Catarro in gola

Gent.ma Dottoressa Sannicandro le scrivo per chiederle un consiglio riguardo la mia bambina che ha due mesi e mezzo ma da più di un mese e mezzo ha del catarro perenne in gola. La pediatra l’ha visitata e dice che è solo un gran raffreddore perché i bronchi sono puliti, di conseguenza fare lavaggi nasali con fisiologica e aerosol sempre con fisiologica. Nonostante ciò il catarro non passa e la mia piccola adesso ha difficoltà anche nel bere il latte, oltretutto il raffreddore è passato perché con i lavaggi non esce più niente e all’ultima visita si vedeva il catarro in gola. Cosa posso fare? Può dipendere anche dal latte?
Ringraziando anticipatamente le porgo cordiali saluti.

 

 

Non è semplice risponderti senza conoscere la bimba: bisognerebbe sapere se il catarro alle vie respiratorie si manifesta principalmente quando la bimba sta assumendo latte – che sia al seno o al biberon – , dura una mezz’oretta dopo la poppata e scompare durante il sonno tranquillo e lontano dalla poppata, se si manifesta soprattutto o solamente con respirazione rumorosa attraverso le narici oppure è accompagnato anche da difficoltà respiratoria, fischietti tipo asma, rientramenti toracici o altro, se la bimba presenta o ha presentato febbre in coincidenza con il catarro anche se poi la febbre è passata e il catarro è rimasto, se, assieme al muco, la piccola presenta anche segni di irrequietezza, nervosismo durante le poppate, sonno disturbato, rigurgiti, vomiti o altro… Nel primo caso, cioè catarro che si intensifica principalmente durante le poppata, potrebbe trattarsi di una fisiologica ipercongestione delle mucose delle prime vie respiratorie durante lo sforzo del succhiare e con l’ingestione di un liquido caldo e non ci sarebbe nulla da fare (il problema passa col tempo); nel secondo caso, respirazione rumorosa e congestione accompagnata da sintomi respiratori polmonari – ma da quello che mi dici non penso sia il tuo caso – potrebbe trattarsi di una vera infezione, dai sintomi blandi, facilmente virale, che non necessita di terapia se non sintomatica. La coabitazione con un fratello che frequenta la scuola e che può essere portatore di infezioni per lui asintomatiche ma non per la bimba spiegherebbe il ripetersi delle infiammazioni alle vie aeree così frequentemente da far pensare ad un unica infezione prolungata nel tempo; nel quarto caso, cioè ipersecrezione alle prime vie aeree accompagnata da segni di nervosismo e di difficoltà digestive, si potrebbe ipotizzare un reflusso gastroesofageo o, se la piccola fosse allattata artificialmente, una allergia alle proteine del latte artificiale con manifestazione principalmente respiratoria più che gastrointestinale. Resta da ipotizzare un semplice restringimento delle coane che rende tipicamente rumorosa la respirazione anche quando l’ipotetico restringimento è presente in una sola coana perché la malformazione rende difficoltosa la respirazione anche in presenza di quella quantità fisiologica di muco che costantemente si forma per lubrificare le prime vie respiratorie: non credo, però, che sia il caso della bimba perché vi sarebbero altri sintomi clinici piuttosto specifici associati che mi avresti descritto, sia a livello delle narici che al giugulo, cioè alla base del collo. Mi esponi il dubbio che il latte abbia una certa influenza sul problema, allora io mi concentrerei su questa ipotesi. reflusso e/o intolleranza al latte se artificiale. Il reflusso si manifesta con sintomi piuttosto tipici anche se comuni ad altre patologie e l’intolleranza alle proteine di derivazione vaccina, a sua volta, può peggiorare o facilitare la comparsa di un reflusso gastroesofageo. Entrambe queste due patologie possono avere in comune il sintomo di ipersecrezione delle prime vie respiratorie con conseguente difficoltà respiratoria perché il neonato, purtroppo, è incapace di respirare con la bocca anche quando ha il naso congestionato.

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