Coxalgia: ricaduta?

Buongiorno,

sono un papà di una bimba di 3 anni appena compiuti.

Giovedi mattina la bimba ha avvertito dolore all’inguine. Portata al PS dopo visita dal Pediatra (probabile coxalgia) e relativa Eco (conferma del liquido nei tessuti) è stata sottoposta a terapia con Nurofern per 7 gg. La bimba è sempre stata a riposo ma nell’ultimo giorno era molto vispa che facevo fatica a tenerla ferma.

Si portava la punta del piede alla testa… Dopo sei gg. dove tutto procedeva bene e nel quale la bimba ha fatto qualche passo, ieri sera nel prenderla in braccio ha avvertito lo stesso dolore di una settimana fa. Ho teleonato alla pediatra la quale mi ha detto che non è normale un comportamento così. Non vorrei che avesse avuto una ricaduta o ancor peggio non vorrei che avesse qualcosa di più grave. Vorrei sapere secondo lei se la cosa può essere diversa da quella diagnosticata o se come genitori abbiamo sbagliato qualcosa.
Grazie
Christian

La sinovite transitoria dell’anca – credo sia questo il problema che affligge la tua bimba – è una patologia piuttosto frequente proprio in questa fascia di età la cui origine non è ancora perfettamente inquadrata anche se si pensa ad una reazione infiammatoria dell’anca, o meglio, dei tessuti che coprono i capi ossei dell’articolazione coxo femorale, ad una patologia infettiva virale delle prime vie respiratorie o dell’intestino. Tale infezione virale può presentarsi anche due settimane prima della comparsa dei sintomi dolorosi all’anca, ma può anche essere concomitante al loro esordio o addirittura manifestarsi dopo. La durata della sintomatologia dolorosa, di solito, va dai 4-5 ai 10 gg, pertanto non è detto che debba scomparire del tutto al sesto, settimo giorno e, una volta scomparso il dolore, è anche possibile che si riaffacci dopo alcuni giorni, in concomitanza o meno di una nuova patologia infettiva, sempre di natura virale che può decorrere anche in forma relativamente inapparente nel bambino tanto da fare pensare che il riaffacciarsi della sintomatologia dolorosa all’anca sia spontaneo.

Nel caso della tua bimba, il fatto che il dolore all’anca sia scomparso nei primissimi giorni poi ricomparso e che non sia, quindi, stato un dolore intenso e continuativo, non farebbe pensare ad altra patologia più impegnativa misconosciuta, quindi io consiglierei, per ora, solo alcuni altri giorni di riposo con eventuale somministrazione di antinfiammatori: diciamo altri 4 o 5 giorni in modo che la durata totale del riposo arrivi a 10, massimo 12, 13 gg. Trascorso tale periodo, a mio avviso, oltre ad una nuova ecografia, se il dolore all’anca dovesse persistere e assieme al dolore anche l’ipomobilità e l’impotenza funzionale dell’arto, sarebbe bene procedere con ulteriori approfondimenti, sia a livello di analisi del sangue per ricercare la presenza di una patologia infettiva o settica di natura batterica e non virale a livello dell’articolazione o dell’anca o della testa del femore, nonché ad una radiografia per escludere un Morbo di Perthes, un granuloma eosinofilo o, peggio ancora, una malattia ematologica più seria. Ma, ripeto, in questi casi, difficilmente il dolore si sarebbe calmato o sarebbe sparito del tutto dopo pochi giorni e con la semplice somministrazione di antidolorifici o antinfiammatori. In tutto ciò, non penso proprio che vi siano stati errori nel fare muovere la bimba che stava in quel momento bene dopo soli 6 giorni di riposo assoluto.

Un caro saluto, Daniela

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