Il braccio del bimbo diventa freddo e pallido

Buongiorno Dott.ssa,
ho un problema con mio figlio, che adesso ha 4 mesi.
Qualche giorno dopo essere tornati a casa, abbiamo notato che il braccino sinistro del bambino, fino alla mano, diventava pallido e freddo, soprattutto quando dormiva. Bastava stimolarlo per far ritornare il colorito nella norma. Il braccino comunque lo muoveva. Per questo motivo è stato ricoverato. Esami fatti, tutti negativi: ecocardiogramma, ecodoppler, RX torace, esami del sangue.
Il bambino cresce regolarmente, soffre solo di rigurgito, ma il fenomeno descritto si verifica ancora ogni 5-6 giorni, a volte mentre dorme, a volte anche da sveglio, anche se il braccino non è così pallido come nei primi mesi.
Di cosa si può trattare?
Siamo molto preoccupati.
Grazie.

È un quesito di difficile risposta se ci si deve basare solo sulla descrizione che ne viene fatta. Spiegato così, infatti, sembrerebbe un problema vascolare, con periodica, transitoria, ipovascolarizzazione di una porzione dell’arto superiore, ma in tal caso è necessario che alcune indagini vengano in aiuto: prima di tutto sarebbe bene conoscere le modalità del parto del bimbo e se si può ipotizzare un trauma anche minimo del braccio sinistro con modesto risentimento neurologico; poi bisognerebbe conoscere meglio la situazione circolatoria del braccio interessato, conoscere i caratteri del polso radiale, la sua frequenza e intensità, la pressione arteriosa e verificare se questa, misurata a entrambe le braccia, mostra una differenza tra un braccio e l’altro; con il fonendoscopio bisognerebbe cercare di capire se si sentono dei soffi vascolari in regione sopraclaveare, cioè sopra la clavicola; si potrebbe fare un doppler dei vasi del braccio e tutte le indagini atte a valutare se l’arteria succlavia segue un decorso regolare o presenta qualche difetto o inginocchiamento che può giustificare un problema vascolare.
Poi si dovrebbe pensare a un problema nella regolazione del tono delle arterie da parte del sistema nervoso autonomo o neurovegetativo.
A volte anche un piccolo problema neurologico, per esempio uno stiramento del plesso brachiale, può avere ripercussione sul tono vascolare arterioso.
Altra eventualità molto più rara è l’ipotesi di una qualche malformazione a livello delle strutture ossee, fibrose o cartilaginee che compongono le ossa del braccio, in modo particolare l’omero, e a stretto contatto delle quali passano arterie, vene e nervi appartenenti al braccio: anche un restringimento dell’anello fibroso nel quale passano queste strutture vascolari e nervose potrebbe determinare una loro alterata funzione. 
Sono però tutte ipotesi molto vaghe e le poche notizie che ho non mi permettono, purtroppo, di essere più precisa.
Il problema dovrebbe essere affrontato tra pediatra, angiologo, ortopedico pediatra e neurologo, se si vuole essere precisi.
Un caro saluto,
Daniela

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