Dermatite seborroica (crosta lattea) o dermatite atopica

 

Gentile dottoressa,

le scrivo per chiarirmi un dubbio. Notate delle chiazze giallastre all’attaccatura dei capelli della mia bimba di nove mesi, ho chiamato la pediatra che ha diagnosticato una dermatite seborroica. Mi ha chiesto se la bambina stesse mangiando tanti latticini, e ho risposto secondo le dosi delle dieta da lei indicata.

Le ho chiesto se poteva essere dovuta al sole o sudore e lei ha detto che era un insieme di cose. Mi ha prescritto quindi uno shampoo – olio e una lozione apposta.

Nel pomeriggio ero in Consultorio e l’infermiera mi ha invece detto che era causata da shampoo e saponi non neutri, che irritavano la pelle. Mi ha consigliato quindi un olio per il bagno.

Per favore, mi può chiarire cosa causa la dermatite? Basta fare uno shampoo al giorno? Sta regredendo, ma dopo una settimana ancora non è passata.

Grazie per l’ascolto e l’attenzione. Con tanta stima, Elisa

La dermatite seborroica, più comunemente chiamata crosta lattea, è molto frequente nei lattanti dove si manifesta, di solito, sin dalle prime settimane di vita per poi tendere a scomparire od attenuarsi dal terzo mese di vita in poi. La sua scomparsa definitiva avviene verso la fine del primo anno di vita (ma a volte anche più tardi).

Quando persiste senza accenno a diminuire oltre al terzo mese, la diagnosi differenziale deve essere posta tra dermatite seborroica e dermatite atopica. Ma siccome in medicina, a complicare le cose, vi è la regola che due più due non fanno quasi mai quattro, spesso le due manifestazioni si sovrappongono o una lascia il posto all’altra senza che vi sia stato un periodo di netta remissione della prima, prima della comparsa della seconda.

Anche la regola che la dermatite seborroica interessi principalmente le regioni di pelle così dette convesse, cioè cuoio capelluto, guance, sopracciglia, non è sempre valida perché, per esempio, la dermatite seborroica può interessare i lati del naso, le ascelle, gli inguini, zone palesemente concave e non convesse. Si tratta, comunque, spesso di zone risparmiate dalla dermatite atopica, quindi, anche la sede delle manifestazioni può essere utile per fare la diagnosi differenziale.

Quale sia la vera causa della dermatite seborroica non è ancora chiaro: quello che è certo è che si tratta di una eccessiva produzione e secrezione di sebo da parte delle ghiandole sebacee della cute. Il sebo, come si sa, è una sostanza grassa di aspetto untuoso e caseoso che, depositandosi sulla cute e in particolare sul cuoio capelluto, incolla assieme le cellule di sfaldamento della pelle, il cui ricambio è continuo, che, in questo modo, non possono essere rimosse facilmente dai normali gesti di pulizia e con il tempo si sovrappongono formando le classiche croste giallastre, più o meno secche e squamose o untuose.

Il motivo di questa iper-produzione di sebo non è ancora noto, ma si da la responsabilità ad alcuni ormoni materni trasmessi passivamente attraverso la placenta che rimarrebbero mesi in circolo nel neonato e nel lattante stimolando una iper-funzionalità delle ghiandole sebacee.

L’alimentazione del bambino e della mamma, in questo caso, non c’entrano nulla, contrariamente a quanto creduto in passato. Però, c’è da dire che quando la crosta lattea convive con la dermatite atopica, a volte quest’ultima, quando dipende da una ipersensibilizzazione del soggetto nei confronti di determinate sostanze, può migliorare almeno parzialmente con una dieta priva o a ridotto contenuto di determinati allegeni a forte rischio di riacutizzarla o di mantenerla florida.

Che fare, allora, nel caso della tua bimba? Sostanzialmente, visto che ha già nove mesi e che la dermatite seborroica, in questo periodo, potrebbe sovrapporsi ad una dermatite atopica, chiedere il parere di un dermatologo che possa visitare la piccola per una diagnosi sicura dell’una o dell’altra cosa o di entrambe sovrapposte.

Poi, per curare, o meglio, ridurre la dermatite seborroica, bisogna mantenere sempre una corretta igiene della pelle che ne è affetta usando shampoo molto delicati e possibilmente privi di profumazione, ma senza accanimento, diciamo un giorno si e uno no, alternando questi shampoo con soluzioni emollienti od oleose che hanno come unico scopo quello di ammorbidire le squame in modo che possano essere allontanate più facilmente senza traumatizzare o sfregare troppo la cute.

Si può usare, a questo proposito, l’olio di vaselina, l’olio di mandorle dolci, l’olio Vea, purché siano oli vegetali e, una volta ammorbidite le croste, asportarle passando delicatamente una pettinina a denti fitti oppure una spazzolina morbida oppure un panno morbido purché senza troppo strofinare per non irritare la cute ulteriormente e favorire nuovamente l’iperproduzione di sebo.

Se non si vuole ungere troppo il cuoio capelluto, si possono usare prodotti specifici, come, per esempio, il Kelual lozione, che presenta anche una azione cheratolitica.

A volte l’iperproduzione di sebo è dovuta ad una sovrapposizione particolarmente abbondante di alcuni lieviti, come il pityrosporum orbicolare, che sono normalmente presenti sulla cute anche sana oppure, in caso di dermatite atopica sovrapposta, di alcuni funghi come la Canidda Albicans.

Il sudore potrebbe peggiorare una dermatite atopica, ma il sole, al contrario, a meno che non sia in fase acuta, migliora di molto la dermatite atopica, così come il bagno in acqua di mare.

La riduzione o eliminazione dei latticini o di altri cibi allergizzanti potrebbe essere tentata, ma solo nel caso vi fosse una dermatite atopica assieme alla dermatite seborroica e solo nel caso in cui la dermatite atopica riconoscesse una chiara matrice allergica, cosa non vera per tutte le dermatiti atopiche.

Le zone di cute interessate dalla dermatite atopica sono, come ho detto, cuoio capelluto, sopracciglia, pieghe ai lati del naso, mento, pieghe del collo, ascelle, inguini e spesso le zone interessate dalla classica dermatite da pannolino, mentre le zone principalmente interessate dalla dermatite atopica sono le guance, la superficie espensoria degli arti, il dorso, la piega delle orecchie, il torace e un po’ tutto il corpo la cui cute si presenta spesso secca e ruvida.

Se alla dermatite della tua bimba si associa prurito e la bimba ha spesso starnuti, la dermatite atopica è molto probabile, mentre se, come dici, le croste si formano soltanto all’attaccatura dei capelli, è più facile che sia dermatite seborroica senza atopia associata. In tal caso l’alimentazione non c’entrerebbe nulla e nemmeno il sudore e non resterebbe altro da fare che usare prodotti di detersione molto delicati e non irritanti e sostanze emollienti per ammorbidire e rimuovere le croste.

Un caro saluto, Daniela

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