Gentile dottoressa,
pensavo di scriverle un altro tipo di messaggio, invece ora sono preoccupata per una cosa, diciamo, più “seria” e rimanderò le mie domande sul carattere della mia bambina e su alcune nostre difficoltà di comunicazione a un altro momento.
Mia figlia, tre anni e mezzo, da circa 15 giorni lamenta, sporadicamente, un improvviso e, pare, acuto dolore al polpaccio. Talvolta a quello sx, altre al dx.
Abito in un paese di collina e in effetti i giorni scorsi le abbiamo fatto fare delle camminate, in salita e in discesa.
Ma sono preoccupata.
Nel momento del dolore ho provato a tirarle la gambina, come si farebbe per un improvviso crampo ed è sembrato passarle.
Stamani mentre saliva le scale della materna, si è improvvisamente lamentata, la gambina dx le ha ceduto leggermente, per un attimo, e ha gridato: “il polpaccio, mamma”! Io l’ho fatta mettere in punta per farle “stirare” il muscolo e sembra che un po’ le sia passato.
Cosa potrebbe essere dottoressa? Devo fare degli accertamenti?
La ringrazio dell’attenzione e mi permetto di rivolgerle i miei complimenti per la professionalità con cui segue questo forum e tutte le nostre problematiche.
Un caro saluto.
Ange
Crampi ai polpacci: come aiutare un bambino
L’età della bimba, la sporadicità del dolore e la sua sede, il fatto che migri da una gamba all’altra e non sia costante in un solo polpaccio, il fatto che, nonostante la gamba della bimba abbia, a tuo dire, ceduto leggermente mentre faceva le scale, il dolore non impedisca i movimenti, non crei zoppia e il fatto che scompaia facilmente con semplici manovre, magari utili in caso di crampo, ma solo diversive in caso di dolore di altra natura, tutti questi particolari mi farebbero pensare a semplici dolori di crescita. Però, prima di essere certi che si tratti di questo, sarebbe bene sapere di più.
Dolore polpaccio: cosa osservare?
Bisogna osservare che entrambi i polpacci siano uguali di dimensioni, di forma, di consistenza, che non suscitino dolore alla palpazione sia superficiale che profonda, che il polpaccio dolente non sia più caldo al tatto oppure arrossato, che alla palpazione profonda non si percepiscano zone di consistenza aumentata, cisti o simili. Poi è necessario controllare che la bimba abbia l’arcata plantare ben conformata e non abbia il piede piatto, che entrambe le gambe siano di lunghezza uguale, che vi sia un corretto allineamento delle varie ossa che le compongono, che non ci sia asimmetria del bacino in posizione eretta, che la motilità anche articolare delle gambe e i riflessi siano conservati e evocabili normalmente, che la forza e il tono della muscolatura del polpaccio e anche della coscia siano ben conservati e non vi sia ipertonia o ipotonia di una delle due gambe, che la bimba non abbia, per sua costituzione, una particolare lassità legamentosa. Inoltre bisognerebbe accertare se il dolore si manifesta soltanto in movimento o anche a riposo, se coesistono altri sintomi come stanchezza, febbricola, pallore o altro, se nella storia della bimba vi sono pregresse infezioni, se ci sono in famiglia casi di malattia reumatica.
Dolori ai polpacci: quali analisi?
Insomma, l’elenco dei particolari da sapere prima di concludere che si tratta di dolori di crescita sarebbe lungo e se alcuni di questi quesiti fossero affermativi bisognerebbe procedere ad alcune analisi come emocromo, indici di flogosi, enzimi muscolari, elettroliti, azotemia e creatininemia ed eventualmente altre più specifiche. Se ci fosse una obiettività positiva ad uno dei polpacci come una massa palpabile in profondità o una zona di maggior consistenza, bisognerebbe fare una ecografia localmente. Insomma, prima di orientarsi sui semplici dolori di crescita bisogna poter escludere ragionevolmente tutte le altre possibilità.
Dolori crescita o infezione?
Naturalmente, una bimba non troppo abituata al movimento e alle lunghe passeggiate può avere i muscoli indolenziti se di punto in bianco cambia abitudini, così come anche una banale infezione, virale o batterica in atto o in incubazione può manifestarsi con dolori fugaci sia muscolari che osteotendinei che i bambini di solito sanno descrivere soltanto approssimativamente. Io ti consiglio di osservare per alcuni giorni la bimba e qualora si dovesse ripresentare il dolore cercare di osservarne attentamente le caratteristiche praticando solo un leggero massaggio inteso come coccola consolatoria: se il dolore dovesse sparire velocemente, senza nessuna manovra di stiramento come hai fatto finora, con molta probabilità si tratta di dolori di crescita – su questo argomento ho già avuto modo di rispondere più volte su questo sito – ma se avessi un dubbio qualsiasi che possa essere qualcos’altro, bisognerebbe fare visitare la bimba sia dal pediatra che la segue che eventualmente da un ortopedico.
Un caro saluto, Daniela
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