Cambio di latte e inizio svezzamento

 

Buonasera dottoressa,

da qualche giorno ho cambiato il latte a mia figlia che ha sei mesi: da Plasmon 1AR sono passata a Plasmon Transilat 2 con l’aggiunta di qualche biscotto Plasmon.

Ho notato che con questo cambiamento, nella cacca ci sono tutti grumi di latte bianchi.

Premetto che già mi era capitato all’inizio con la Nidina,  però all’ epoca aveva anche problemi di rigurgito, per questo ho poi preso il latte anti rigurgito e ho continuato fino ad oggi, l’unico problema che ho avuto e sempre stato il pancino.

Da un mese ho incominciato lo svezzamento.

Mela: tutto bene ed e anche molto gradita;
pera: comparsa di puntini rossi sul viso, l’ho eliminata;
banana: le piace;
crema di riso: non le piace;
mais e tapioca: non le piace;
tacchino e coniglio: li mangia da soli oppure con brodo (carota e patata) e semolino/pastina, parmigiano e olio, ma giusto qualche cucchiaio.

Ciò che le chiedo è se è possibile che abbia un’intolleranza a qualcosa? Per quanto riguarda lo svezzamento ha qualche consiglio da darmi per farle apprezzare di più il cibo?

Grazie anticipatamente, Nicol

L’introduzione di un latte di proseguimento, così come l’introduzione di qualsiasi altro alimento nuovo, va sempre fatta con molta gradualità, sostituendo una poppata ogni tre o quattro giorni o addirittura mettendo nel biberon un po’ di nuovo latte assieme al solito latte. E questo vale anche per tutti gli altri alimenti nuovi: sempre poco alla volta e con molta gradualità.

Pertanto, visto che non mi specifichi come hai proceduto con lo svezzamento della tua bimba, non riesco ad inquadrare bene il problema.

Di solito, quando si manifesta qualche disturbo al momento dello svezzamento o della introduzione di nuovi alimenti, io consiglio sempre di ritornare alla vecchia alimentazione e dopo una settimana di reintrodurre in piccole quantità e uno solo alla volta gli alimenti sospetti in modo da capire se il disturbo digestivo dipende da una quantità eccessiva tutta in una volta dell’alimento in questione, dal fatto di averne introdotti più di uno contemporaneamente o da una vera e propria intolleranza all’alimento o all’associazione di più alimenti.

Anche la quantità è importante, perché, oltre alla gradualità di inizio, non deve superare un certo numero di grammi. Il latte di proseguimento, poi, deve essere considerato come tutti gli altri alimenti e sostituito gradualmente al latte precedente solo quando il bambino assume già almeno una pappa a cucchiaio non a base di latte e i suoi pasti giornalieri non sono più cinque ma quattro, in modo da darne non più di due o tre poppate al giorno.

Questa sostituzione con il latte precedente, oltre ad essere, come ho detto, graduale, non deve avvenire in contemporanea con l’introduzione di altri alimenti nuovi.

Nella società della fretta, com’è quella di oggi – le tue frequenti abbreviazioni delle parole mi fanno pensare che anche tu sei abituata a sbrigarti – questa lentezza e questo concetto di gradualità si stanno perdendo, ma la fisiologia dei bambini non è cambiata e le loro necessità biologiche e fisiologiche continuano a dover essere rispettate.

Se la bimba non ama la crema di riso o di mais e tapioca, puoi sempre usare il semolino o la crema multicereali visto che ha già più di sei mesi.

Al concetto di gradualità nella introduzione di nuovi alimenti si deve poi associare il concetto di pazienza e di calma al momento del pasto perché le modalità di interazione tra mamma e bambino sono fondamentali per una corretta accettazione del cucchiaio che il bambino si ritrova in bocca.

Un caro saluto, Daniela

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