Latte vaccino e coliche

Gentile Dottoressa Vorrei che mi delucidasse su un dubbio che io e mio marito abbiamo: latte vaccino. Fra qualche giorno la nostra bambina compirà un anno per tanto dovrei introdurre nella sua alimentazione il latte vaccino. Premetto che fino a due mesi di vita ha preso in aggiunta al mio latte il Formulat il quale però le ha causato rigurgiti e coliche in quato troppo pesante per lei da digerire.  Dopodiché il nostro pediatra ci ha consigliato di sostituirlo con Pantolac Mellin e miracolosamente è stata benissimo ed è riuscita finalmenta a fare la cacca tutti i giorni. A undici mesi ho smesso di darle il latte materno a causa di una terapia antibiotica importante ed ora siamo arrivati a dover scegliere se darle il latte crescita Mellin oppure il latte zymil fresco e parzialmente scremato perché più digeribile. Sarà forse troppo digeribile? Io però non sono tanto favorevole ai latti liquidi a lunga conservazione. Lei cosa ci consiglia ? La ringrazio per l'attenzione concessami.




Ormai si preferisce consigliare un latte di crescita fino a circa il terzo anno di vita in quanto, rispetto al latte vaccino, meno ricco di grassi saturi e arricchito con ferro, elemento decisamente carente per le esigenze di un bambino in crescita, nel latte vaccino. I latti cosìdetti di crescita sono comunque a lunga conservazione, si sa. Non è necessario pensare ad un latte privo di lattosio come zymil in quanto la bimba, come mi dici, digeriva bene il pantolac che, rispetto ad altri latti per lattanti, ha solo una aggiunta di fibre vegetali che ne migliorano la digeribilità e favoriscono la funzione intestinale nei bimbi con stipsi ma contiene lattosio come tutti gli altri. Pertanto non penso che la tua bimba abbia dei problemi con il lattosio. Se puoi, quindi, usa un latte di crescita per un altro anno, altrimenti, se hai difficoltà di qualsiasi genere, prova pure con il latte selezionato della centrale che, per un periodo iniziale transitorio di una o due settimane, potresti bollire a fuoco molto basso, eliminando poi la pellicola coagulata che si forma in superficie quando il latte viene scaldato lentamente e diluendolo con acqua in ragione di una parte di acqua e due di latte. L'acqua poi sarà ridotta ogni due giorni di alcuni grammi e il latte aumentato in proporzione fino a darlo intero bollito per alcuni altri giorni poi solo scaldato. In questo modo, volendo utilizzare il latte vaccino, il cambiamento rispetto al latte formulato in polvere sarà graduale. Considera che la quantità media di latte vaccino di cui un bimbo di un anno avrebbe in teoria bisogno non dovrebbe superare i 350 gr, massimo 500, ma meglio solo 350, cioè un biberon la mattina di 250 gr e, come merenda pomeridiana, un mezzo biberon da 150 gr circa più frutta o biscotti, oppure uno yogurt. Con queste quantità, il latte viene di solito ben digerito e, nell'arco della giornata, ad esse non andrebbero aggiunti molti altri formaggi tanto che, in caso di merenda pomeridiana con latte o yogurt, sarebbe meglio non dare altro formaggio la sera. Dopo il primo anno di vita si può prevedere l'introduzione di latte vaccino intero solo se non vi sono casi in famiglia di intolleranze o allergia alle proteine vaccine o altre manifestazioni allergiche. In questi casi, infatti, meglio posticipare l'introduzione di un latte ad alto contenuto di proteine allergizzanti. Il latte scremato o solo parzialmente scremato non è consigliabile in quanto i grassi servono comunque per una buona assimilazione del calcio e di altri nutrieenti contenuti nel latte stesso, inoltre, se assunto in quantità corrette e non eccessive e se nell'alimentazione globale della bimba sono comunque ben presenti ferro e altri importanti oligoelementi e se la bimba non è per costituzione o per altri motivi anemica, in modo particolare non ha una anemia da carenza di ferro, si può dare il latte vaccino con relativa tranquillità anche se i latti di crescita sono ormai preferiti dai più.

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