peso ideale per loro ma come tentativo di raggiungere un peso "chimerico" proposto da modelli irrealistici. E’ un aiuto nel raggiungimento del loro nuovo equilibrio che i genitori devono dare, un aiuto nel difficile compito di "scoprire se stessi", quella nuova autentica meravigliosa natura che, dopo anni di lenta e silenziosa maturazione, finalmente si appresta a sbocciare. Bisogna far loro capire che la bellezza che tentano di perseguire è già pronta dentro di loro e non ha bisogno di essere ricercata all’esterno.
La bellezza è armonia: è questa la rivelazione che i genitori devono aiutare a far emergere. Un compito difficile. L’unico, credo, possibile.
Un caro saluto,
Daniela Sannicandro

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