Consigli su rigurgito, pisolino, vitamine, crescita ossea

Sono la sig.ra Ivana, sono la mamma di un bimbo di 10 mesi, volevo gentilmente chiederle alcuni consigli:
– Da una settimana circa mostra scarso interesse per il latte e premetto che lui beveva 200 gr al mattino e 200 gr la sera; c’e’ un’alternativa tipo lo yogurt alla frutta (che prende già il pomeriggio)?
– Ci sono degli accorgimenti utili ed efficaci per evitare che rigurgiti il latte soprattutto al mattino?
– Quanto è importante la regolarità dei pasti?  Premetto che a mio figlio piace molto dormire dorme al mattino circa 2 ore e il pomeriggio 2 – 3 ore.
– La passeggiata per il bambino è utile e salutare anche quando gli impedisce di fare il suo abitudinario pisolino? Questa domanda gliela faccio perché molto spesso quando porto il bimbo a fare una passeggiata lui è molto attento agli stimoli esterni, e questo ben venga, però quando torniamo a casa che praticamente è l’ora della pappa, lui dorme.
– C’è un termine massimo per somministrare la vitamina PROTOVIT (10 gocce al dì diluite nel latte)
– C’è qualche esame che valuta la crescita ossea (perché il bimbo ha un’ossatura piccola)?
La ringrazio, in attesa porgo cordiali saluti
Cara Ivana, andiamo per ordine: a 10 mesi, di latte ne basterebbero anche solo 350-400 gr al giorno. Prendendo anche uno yogurth al pomeriggio, vasetto da 120 gr., penso, che corrisponde a 180 gr di latte, il bambino, di latte e derivati, ne assume già molti. Suppongo, tra l’altro, che tu non gli faccia mancare nemmeno il formaggino in una delle due pappe giornaliere e magari anche il parmigiano come condimento. Allora, se non ha più tanta voglia di latte, tutto sommato ha ragione lui. Prova a togliergli la poppata della sera (penso che il secondo biberon lo prenda prima di dormire, dopo aver cenato con la minestrina), oppure a darne un biberon da 100 gr. non di più, solo per farlo contento. Detto ciò, puoi tranquillamente sostituire il latte della mattina con uno yogurth, possibilmente intero e bianco, cioè senza frutta e senza aggiunta di zucchero. Lo zucchero, o meglio, il miele, in ragione di un cucchiaino in un vasetto, lo metterai tu, come potrai mettervi anche uno o due cucchiai di cereali o un cucchiaino di biscotto granulato se preferisce. Puoi anche aggiungere frutta schiacciata, ma forse diventerebbe troppo denso ed è meglio riservare la frutta per metà mattinata o in altro orario. Cerca di perdere l’abitudine di dare yogurth già alla frutta e già dolcificati: i bambini si abituano a questi sapori troppo marcati e non apprezzano più quelli semplici. Andranno avanti a merendine e cibi preconfezionati a vita se cominciano ad apprezzarli da così piccini. Lo yogurth la mattina ha anche il vantaggio di dare sostanza in poco volume e di abituare il bambino al cucchiaino, facilitando quello svezzamento dal biberon che all’età del tuo bimbo sarebbe ora di cominciare. Però se il latte come bevanda calda è ancora preferito e non riesci ancora a fargli accettare il cucchiaino, puoi mettere orzo o pochissimo cacao nel latte. Ci sarebbe il vantaggio di cambiare sapore. Ricorda, comunque, che non è obbligatorio fare la colazione sempre solo con il latte: si può optare per il salato con un formaggino oppure semplicemente un tè deteinato con biscottini. Quello che mancherà a questa colazione sarà reintegrato a metà mattina. L’importante è mantenere un buon equilibrio complessivo giornaliero tra cereali, proteine, grassi e frutta e verdura.
Per quanto riguarda i rigurgiti, già il fatto di sostituire il latte con lo yogurth, più denso e meno voluminoso, potrebbe risolverli. Altrimenti, oltre a farlo mangiare con calma, a frazionare i pasti riducendone le quantità e aumentandone il numero, a usare il cucchiaino anziché il biberon, ci sono le sostanza addensanti tipo medigel da aggiungere al latte e ai liquidi somministrati con il biberon e, in ultima analisi, se soffre di reflusso gastro-esofageo, i farmaci antiacidi e protettori della parete gastroesofagea, cioè il ranidil e il gaviscon, ma non sono farmaci "fai da te", vanno prescritti su precisa indicazione. Altri farmaci che accelerano lo svuotamento gastrico non sono attualmente prescritti volentieri all’età del tuo bimbo perché non privi di alcuni effetti collaterali indesiderati.
Per quanto riguarda la passeggiata, è ovvio che è salutare e stimolante e, andando incontro all’inverno, più difficile da mantenere come abitudine quotidiana se spostata di pomeriggio. Cerca di attuare un compromesso: passeggiata magari un po’ più breve e pappa di mezzogiorno, magari, un po’ più tardi. Se, così facendo, hai paura che ti salti la merenda, non c’è problema: il biberon di dopo-cena che ama prendere (sempre che tu glielo dia dopo cena) sostituirà la merenda alla grande, che quindi potrà essere saltata. Il sonno dei bambini, comunque, è sacro e tutto finisce col ruotarvi attorno.
Per quanto riguarda la somministrazione di vitamine: sono consigliate per tutto il primo anno di vita, vista la rapida crescita di questo periodo, ma, dal momento che i bambini sono svezzati e mangiano altri cibi oltre il latte materno, bastano la vitamina A e la vitamina D che nei cibi sono poco rappresentate, almeno in quelli che i bambini possono mangiare nel primo anno di vita. Puoi quindi tranquillamente sostituire il protovit, che ha anche un cattivo sapore, con un preparato vitaminico contenente solo vit A e D che darai per tutto l’inverno fino alla primavera prossima, poi solo nei mesi invernali nel secondo anno di vita.
L’ossatura "piccola" come dici tu, è un fatto costituzionale. Il problema non è averla grossa e pesante o piccola e leggera, il problema è avere una adeguata maturazione ossea o un ritardo dell’età ossea. Il problema dell’età ossea si pone nei ritardi di crescita staturale. Problemi di osteomalacia o demineralizzazione ossea esistono e inducono ad indagini schelettriche approfondite, ma sono malattie che, nei nostri paesi industrializzati e con benessere diffuso, se esistono, non sono certo dovuti a scarsa alimentazione. Per di più danno sintomi precisi. Si valuta quindi l’età ossea di un bambino solo quando presenta un ritardo significativo di crescita staturale (non ponderale) rispetto a quanto ci si aspetterebbe da lui sia per l’età che per la statura dei genitori. L’età ossea si valuta con una semplice radiografia del polso, parte del corpo che presenta molte piccole ossa caratteristiche per ossificarsi e mineralizzarsi in età diverse e sempre molto definite. In un bambino con statura bassa, per esempio, se l’età ossea corrisponde ad un’età precedente alla sua anagrafica, cioè se a sei anni ha un’età ossea di quattro anni e una statura buona per un bambino di quattro anni, non ci si preoccupa: vuol dire che cresce e matura lentamente ma alla fine raggiungerà la statura prevista per la sua costituzione e la sua famigliarità.
Un caro saluto,
Daniela

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