Come fare a liberargli il nasino a sei mesi

Salve, ho un bambino di sei mesi e ad aprile ha avuto un episodio di apnea per cui l’abbiamo portato al pronto soccorso e gli hanno diagnosticato bronchite asmatica, prescrivendogli bentelan 0.5 aereosol (clenil mezza fiala+fisiologica e breva)e gli è passato. Ora una settimana fa ha avuto febbre, portato dal pediatra e mi ha dato zimox 3ml ogni 8 ore, la febbre e passata ma il catarro è aumentato e tornati gli episodi di rumore intenso durante la notte. Mi ha prescritto 1 supposta mattina e sera di gramplus 100, aereosol (clenil+fisiologica+ broncovaleas) 3 volte al giorno per 5 giorni e 4 gocce di ceteris la sera per un mese. Domani finisco con la cura di aereosol e supposte ma il bimbo ha ancora episodi di apnea, respira male durante la notte tosse a volte grassa e altre secca, secrezione gialla dagli occhi e nasino chiuso. Che posso fare per aiutarlo a liberargli il nasino? perché questa tosse brutta non passa dopo questa cura? In attesa di una sua risposta la ringrazio infinitamente. Iolanda

 

Purtroppo, i bambini così piccoli sono incapaci di respirare con la bocca quando hanno il asino ostruito da secrezioni, quindi, avendo il nasino ancora molto piccolo, basta un nonnulla per ostruirlo e rendere molto difficoltosa la respirazione con presenza di rumori più o meno secchi o catarrali che preoccupano la mamma. Se, poi, vi è una costante secrezione proveniente dal naso o dal faringe e dalle prime vie aeree, durante la notte, la posizione sdraiata del bimbo favorisce l’accumulo di catarro in gola e questo provoca tosse continua. A volte tutto ciò è favorito dall’azione irritante che i succhi gastrici possono avere in caso di reflusso. Per di più, oltre alle coane fisiologicamente più piccole, il lattante non si soffia il naso e tutto questo contribuisce a rendere molto evidente una sintomatologia dovuta a difficoltà respiratoria alla quale, se il bimbo fosse più grande, si potrebbe porre rimedio facilmente facendogli soffiare spesso il naso e insegnandoli i lavaggi nasali, magari con rinowash. Per risolvere il problema non resta che mantenere sempre l’aria della stanza dove soggiorna il bambino molto umida con molte ore di umidificatore al giorno fino ad appannare i vetri delle finestre, sempre che la temperatura ambientale non sia bassa perché umidità alta più temperatura bassa possono peggiorare il quadro. Oltre all’umidificatore, l’aereosol con cortisone e fisiologia per alcuni giorni può aiutare così come la somministrazione frequente di gocce al naso a base di soluzione fisiologica per pulire il nasino e rimuovere quante più secrezioni possibile. La tosse grassa, una volta stabilita la sua provenienza dalle alte vie respiratorie e non dai bronchi, non deve troppo preoccupare: il catarro, con il passare dei giorni dall’inizio della malattia, matura e aumenta la quantità di acqua in esso contenuta, pertanto sembra che la tosse peggiori e il catarro aumenti di quantità, ma questo non significa che il bambino stia peggio. Alternate alle gocce di soluzione fisiologica, prima delle poppate o dei pasti principali se il piccolo è già svezzato, si possono somministrare, non più di due volte al giorno, per periodi non troppo prolungati, le gocce di argento proteinato allo 0,5%: esse provocano una lieve vasocostrizione locale che riduce la congestione nasale. Anche goccine al naso a base di cortisone, se necessario e se l’aereosol non basta, possono essere somministrate per alcuni giorni. Le secrezioni oculari vanno rimosse con soluzione fisiologica e se diventano francamente purulente, si aggiunge una pomata o un collirio oftalmico a base di antibiotico. Non escluderei, ripeto, visto il protrarsi del catarro, che il bimbo soffra di reflusso gastro esofageo e formulerei questa ipotesi al pediatra che lo cura, se non ci ha già pensato.

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