Gastroenterite e perdita di peso: consigli alimentari

Gent.ma dott.ssa,

mia figlia di 31 mesi lo scorso 19/01/2010 è stata ricoverata per una gastroenterite da rotavirus (positivo esame delle feci) anche se non ha avuto bisogno della flebo perché è riuscita a bere la soluzione datagli in ospedale, durante il ricovero oltre agli esami delle feci, delle urine e del sangue le sono stati fatti anche quelli per la celiachia (negativi) in quanto hanno riscontrato una notevole perdita di peso rispetto all’ultimo bilancio di salute della pdf (settembre 2009 11,700 kg – gennaio 2010 in ospedale 11,200 kg).

La bambina si è ripresa con i fermenti lattici e alla visita di controllo dopo una settimana pesava 11,950 kg.

Lo scorso giovedì 19/02/2010 ha iniziato con la diarrea liquida, massimo 5 scariche al giorno fino a lunedì senza vomito e nessun altro sintomo; ad oggi le feci sono ancora frequenti, max 3 al giorno, sono solide, ma non compatte con pezzettini di cibo visibili, ieri la pdf alla visita di controllo ha riscontrato nuovamente una perdita di peso (11,750 kg).

Mi ha prescritto altri fermenti lattici ed una dieta libera, ma non carica di verdure, ha ipotizzato un colon irritabile e controllo del peso fra una settimana, non mi ha dato altri esami visto che i più importanti li ha fatti meno di un mese fa in ospedale.

Praticamente mia figlia tra la gastro di gennaio e la diarrea della settimana scorsa è rimasta al peso di settembre 2009!!!!

Vorrei sapere se  la causa di questo disturbo può essere la mancanza del padre da circa 15 gg, (visto che non ha altri sintomi per pensare a qualche altra cosa).

La ringrazio infinitamente.

Carmen

Dopo una gastroenterite da rotavirus si sa che ne possono seguire altre anche nella stessa stagione, di solito di entità decisamente inferiore alla prima, sempre nello stesso soggetto. Inoltre, quando il primo episodio è stato piuttosto importante e prolungato, i villi situati sulla superficie della mucosa intestinale possono essere anche completamente distrutti dall’infezione virale producendo uno stato transitorio di malassorbimento degli alimenti, in modo particolare dei disaccaridi come il lattosio che, se reintrodotto con il latte prima che i villi intestinali si siano riformati e la loro funzionalità si sia ripristinata, può indurre una diarrea persistente anche dopo la fine della patologia intestinale infettiva con, come possibile conseguenza, un ritardo nela ripresa del peso che il bambino aveva prima di ammalarsi.

I problemi di natura psicosomatica, poi, si manifestano spessissimo sotto forma di disturbi intestinali in quanto l’intestino, o meglio, tutto l’apparato gastroenterico è un po’ lo specchio dell’anima del soggetto, proprio come la sua cute, e va in sofferenza ogni qual volta anche l’animo sperimenta un dolore psichico.

Io, però, prescriverei una dieta completa e bilanciata, si, ma non troppo libera.

Per esempio, proverei ad eliminare per alcuni giorni il latte vaccino che è ricchissimo di lattosio, sostituendolo con latte di riso o di soia, eliminerei latticini come ricotta o mozzarella che, anche se poveri di lattosio rispetto al latte, sono mal digeriti da un intestino irritato, eliminerei anche legumi, pomodori e modererei la quantità degli agrumi. A volte anche le mele non sono ben assimilate se crude e possono essere date cotte; darei spazio ai cereali come pane, pasta, riso, orzo, alle carni bianche come agnello, coniglio e tacchino, al pesce bollito, al prosciutto crudo magro che, come carne stagionata è ben digeribile e a verdure, come carote, patate, poche zucchine più le verdure a foglie larghe di colore chiaro come scarola, ecc. Eviterei i carciofi che contengono molte fibre, cercherei di dare carote crude piuttosto che cotte e, se possibile, dolcificherei, quando necessario, i cibi con glucosio o destrosio anziché con saccarosio o miele.

Una alimentazione del genere, con un limitato apporto di fibre e di lattosio nonché di proteine del latte vaccino – ho dimenticato di dire che come formaggio il parmigiano andrà benissimo sia per la sua digeribilità sia per il suo scarso apporto di sieroproteine del latte – rimarrà comunque completa di tutti i nutrienti necessari e anche equilibrata e forse metterà a posto l’intestino in poco tempo. I fermenti lattici e i probiotici continueranno ad essere molto utili. Per quanto riguarda la frutta: basterà un frutto al giorno diviso in due metà – mela, pera, banana, ananas e anche un mezzo arancio spremuto alternato all’altra frutta da dare quando le feci saranno tornate normali; potranno essere dati biscotti secchi tipo oro saiwa o simili e fiocchi di cereali esclusi quelli all’avena che è discretamente lassativa. Le verdure possono essere date in parte schiacciate in parte passate.

Appena le feci della bimba si saranno normalizzate potrai reintrodurre tutti gli alimenti sospesi, uno alla volta, uno in più ogni tre giorni più o meno. Il peso, dopo questo secondo calo,verrà recuperato piano piano, così com’è successo in precedenza e non vedo la necessità di pesare la bimba continuamente se la diarrea si arresterà visto che ha già recuperato il peso che aveva prima del primo episodio di gastroenterite e ora non le resta che recuperare il peso perso dopo il secondo episodio di pochi giorni fa. Una volta che l’intestino si sarà normalizzato e la bimba avrà recuperato anche il suo secondo calo ponderale, potrai ricominciare a pesarla in occasione dei normali controlli di routine, cioè mediamente ogni tre mesi.

Un caro saluto, Daniela

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