Nervosismo per più motivi e alimentazione

Gentilissima dottoressa,

le scrivo perché sto passando un periodo difficile con mio figlio e vorrei dei consigli su come gestirlo.

Andrea ha 3 anni e mezzo e a settembre ha iniziato l’asilo, gli piace molto e quando vado a prenderlo lo vedo molto sereno e contento, non ha avuto grossi problemi di inserimento anche perché era già abituato a frequentare una ludoteca.

Ma da quando va all’asilo a casa non vuole più mangiare quello che gli preparo, iniziando dalla colazione: prima prendeva il biberon con latte e biscotti, ad agosto ha iniziato a non volerlo più, allora mangiava lo yogurt. Adesso invece va all’asilo senza mangiare niente o comunque molto poco.

Premetto che Andrea ha sempre avuto un grande appetito e ha sempre mangiato di tutto, sia frutta che verdura senza problemi; all’asilo la maestra mi dice che mangia ma a casa no, a parte la merenda che fa con piacere: in questo periodo una bella spremuta di due arance e poi o patatine o yogurt.

Per gli altri pasti è un calvario, appena vede nel piatto qualcosa inizia a dire che non lo vuole, che non gli piace, io cerco ovviamente di assecondare i suoi gusti ma mangia molto poco per poi richiedere dopo qualche ora i biscotti prima di andare a dormire perché ha fame. Sia io che mio marito non sappiamo più come comportarci, se assecondare il suo appetito o se tenerlo a pasto anche se non mangia.

Un altro problema è il nervosismo: premetto che ha un carattere molto forte, ma il pomeriggio quando lo prendo all’asilo e sta solo con me è molto calmo e tranquillo; la sera quando rivede suo padre fa veramente disperare, continue urla, capricci, lancio di giochi, è praticamente insopportabile, è possibile che l’inserimento all’asilo lo porti a questo cambiamento?

Io sono incinta alla 19 settimana e Andrea è al corrente del fratellino o sorellina, è possibile che sia questo?

Visto che non mangia latticini o comunque molto pochi, devo iniziare a dargli un integratore di calcio? Ha sempre avuto problemi con il sonno e nell’addormentarsi, all’asilo fa il riposino, ho notato che è stanco ma comunque alla sera sono battaglie perché noi cerchiamo di metterlo a letto verso le 21.30 e lui ovviamente prima delle 22.00 -22.30 non si addormenta.

Siamo veramente confusi non sappiamo più se sono capricci e se sono rischieste di attenzioni particolari, è giusto il castigo o è meglio assecondarlo?

Mi scusi se mi sono dilungata troppo e la ringrazio per la sua disponibilità

Barbara

 


Se il bimbo fa il riposino all’asilo e mangia anche all’asilo, deduco che faccia il tempo pieno e stare a tempo pieno lontano da casa non è cosa da poco e comunque ben diversa dallo stare poche ore in ludoteca.

Quindi penso che tornando a casa abbia bisogno di essere al centro dell’attenzione per recuperare le lunghe ore di lontananza.

Secondo punto: solitamente i bambini che frequentano a tempo pieno dopo il riposino pomeridiano fanno merenda ed è probabile che la merenda che gli dai a casa sia la sua seconda merenda – correggimi se sbaglio, ma spesso ai bambini succede così – e in tal caso è facilmente comprensibile che a cena non abbia fame, visto che, tra l’altro, si sentirà anche stanco e forse un po’ stressato.

Il fatto che manifesti atteggiamenti di opposizione verso il papà, che ora vede molto poco, può essere dovuto sia a un po’ di sentimento di rivalità nei confronti del genitore dello stesso sesso, tipico di questa età, oppure alla voglia di avere tutta l’attenzione del genitore su di se contemporaneamente al fatto di dovere sfogare delle tensioni e delle ansie, magari, accumulate all’asilo, ora che il suo inserimento nella nuova classe è iniziato da poco e il tran tran è appena all’inizio.

Allora ti posso suggerire di eliminare la merenda o lasciare soltanto un succo di frutta o spremuta di arancio, ma con un solo arancio anziché due (più che sufficiente anche se il succo è poco) se all’asilo ha già mangiato qualcosa a merenda oppure, anziché le famigerate patatine fritte, insulto al fegato anche di un adulto, una semplice fettina di pane con un cucchiaino di marmellata o di formaggio spalmabile, ma solo se almeno tre ore prima di cena.

Per quanto riguarda latte e latticini: un buon bicchiere di latte parzialmente scremato la mattina (dai 200 ai 300 ml) più uno yogurt al pomeriggio e una spolverata di parmigiano nelle minestra saranno più che sufficienti.

Il discorso della nanna alle nove e mezzo è un problema da gestire con calma in base al carattere di tutti i componenti della famiglia, ma è certo che se il papà torna a casa piuttosto tardi, il bimbo avrà bisogno di recuperare un po’ di tempo e avrà voglia di stare con lui, anche se ora sembra voler fare solo capricci e volersi rendere antipatico.

Bisogna imparare ad ascoltarlo con pazienza ma senza farsi mettere i piedi in testa; si dovranno dosare bene i tempi da dedicare al gioco, all’ascolto del resoconto della giornata che saprà fare il bimbo, alle coccole senza scivolare in giochi troppo eccitanti che allontanano il sonno e i tempi delle regole quotidiane dalle quali non si deroga come il bagno prima di cena e la nanna alla stessa ora.

Il bimbo, piano piano, deve imparare la sua autonomia e accrescere la sua autostima in modo da riuscire ad andare a letto serenamente senza il timore di essere lasciato da parte dai genitori che continuano, magari, a stare svegli e senza l’eco di rimproveri eccessivi che innervosiscono il bimbo invece di contribuire a convincerlo. Fermezza, quindi, ma solo dopo essere sicuri di avergli dato il giusto ascolto, il guisto spazio e la giusta considerazione.

Per quanto riguarda il prossimo arrivo del fratellino: ti suggerisco di non parlargliene più di tanto, almeno finché il pancione non sarà evidente e il bimbo potrà osservare e sentire il fratellino muoversi: inutile turbarlo troppo con concetti o aspettative che potrebbero essere, in questo momento, più grandi di lui.

Quando avrà domande da porre ve le porrà: per ora è bene che viva al meglio il suo rapporto ancora esclusivo con te ma soprattutto con il padre di cui dimostra di avere bisogno cercando la sua attenzione nei modi più svariati.

Un caro saluto,

Daniela

 

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